Sommario
Apple prepara una rivoluzione per la linea iPhone 17 e iPhone 18, con nuove strategie su design, colori, chip e politiche di distribuzione. Le principali indiscrezioni puntano sull’introduzione di nuovi colori per i modelli base e Pro, l’arrivo di una versione ultra-sottile denominata iPhone 17 Air, avanzamenti sulle tecnologie di packaging dei chip per iPhone 18 Pro e una progressiva apertura dell’App Store alle richieste dell’Unione Europea. In parallelo, continuano i rumors su una futura versione completamente all-screen per l’anniversario del 2027, mentre emergono dettagli sulla gestione delle varianti “e” per le fasce intermedie.
Colori, design e materiali: evoluzione della gamma iPhone 17
La prossima serie iPhone 17 si differenzierà per l’arrivo di nuove varianti cromatiche, soprattutto sulla versione base, dove Apple sta testando le opzioni viola e verde. Al momento, le fonti privilegiano il colore viola come scelta finale. Sul fronte Pro, il passaggio a una scocca in alluminio con retro “ibrido” in vetro e alluminio apre la strada a nuovi colori come Sky Blue, già apprezzato sulla gamma MacBook Air M4. Questi cambiamenti segnano un allontanamento dalla palette opaca e dai materiali in titanio delle generazioni precedenti, portando più vivacità e personalità all’offerta.

L’introduzione di iPhone 17 Air, versione ultra-sottile da 6,6 pollici destinata a sostituire la linea Plus, conferma la strategia di differenziare la gamma anche in termini di spessore e maneggevolezza. La scocca in alluminio e il design compatto puntano a unire portabilità e prestazioni, rivolgendosi a un pubblico che desidera un device premium ma più leggero. I modelli Pro mantengono la leadership nelle finiture con l’adozione di nuove soluzioni costruttive e cromatiche, in linea con l’evoluzione stilistica avviata da Apple negli ultimi due anni.
Strategia sulle varianti “e”, roadmap e riposizionamento di gamma
L’arrivo di iPhone 16e ha segnato il passaggio dalla storica linea SE a una nuova categoria mid-tier, più vicina ai flagship in termini di design e dotazioni, ma con alcune rinunce su fotocamera e funzioni avanzate. La prossima gamma iPhone 17 sarà composta da quattro modelli: base, Pro, Pro Max e il nuovo iPhone 17 Air. L’eventuale lancio di un iPhone 17e resta in discussione: le voci più attendibili suggeriscono una possibile presentazione non contestuale, ma come aggiornamento a metà ciclo, potenzialmente nella prima metà del 2026. L’obiettivo è creare un ritmo di rinnovo costante, capace di coprire tutto l’anno con novità e rilanci.

L’iPhone 17 Air non rappresenta una vera soluzione economica: con un listino ipotizzato superiore a 899 euro (convertito dai 899 USD), posizionerebbe il modello come opzione premium e non come alternativa budget, lasciando all’ipotetico 17e il ruolo di smartphone accessibile. Secondo Ming-Chi Kuo, questa strategia a doppio lancio – con “e” e standard in primavera e Pro in autunno – verrà mantenuta anche nel 2027, rafforzando la flessibilità dell’offerta e la capacità di risposta a diversi segmenti di mercato.
Chip, packaging avanzati e innovazione hardware nella serie iPhone 18
Sul fronte hardware, Apple continua a investire nella differenziazione tecnologica tra modelli base e Pro. La serie iPhone 18 Pro sarà la prima a integrare chip realizzati da TSMC con processo produttivo a 2 nanometri e un innovativo sistema di packaging denominato WMCM (Wafer-Level Multi-Chip Module), superiore alla precedente tecnologia InFo (Integrated Fan-Out). Il packaging WMCM consente di combinare CPU, GPU, RAM e altri acceleratori (come unità AI/ML) in un solo modulo, migliorando la densità, le prestazioni e l’efficienza energetica.
Solo i modelli Pro potranno contare sul chip A20 a 2nm e su una dotazione di 12 GB di RAM, mentre la gamma base continuerà con processi e architetture meno avanzate. TSMC ha già predisposto una linea produttiva dedicata a questo tipo di package, confermando l’importanza strategica di Apple come principale cliente e primo beneficiario delle nuove tecnologie di miniaturizzazione.
Display, Dynamic Island e roadmap verso l’iPhone all-screen
Le indiscrezioni su iPhone 18 Pro segnalano un’evoluzione nel design dello schermo, con l’introduzione del Face ID sotto il display che dovrebbe ridurre ulteriormente la Dynamic Island, pur senza eliminarla del tutto. Secondo più fonti, nel 2026 iPhone 18 Pro e Pro Max avranno un’isola dinamica più piccola, mentre il foro per la fotocamera anteriore potrebbe essere spostato verso il bordo superiore sinistro o restare centrato, in attesa di una completa transizione a un display privo di qualsiasi interruzione visiva.
Il sogno di un iPhone completamente all-screen viene però ridimensionato dalle ultime analisi: la versione celebrativa del ventesimo anniversario, attesa nel 2027, difficilmente sarà priva di ogni notch o foro. Le tecnologie necessarie per integrare sia Face ID che fotocamera sotto il pannello non saranno probabilmente mature prima del 2030, rimandando di diversi anni la realizzazione di un iPhone davvero “a tutto schermo”. Le discussioni tra analisti come Mark Gurman e Ross Young riflettono questa incertezza tecnologica, con timeline che oscillano tra ottimismo e realismo.
App Store in Europa: concessioni e apertura alle regole UE
Apple si trova a fronteggiare una svolta storica nelle proprie politiche di distribuzione software: la Commissione Europea, dopo la multa da 500 milioni di euro, ha imposto nuove regole per vietare ogni ostacolo al cosiddetto anti-steering e incentivare l’accesso degli utenti a piattaforme di pagamento esterne e store alternativi. La pressione dell’Unione Europea spinge Apple a ulteriori concessioni, tra cui un possibile ammorbidimento della controversa Core Technology Fee (pari a 0,50 € per installazione annuale oltre il milione di download fuori dall’App Store).
Con iOS 17.4 Apple aveva già permesso l’uso di marketplace alternativi e sistemi di pagamento non proprietari, ma secondo sviluppatori e regolatori le aperture non sono ancora sufficienti. La trattativa con Bruxelles resta aperta, con l’ipotesi di nuove modifiche imminenti alle regole per evitare sanzioni fino al 5% del fatturato giornaliero globale, cioè oltre 50 milioni di dollari al giorno.