Apple iPhone pieghevole, nuovi design, App Store UE e frontiere ultra-premium

di Redazione
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L’ecosistema Apple nel 2025 è investito da una profonda trasformazione tecnologica e commerciale, con l’arrivo imminente di prodotti innovativi e l’adozione di strategie radicalmente nuove per l’Europa e il segmento ultra-premium. Le indiscrezioni sulla prima generazione di iPhone pieghevole, le anticipazioni sulla gamma iPhone 17 e 18, l’evoluzione del design Air ultra-sottile, le novità regolatorie per l’App Store nell’Unione Europea e i requisiti hardware avanzati per l’intelligenza artificiale su Apple Watch, compongono un quadro di discontinuità rispetto al passato. La transizione di Apple verso dispositivi flessibili, scelte progettuali estreme e una nuova segmentazione della gamma, insieme alla pressione delle autorità UE, ridefinisce le priorità di sviluppo e le opportunità per utenti, sviluppatori e aziende partner.

iPhone pieghevole: dual camera da 48MP, display da 7,8″, prezzo e strategie di lancio

Il segmento dei dispositivi pieghevoli vede Apple pronta a fare il suo ingresso con un iPhone Fold in stile “book”, destinato a segnare uno spartiacque nel mercato dei top di gamma. Secondo fonti della filiera asiatica e le analisi di Ming-Chi Kuo, il nuovo modello sarà dotato di una dual camera posteriore da 48 megapixel, una soluzione già adottata su iPhone 16 Pro ma potenziata per sfruttare pienamente le capacità di image fusion e in-sensor cropping, offrendo focali multiple come 24mm, 28mm e 35mm partendo da un unico sensore ad alta risoluzione. L’assenza di teleobiettivo, dettata da vincoli di spazio, viene compensata da una qualità di scatto elevata su tutti gli altri scenari d’uso.

Il design del foldable ruota attorno a un display interno da 7,8 pollici – confermato da diversi analisti e in fase avanzata di testing presso Foxconn – con risoluzione elevata e modalità di utilizzo sia chiusa che aperta. Il device integrerà una fotocamera frontale sia nella configurazione piegata (tramite hole-punch) sia in quella estesa (con tecnologia under-display), offrendo versatilità nelle videochiamate e nell’autenticazione biometrica. Il prezzo di lancio atteso si posiziona nell’area dei 2.000 dollari (circa 1.834 euro), collocando il prodotto al vertice della fascia premium e in diretta competizione con Samsung Galaxy Z Fold e i principali flagship Android.

Le fonti sottolineano che il foldable Apple sfrutterà tecnologie di nuova generazione per la gestione della cerniera, materiali compositi avanzati e un sistema operativo ottimizzato per la produttività multitasking. La produzione di massa è prevista per la seconda metà del 2026, con un annuncio anticipato già nel prossimo anno e lancio su scala globale nel ciclo autunnale. L’obiettivo dichiarato di Apple è presidiare la fascia altissima del mercato, innovando sia in termini di hardware sia di esperienza utente, per fidelizzare l’utenza business e prosumer che cerca funzionalità oltre lo smartphone tradizionale.

iPhone 17 Air ultra-sottile, nuova fotocamera frontale e strategia “solo premium” per il lancio autunnale

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Il design della gamma iPhone subisce una delle trasformazioni più rilevanti dal debutto di iPhone X, con la presentazione dell’iPhone 17 Air e l’abbandono progressivo delle varianti “Plus” a favore di soluzioni più sottili e raffinate. Secondo i leak più autorevoli, iPhone 17 Air si distinguerà per uno spessore record di 5,5 mm nel punto più sottile, conquistando il primato di smartphone Apple più compatto mai prodotto. Il display sarà affiancato da una novità tecnica che ha già acceso il dibattito tra analisti e community: la nuova posizione della fotocamera frontale, che per la prima volta sarà spostata a sinistra rispetto alla Dynamic Island, una scelta dettata dall’esigenza di ottimizzare la disposizione interna dei componenti in uno chassis così sottile.

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Tutti i modelli della serie iPhone 17 – Air, 17, 17 Pro e 17 Pro Max – integreranno una fotocamera anteriore da 24 megapixel, raddoppiando la risoluzione rispetto ai 12 megapixel della generazione 16. Tuttavia, solo il modello Air adotterà la disposizione “offset”, mentre Pro e Pro Max manterranno l’attuale simmetria della Dynamic Island. La nuova configurazione, oltre a enfatizzare il profilo ultra-thin, rappresenta una differenziazione stilistica forte all’interno della lineup, in attesa di una spiegazione ufficiale che Apple potrebbe fornire durante il keynote di settembre.

Il vero cambio di paradigma riguarda però la strategia di lancio: Apple ha scelto di riservare la presentazione autunnale esclusivamente a modelli premium e ultra-premium. La lineup 2026 prevederà iPhone 18 Air, iPhone 18 Pro, iPhone 18 Pro Max e iPhone 18 Fold, eliminando la variante base e posticipando i modelli entry-level a un ciclo primaverile separato. Questo riposizionamento sposta il prezzo d’accesso della gamma autunnale a circa 999 dollari (circa 916 euro) per l’Air, mentre le versioni Pro supereranno abbondantemente la soglia dei 1.000 euro, fino ad arrivare a oltre 2.000 euro per il foldable. L’obiettivo strategico è rafforzare il percepito di esclusività e spingere l’upgrade da parte dell’utenza fidelizzata, lasciando solo la primavera agli acquirenti sensibili al prezzo.

La scelta segna una discontinuità netta con il passato e ridefinisce la competitività Apple rispetto ai principali concorrenti Android, puntando sulla convergenza tra estetica, materiali avanzati, performance e segmentazione spinta dell’offerta commerciale.

Novità regolatorie: App Store in Europa tra promozione libera, link multipli e nuove commissioni

Nel contesto europeo, Apple è costretta a rivoluzionare la gestione dell’App Store per allinearsi al Digital Markets Act (DMA). Le nuove policy appena annunciate introducono maggiore libertà promozionale per gli sviluppatori, che ora possono pubblicizzare offerte su qualsiasi canale – app, siti web, marketplace alternativi – senza vincolo del singolo URL statico. I link promozionali possono includere parametri di tracking e redirect, mentre l’interfaccia di collegamento diventa personalizzabile, rimuovendo i limiti sulle modalità di visualizzazione delle offerte esterne.

Per gli utenti, la novità più significativa è la possibilità di disattivare il “disclosure sheet” – la schermata di avviso che compariva ogni volta che si cliccava su un link esterno – rendendo l’esperienza più fluida e meno frammentata. Dal lato business, Apple ridefinisce la struttura delle commissioni per la vendita di beni e servizi digitali: vengono introdotte due fasce per il “Store Services Fee” (5% o 13%, ridotta al 10% per i membri Small Business Program e gli abbonamenti longevi), una nuova “Initial Acquisition Fee” del 2% sulle vendite ai nuovi utenti (nei primi sei mesi) e la sostituzione della controversa “Core Technology Fee” con una “Core Technology Commission” del 5% sulle vendite tramite alternative payments, abbandonando la logica del pagamento per installazione.

Apple ha già annunciato ricorso contro alcune delle richieste UE, segnalando un clima di tensione tra Cupertino e le autorità regolatorie. Tuttavia, il nuovo scenario apre la strada a una disintermediazione senza precedenti e obbliga tutti i player a ripensare modelli di business, strategie di pricing e politiche di customer engagement nel digitale europeo.

Apple Intelligence su Apple Watch: compatibilità hardware, IA on-device e limiti della nuova generazione

Il lancio di watchOS 26 segna il debutto ufficiale delle funzionalità Apple Intelligence su Apple Watch, con una distribuzione selettiva che riflette la crescente complessità dell’ecosistema AI firmato Apple. Non tutte le feature di intelligenza artificiale sono disponibili per tutti i modelli e la compatibilità dipende sia dall’hardware dell’orologio che dal supporto AI del relativo iPhone abbinato. Le funzioni principali – Live Translation, Smart Replies avanzate e Workout Buddy intelligente – presentano infatti requisiti diversi, con una frammentazione inedita nella storia dell’OS Apple per wearable.

Live Translation in Messaggi richiede almeno Apple Watch Series 9, Series 10 o Ultra 2, ma necessita anche di un iPhone che supporti Apple Intelligence (quindi dotato di chip A17 Pro o superiore). Smart Replies più accurate sfruttano i modelli linguistici on-device e sono disponibili solo per Series 9, Series 10 e Ultra 2, a prescindere dal modello di iPhone, mentre Workout Buddy può essere utilizzato su qualsiasi Apple Watch recente, a patto che venga abbinato a un iPhone compatibile con Apple Intelligence.

Questa segmentazione rappresenta un doppio livello di barriera: da un lato Apple vincola l’accesso alle funzioni AI più avanzate ai dispositivi di ultima generazione, dall’altro lega l’esperienza d’uso del Watch alle evoluzioni hardware e software dell’ecosistema iPhone. Per utenti e sviluppatori, la conseguenza è la necessità di valutare con attenzione le scelte di acquisto, aggiornamento e sviluppo di applicazioni, per evitare incompatibilità e limitazioni funzionali che potrebbero emergere già con i prossimi update del sistema operativo.

Convergenze hardware-software e implicazioni per il mercato ultra-premium

Il trend che emerge dall’intero scenario Apple 2025–2026 è quello di una convergenza spinta tra hardware esclusivo e servizi digitali avanzati, in cui l’accesso a feature di rilievo è sempre più spesso condizionato dal possesso dell’ultima generazione di dispositivi. Dal foldable al design ultra-sottile, dal repositioning commerciale della gamma iPhone fino alle policy regolatorie UE, Apple sceglie di rafforzare l’identità premium e la dipendenza del cliente dall’ecosistema, con impatti tangibili su pricing, ciclo di upgrade e aspettative degli utenti evoluti.

L’evoluzione della gamma e delle policy conferma la centralità della segmentazione commerciale e della verticalizzazione tecnica: ogni funzione chiave, dalla fotocamera alle AI di bordo, viene ora utilizzata per differenziare fortemente modelli e target di pubblico. Gli sviluppatori dovranno adattarsi a un ambiente ancora più eterogeneo, mentre i consumatori dovranno pianificare investimenti su cicli di upgrade più rapidi e orientati al top di gamma, soprattutto nel mercato europeo, dove le nuove regole dell’App Store aprono la strada a dinamiche di concorrenza e innovazione ancora da esplorare.

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