Germania vuole DeepSeek fuori dagli store, Samsung ed Apple in causa

di Giuseppe De Vitis matricedigitale.it
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La tutela dei dati personali, i rischi legati all’intelligenza artificiale internazionale e le dinamiche giuridico-finanziarie delle big tech sono al centro delle ultime vicende che coinvolgono Germania, Google, Apple e Samsung. Dalle richieste di rimozione di DeepSeek AI dagli store per violazioni GDPR, fino alle battaglie legali statunitensi e alle revisioni delle prospettive azionarie Apple, il panorama tecnologico globale si conferma in rapida trasformazione, segnando un momento chiave per la governance digitale.

Germania contro DeepSeek AI: richiesta di rimozione per violazioni GDPR

Il Commissario per la protezione dei dati di Berlino ha ufficialmente chiesto a Google e Apple di rimuovere l’applicazione DeepSeek AI dai rispettivi store digitali, accusando la società cinese Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence di raccolta illecita di dati e trasferimento dei dati personali degli utenti tedeschi su server in Cina. L’app DeepSeek, divenuta popolare con la terza generazione del proprio chatbot, avrebbe violato l’Articolo 46 del GDPR, che impone la protezione dei dati raccolti in Europa secondo standard elevati.

La società, senza filiali all’interno dell’Unione Europea, avrebbe pubblicato l’app anche in lingua tedesca, rendendo il servizio soggetto alla normativa europea. Nonostante una precedente richiesta volontaria di ritiro da parte delle autorità tedesche, DeepSeek ha rifiutato. Per questo, le autorità locali hanno invocato l’Articolo 16 del Digital Services Act, segnalando contenuti illegali direttamente a Google e Apple, che dovranno ora valutare la permanenza dell’app sui propri store.

Dispute legali in USA: Samsung paga per errori procedurali, Apple e Qualcomm restano in Texas

Nel settore legale, Samsung Electronics America si trova a dover pagare oltre 10,86 milioni di dollari (circa 9,96 milioni di euro) a seguito di una causa legata a una batteria esplosa di un prodotto Samsung SDI, azienda del gruppo specializzata nella produzione di batterie. La causa, partita nel 2020 durante il periodo pandemico, ha visto Samsung Electronics America come imputato per errori procedurali: la mancata risposta legale entro i termini ha portato a una sentenza di default, nonostante l’azienda non fosse coinvolta direttamente nella produzione del componente difettoso. Il giudizio, confermato in appello, rappresenta un caso emblematico di come la complessità delle strutture societarie globali possa generare conseguenze inattese.

Parallelamente, Apple e Qualcomm hanno perso la richiesta di trasferire una causa per violazione di brevetto intentata da Red Rock Analytics dal tribunale del Texas a quello della California. Il procedimento, relativo alla presunta violazione di un brevetto su tecnologie wireless usate nei chip 5G e Wi-Fi 6, rimarrà nella giurisdizione texana in quanto le aziende non sono riuscite a dimostrare che lo spostamento sarebbe stato necessario per motivi di equità o accessibilità dei testimoni.

JPMorgan abbassa il target azionario di Apple: riflessioni su ciclo iPhone 17 e strategie AI

In ambito finanziario, Apple ha registrato un lieve calo di fiducia tra gli analisti, con JPMorgan che ha ridotto il proprio target di prezzo sulle azioni Apple da 240 a 230 dollari (da circa 220 a 211 euro) pur mantenendo la valutazione complessiva “Overweight”, ovvero una prospettiva positiva nel medio-lungo termine. Il taglio è motivato da una domanda più debole per il prossimo ciclo iPhone 17, condizioni macroeconomiche globali meno favorevoli e una strategia AI giudicata ancora poco incisiva per impattare i ricavi nell’immediato.

Secondo il report, le previsioni più caute si concentrano sui volumi di vendita attesi per iPhone 17, mentre per il 2027 si attende una ripresa significativa con l’arrivo di un modello pieghevole e l’integrazione avanzata di funzionalità di intelligenza artificiale. L’analisi considera anche il rallentamento nella domanda di upgrade, in parte anticipata da acquisti precoci legati a timori sulle tariffe tra Stati Uniti e Cina. Per il breve termine, però, la tenuta dei ricavi Apple viene sostenuta dalle sovvenzioni in Cina, mentre il vero slancio alla crescita è rimandato agli anni successivi.

Privacy, governance e posizionamento delle big tech

L’azione della Germania su DeepSeek AI testimonia la crescente attenzione delle autorità europee verso le applicazioni extra-UE che trattano dati personali senza adeguate tutele. L’applicazione rigorosa del GDPR e del Digital Services Act rappresenta uno snodo chiave per la definizione delle regole d’accesso al mercato europeo delle AI straniere, ponendo le basi per un ambiente digitale più sicuro e conforme alle aspettative normative di Bruxelles.

Sul fronte legale, le vicende di Samsung e la battaglia sui brevetti tra Apple, Qualcomm e Red Rock Analytics mettono in luce i rischi derivanti da errori procedurali e la complessità dei contenziosi internazionali nel settore tecnologico, mentre le oscillazioni di mercato evidenziano quanto le scelte in tema di innovazione e supply chain possano incidere sulle valutazioni degli analisti.

Come le normative europee influenzano la presenza delle app internazionali

Per completare l’analisi, è fondamentale approfondire il ruolo del GDPR e del Digital Services Act nel controllo della presenza di app straniere sugli store digitali europei. Il GDPR impone alle aziende che raccolgono dati in UE di rispettare standard elevati di protezione e di garantire trasparenza, sicurezza e limitazione dei trattamenti, anche se i server sono all’estero. L’Articolo 16 del DSA consente alle autorità di segnalare contenuti illegali direttamente alle piattaforme, imponendo una responsabilità attiva anche ai distributori digitali come Apple e Google. Queste misure rafforzano la capacità degli stati membri di tutelare i dati dei cittadini europei e di mantenere la sovranità digitale rispetto alle piattaforme globali.

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