Kali Linux 2025.3 e MX Linux: nuove release per hacking e desktop

di Redazione
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Il 2025 segna un nuovo capitolo per due delle distribuzioni Linux più note, seppur con approcci completamente diversi. Da un lato Kali Linux 2025.3, rilasciata da Offensive Security, consolida la propria reputazione come riferimento mondiale per ethical hacking e penetration testing. Dall’altro, il team di MX Linux annuncia la beta di MX Linux 25 Infinity, distribuzione desktop che punta su stabilità, semplicità e integrazione di nuove tecnologie grafiche. Entrambe le release confermano la vitalità dell’ecosistema Debian, dimostrando come la stessa base possa alimentare progetti con filosofie e pubblici radicalmente diversi.

Le novità di Kali Linux 2025.3

La terza release annuale di Kali introduce un pacchetto di aggiornamenti mirati a rafforzare la flessibilità e la potenza della distribuzione. Kali Linux 2025.3 porta con sé 10 nuovi tool di hacking che arricchiscono ulteriormente l’arsenale di penetration tester e ricercatori. Tra questi spiccano Caido e Caido-cli per l’auditing di applicazioni web, Detect It Easy per l’analisi dei file sospetti, Ligolo-mp per il pivoting avanzato, e strumenti innovativi come Gemini CLI e llm-tools-nmap, che combinano l’intelligenza artificiale con l’automazione delle scansioni di rete.

Un altro punto chiave è l’integrazione del supporto Nexmon, che abilita funzioni avanzate di monitor mode e injection mode sui Raspberry Pi, con particolare attenzione al modello 5. Nexmon consente di patchare il firmware dei chip wireless, rendendo i piccoli computer single-board di nuovo protagonisti in scenari di ricerca e testing.

Sul piano dell’esperienza utente, la release introduce un plugin per Xfce che permette di verificare e copiare rapidamente l’indirizzo IP della VPN in uso, semplificando i controlli di anonimato e sicurezza. Non meno rilevante è il miglioramento del supporto a Kali NetHunter, la versione mobile della distribuzione, che ora gode di funzioni di iniezione wireless più robuste.

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Sul fronte architetturale, Offensive Security ha deciso di abbandonare definitivamente il supporto ad ARMel, razionalizzando così le risorse verso piattaforme più diffuse e performanti. La distribuzione è disponibile in tutti i formati canonici: immagini ISO per architetture a 64-bit, ARM, ambienti virtuali, cloud, WSL e dispositivi mobili.

Un arsenale sempre più sofisticato

Ogni nuova release di Kali è attesa soprattutto per l’introduzione di tool aggiornati. In questo caso, la selezione mette in evidenza la volontà di Offensive Security di restare un passo avanti rispetto alle minacce emergenti. L’inclusione di strumenti basati su AI rappresenta una svolta, perché apre alla possibilità di integrare l’analisi automatizzata dei sistemi con modelli di intelligenza artificiale in grado di supportare attività complesse come l’identificazione di vulnerabilità o la correlazione di eventi.

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Allo stesso tempo, la scelta di mantenere strumenti orientati a scenari specifici, come krbrelayx per attacchi a delegazioni Kerberos e vwifi-dkms per la simulazione di reti wireless, conferma la natura modulare e specialistica della distribuzione. L’insieme forma un arsenale completo che permette a un singolo professionista di ricreare scenari di attacco complessi senza dover ricorrere a piattaforme esterne.

MX Linux 25 Infinity: la beta che guarda al futuro desktop

Se Kali si rivolge al mondo della sicurezza offensiva, MX Linux 25 Infinity punta a consolidare la propria posizione come una delle distribuzioni desktop più apprezzate dagli utenti Linux. Basata su Debian 13 Trixie, la nuova release beta introduce kernel Linux 6.12 LTS per le edizioni standard e 6.15 Liquorix per la variante AHS (Advanced Hardware Support), pensata per chi necessita di compatibilità con hardware più recente e prestazioni elevate. Tra le innovazioni più significative figura il passaggio a Wayland come server grafico di default per l’edizione KDE Plasma, scelta che riflette il trend ormai consolidato verso un’architettura grafica moderna, più sicura e performante. La distribuzione non dimentica però chi predilige ambienti più leggeri e personalizzabili: oltre a Plasma, infatti, MX Linux offre edizioni basate su Xfce 4.20 e Fluxbox 1.3.7, garantendo così un ventaglio di opzioni che spaziano dalla semplicità estrema alla ricchezza di funzionalità. Un altro passo avanti riguarda l’installer, che ora consente di sostituire in maniera diretta installazioni Linux esistenti e introduce il supporto a UEFI Secure Boot a 64-bit, caratteristica sempre più richiesta per garantire la compatibilità con i sistemi moderni. La release adotta inoltre il formato deb822 per la gestione delle fonti software, allineandosi così agli standard più recenti di Debian, e sostituisce lo storico apt-notifier con il nuovo mx-updater, uno strumento che promette una gestione degli aggiornamenti più intuitiva ed efficace. Infine, particolare attenzione è stata rivolta al live system antiX, che ora integra un supporto più ampio a systemd, senza rinunciare alla possibilità di utilizzare SysVinit per chi preferisce mantenere un’impostazione più tradizionale.

Due anime dell’ecosistema Debian

Kali e MX Linux rappresentano due facce complementari del mondo open source. La prima è una distribuzione aggressiva, sempre in prima linea contro le minacce informatiche, pensata per esperti di sicurezza, red team e professionisti del penetration testing. La seconda è una distro orientata alla produttività quotidiana, che punta a offrire un ambiente desktop stabile, intuitivo e configurabile, adatto sia a utenti avanzati sia a chi cerca un sistema affidabile e pronto all’uso. Entrambe le release mostrano come Debian rimanga il punto di partenza per innovazioni di natura diversa, capace di supportare tanto il lavoro investigativo e di ricerca quanto le esigenze di usabilità nel computing personale. Il 2025, con l’arrivo di Kali Linux 2025.3 e della beta di MX Linux 25 Infinity, conferma la vivacità di un ecosistema che continua a crescere e a rinnovarsi, rispondendo alle richieste di comunità sempre più diversificate.