Le forze di Polizia europee e italiane hanno condotto due operazioni decisive che colpiscono al cuore il cybercrime organizzato e la propaganda terroristica online, rafforzando la sicurezza digitale e fisica del continente. La prima, coordinata da Europol, ha portato a sette arresti in Lettonia e allo smantellamento di una rete di frodi transnazionali nota come Simcartel; la seconda, condotta dalla Polizia di Stato italiana a Bologna, ha fermato un 18enne radicalizzato con accuse di associazione con finalità di terrorismo. Entrambe le operazioni evidenziano l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta alle nuove forme di criminalità.
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Smantellamento della rete Simcartel
L’operazione Simcartel, guidata da Europol e dalle autorità lettoni, rappresenta uno dei colpi più significativi al cybercrime europeo del 2025. Il blitz, avvenuto il 10 ottobre 2025, ha portato all’arresto di cinque cittadini lettoni e di altri due complici in paesi limitrofi, smantellando un’infrastruttura criminale che abilitava oltre 3200 frodi digitali in tutta Europa.
Gli investigatori hanno sequestrato 1200 Sim box e 40.000 schede telefoniche attive, oltre a cinque server centrali che gestivano il traffico fraudolento. Queste apparecchiature venivano usate per mascherare identità, instradare chiamate e orchestrare truffe telefoniche con perdite economiche stimate in 4,9 milioni di euro.

Le indagini hanno rivelato che la rete operava secondo un modello cybercrime-as-a-service, offrendo a gruppi criminali terzi strumenti e servizi automatizzati per frodi, estorsioni e campagne di smishing. Gli inquirenti hanno identificato connessioni con gruppi organizzati dell’Europa orientale specializzati nel riciclaggio di denaro e nella clonazione di Sim card.

Europol ha coordinato le attività operative, mentre la Polizia lettone ha eseguito le perquisizioni, sequestrando server e dispositivi contenenti milioni di record di traffico. Le indagini proseguiranno per identificare i beneficiari delle transazioni finanziarie illecite, tracciando i flussi verso wallet e conti criptovalutari. L’operazione, sostenuta da unità specializzate di Germania, Italia e Paesi Bassi, ha ridotto drasticamente la disponibilità di infrastrutture per frodi telefoniche nel mercato europeo.
Arresto a Bologna per associazione con finalità di terrorismo
Parallelamente all’operazione Simcartel, la Polizia di Stato italiana ha fermato a Bologna un giovane di 18 anni, di origine magrebina, accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo. L’arresto è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura minorile, e il giovane è stato collocato in comunità sotto misura cautelare. Le indagini, condotte dalla Digos di Bologna e coordinate dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, hanno evidenziato un processo di radicalizzazione online avvenuto su piattaforme di messaggistica istantanea. Il ragazzo partecipava a canali privati dedicati alla propaganda jihadista, diffondendo materiali e istruzioni per la fabbricazione di esplosivi artigianali. Durante le perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato smartphone, hard disk e manuali digitali contenenti riferimenti a ISIS e Al-Qaeda, oltre a documenti che esaltavano il martirio e la violenza religiosa. Gli esperti della Polizia postale e del comparto cyber della Polizia di prevenzione hanno confermato la presenza di materiale ideologicamente orientato all’estremismo e di contenuti operativi che indicano un potenziale autoaddestramento. Secondo le autorità, il giovane avrebbe mantenuto contatti con utenti stranieri in reti chiuse, mostrando una conoscenza avanzata di strumenti di anonimizzazione e crittografia, spesso usati per eludere i controlli. L’intervento tempestivo ha interrotto una fase evolutiva pericolosa, prevenendo possibili azioni violente.
Impatto delle operazioni sulla sicurezza europea
Le operazioni Simcartel e Bologna Terror rappresentano un duplice colpo strategico al crimine digitale e alla radicalizzazione jihadista in Europa. Europol stima che l’azione contro la rete lettone abbia impedito milioni di euro di perdite e indebolito una delle infrastrutture più attive per le frodi su larga scala. In parallelo, l’intervento italiano ha fermato un percorso di radicalizzazione giovanile, segnalando l’efficacia delle misure di prevenzione. Gli esperti di sicurezza sottolineano come entrambi i casi rientrino in un trend crescente di intersezione tra cybercrime e terrorismo, dove infrastrutture tecnologiche e piattaforme online diventano strumenti per attività criminali e di propaganda. L’analisi dei dati sequestrati permetterà di individuare pattern comuni tra gruppi che operano nel dark web e reti di reclutamento estremista.

Le autorità europee riconoscono che il successo di tali operazioni deriva dalla cooperazione internazionale e dalla condivisione tempestiva di intelligence tra agenzie nazionali. La collaborazione tra Europol, Polizia lettone, Digos italiana e Direzione centrale antiterrorismo ha dimostrato come l’unione di competenze cibernetiche e operative possa neutralizzare minacce complesse e simultanee.
Collaborazione e strategie di prevenzione futura
Le due operazioni segnano una tappa fondamentale nella strategia di sicurezza integrata europea, basata su quattro pilastri: monitoraggio cyber continuo, analisi preventiva, cooperazione giudiziaria e intervento operativo coordinato. Europol continuerà a supportare le indagini con l’uso di strumenti di tracciamento avanzato e algoritmi AI per l’analisi delle comunicazioni intercettate. La Polizia italiana, attraverso la Direzione centrale della Polizia di prevenzione, intensificherà il monitoraggio delle reti giovanili online, focalizzandosi su ambienti di autoaddestramento e propaganda. Sono previste inoltre campagne educative nelle scuole e nei social per ridurre l’impatto della radicalizzazione digitale. Sul fronte cyber, Europol e le autorità nazionali intendono rafforzare il controllo delle Sim box e delle infrastrutture di telecomunicazione, spesso utilizzate per anonimizzare flussi di denaro e traffico dati. I dati provenienti da Simcartel serviranno per aggiornare le blacklist europee di numeri e server malevoli, prevenendo nuove ondate di frodi.

Le operazioni coordinate in Lettonia e Italia dimostrano che la lotta al crimine informatico e al terrorismo richiede risposte integrate e rapide. Gli arresti, i sequestri e le indagini in corso rafforzano la resilienza europea contro le minacce ibride, mostrando un modello efficace di sinergia tra intelligence, Polizie e magistrature. Mentre il cybercrime evolve in servizi criminali strutturati e la radicalizzazione sfrutta piattaforme digitali globali, le forze dell’ordine europee rispondono con azioni mirate e coordinamento multilivello, garantendo maggiore sicurezza ai cittadini.