Samsung ritarda S26, ma lancia Galaxy XR per recuperare sul mercato dei visori

di Redazione
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Samsung affronta una doppia sfida tecnologica tra ritardi nel lancio della serie Galaxy S26 e il debutto del suo atteso Galaxy XR headset, il dispositivo di realtà mista sviluppato in collaborazione con Google e Qualcomm. L’azienda sudcoreana, tradizionalmente pronta a presentare la sua linea Galaxy S nei primi mesi dell’anno, sposta ora il debutto a marzo 2026, confermando un cambio di strategia dovuto a ottimizzazioni hardware e modifiche tardive nello sviluppo. Il rinvio non coinvolge il modello Ultra, già completato, ma interessa le versioni base e Plus ancora in fase di test. Samsung, inoltre, cancella definitivamente la variante Edge, sostituendola con il Plus, dopo i risultati deludenti del Galaxy S25 Edge. La decisione riflette una ridefinizione interna della gamma premium, mirata a semplificare la produzione e migliorare la differenziazione tra i modelli.

Ritardi e riorganizzazione nella serie Galaxy S26

Secondo le informazioni interne, il Galaxy S26 Ultra rispetterà la tabella di marcia, mentre i modelli inferiori richiedono revisioni nei componenti fotografici e nel firmware. Samsung sta testando nuovi sensori della famiglia ISOCELL, con il GNG da 50 MP destinato alla fotocamera principale, il JN3 da 50 MP per l’ultrawide e il 3LD da 12 MP per il teleobiettivo, mantenendo un Sony IMX874 da 12 MP per il selfie.

Galaxy S26 Ultra
Galaxy S26 Ultra

Questi moduli rappresentano un netto miglioramento rispetto alla serie S25, garantendo una resa cromatica più naturale, un contrasto superiore e prestazioni più affidabili in condizioni di scarsa illuminazione. Il nuovo Exynos 2600, prodotto a 2 nanometri, equipaggerà il modello base e il Plus, mentre l’Ultra continuerà a montare il Snapdragon 8 Elite Gen 5, ottimizzato per gestione termica e calcolo neurale.

Galaxy S26 Ultra
Galaxy S26 Ultra

Il Galaxy S26 standard offrirà un display da 6,2 pollici, batteria da 4.300 mAh e 12 GB di RAM con 256 GB di memoria interna, mentre il Plus adotterà uno schermo da 6,7 pollici e batteria da 4.900 mAh. L’Ultra, invece, disporrà di un OLED da 6,9 pollici a 120 Hz, RAM fino a 16 GB e una batteria da 5.000 mAh con ricarica rapida a 60 W e wireless a 15 W.

Galaxy S26 Ultra
Galaxy S26 Ultra

Le fotocamere dell’Ultra includeranno un primario da 200 MP, un ultrawide da 50 MP, un teleobiettivo da 10 MP con zoom ottico 3x e un secondo teleobiettivo da 50 MP con zoom 5x. Il prezzo stimato oscillerà tra 1.651 e 2.292 euro, collocando la serie S26 nella fascia premium del mercato smartphone. Samsung continua a negare l’esistenza di problemi strutturali, sottolineando che i ritardi rientrano nella normale gestione di sviluppo. Tuttavia, i test firmware sui nuovi sensori suggeriscono un ciclo di verifica più lungo, orientato a garantire una qualità fotografica in linea con i modelli concorrenti di Apple e Google.

L’evento del Galaxy XR headset

Mentre la linea S26 slitta, Samsung concentra i riflettori sul lancio del Galaxy XR headset, previsto per il 21 ottobre 2025 con trasmissione globale in diretta su YouTube alle 4:00 del mattino (CEST). L’evento, accompagnato da un credito di 91 euro per le pre-registrazioni, segnerà l’ingresso ufficiale di Samsung nel mercato della realtà mista, in diretta competizione con il Vision Pro di Apple.

Samsung XR
Samsung XR

Il dispositivo, basato su Snapdragon XR2+ Gen 2, integra 16 GB di RAM e doppi display Micro OLED 4K, offrendo una fedeltà visiva eccezionale e una latenza minima. La frequenza di aggiornamento a 90 Hz e i sensori di tracciamento ambientale garantiscono un’esperienza immersiva e naturale.

Samsung XR
Samsung XR

Samsung introduce un sistema di riconoscimento gestuale avanzato e una modalità passthrough ad alta risoluzione che consente di visualizzare l’ambiente reale con precisione. Gli utenti potranno ancorare finestre virtuali a oggetti fisici e utilizzare app Android in modalità finestra, creando una continuità tra ambiente reale e digitale.

Collaborazione con Google e Qualcomm

La collaborazione con Google si rivela centrale nella definizione dell’ecosistema XR. Samsung integra nel visore le app Google native, tra cui Photos, Maps, Meet, YouTube e Chrome, adattate per la visualizzazione spaziale. In particolare, Google Photos riceve una nuova tab Spatial che consente di esplorare foto tridimensionali e video a 360 gradi, con possibilità di casting diretto dallo smartphone Galaxy. L’interfaccia “Go Immersive” introdotta da Samsung promette la conversione automatica di contenuti 2D in 3D, offrendo una transizione fluida tra media tradizionali e ambienti immersivi. A livello di contenuti, l’azienda collabora con partner come Naver, Netflix e MLB, includendo titoli come Asteroid, Vacation Simulator, NFL Pro Era e il canale di streaming CHZZK XR, dedicato ai creator VR.

Strategia e visione di Samsung

Con il Galaxy XR, Samsung mira a posizionarsi come punto di riferimento nel settore della realtà aumentata e virtuale ibrida, anticipando un mercato in forte crescita nel 2026. L’azienda intende creare una piattaforma aperta, capace di combinare la potenza hardware Qualcomm con l’ecosistema software di Google e la propria esperienza in display e imaging digitale. Il visore, che si prevede costerà sensibilmente meno del Vision Pro (stimato intorno ai 3.209 euro), rappresenta una strategia di accessibilità volta a democratizzare la realtà mista per un pubblico più ampio. L’integrazione con l’universo Galaxy permetterà di utilizzare app, contenuti e dispositivi in modo unificato, rendendo il visore un’estensione naturale dello smartphone.

Una nuova fase per l’ecosistema Galaxy

Il 2025 si profila dunque come un anno di transizione per Samsung. Da un lato, l’azienda ottimizza la propria linea di smartphone di punta, puntando su fotocamere evolute e chip di nuova generazione; dall’altro, inaugura una nuova categoria di prodotto con l’XR headset, simbolo di una convergenza tra mobilità, realtà aumentata e intelligenza artificiale. La doppia traiettoria di sviluppo mostra come Samsung stia ridefinendo la propria identità tecnologica, passando da semplice produttore di hardware a creatore di ecosistemi digitali completi, in grado di coniugare potenza computazionale, esperienze immersive e integrazione software avanzata.