Il mese di novembre 2025 segna una fase cruciale nella corsa all’intelligenza artificiale tra Google e OpenAI. Due leak indipendenti rivelano l’arrivo imminente di Gemini 3 Pro e Nano Banana 2, i modelli di nuova generazione che dovrebbero ridefinire le capacità multimodali e creative dell’ecosistema Google. In parallelo, OpenAI chiarisce la propria posizione sui finanziamenti governativi, smentendo le indiscrezioni su una richiesta di backstop per prestiti da 9,17 miliardi di euro.
Le informazioni, diffuse da utenti su X come @testingcatalog e @zuess05, mostrano che Gemini 3 Pro è già visibile su Vertex AI sotto il nome “gemini-3-pro-preview-11-2025”, mentre Nano Banana 2, identificato dal codice GEMPIX2, compare sul sito ufficiale di Gemini come modello dedicato alla generazione di immagini realistiche. Entrambi i progetti indicano un’accelerazione del rollout globale dei servizi AI Google entro fine anno, in un contesto in cui OpenAI consolida il proprio equilibrio finanziario senza aiuti pubblici diretti.
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Gemini 3 Pro: contesto esteso e potenza di calcolo su Vertex AI
Il leak di Gemini 3 Pro rivela un modello evoluto con una finestra di contesto da 1 milione di token, pensata per coding complesso, analisi dati e generazione di contenuti multimodali. Si tratta di un salto sostanziale rispetto a Gemini 2.5 Pro, che aveva introdotto solo parzialmente queste funzioni. L’apparizione su Vertex AI suggerisce un imminente rollout aziendale in preview a novembre 2025, in linea con la tradizionale tabella di rilascio autunnale di Google Cloud.

Fonti interne indicano che Gemini 3 Pro è progettato per integrare testi, immagini e codice in un unico flusso, con ottimizzazioni per JAX, TensorFlow e PyTorch, riducendo le latenze di elaborazione e migliorando la gestione di dati distribuiti. Il modello sarebbe inoltre ottimizzato per hardware TPU di nuova generazione, con un’attenzione particolare all’efficienza energetica. Google posiziona Gemini 3 Pro come risposta diretta ai modelli Claude Sonnet 4.5 e GPT-4.1, con l’obiettivo di chiudere il divario nei benchmark su SWE-Bench Verified e su task di reasoning avanzato. Il modello integra inoltre meccanismi di sicurezza proprietari e NDA per i partner aziendali, volti a prevenire fughe di dati e divulgazioni premature.
Nano Banana 2: generazione d’immagini realistica e creatività AI
Accanto a Gemini 3 Pro, Google prepara il lancio di Nano Banana 2, un modello specializzato nella generazione d’immagini ad alta fedeltà. Il codice interno GEMPIX2 è stato individuato nel codice sorgente del sito Gemini, confermando un rilascio previsto per dicembre 2025. Secondo i primi report, Nano Banana 2 rappresenta un salto di qualità nel realismo visivo, con risultati paragonabili ai migliori modelli attuali di OpenAI e Midjourney. Google ha sviluppato il modello per integrare nativamente la multimodalità, consentendo agli utenti di passare dal prompt testuale alla creazione visiva con un flusso unificato.

Il modello sarà incluso nell’ecosistema Gemini e compatibile con Vertex AI, rivolgendosi sia a creatori di contenuti sia a sviluppatori industriali. Le nuove funzioni includono un controllo avanzato dei parametri di luce, texture e colore, nonché filtri etici automatici per bloccare la generazione di immagini dannose. Google punta su un rollout progressivo globale, accompagnato da tool di editing AI e integrazione nei servizi di Workspace e Android Studio. Nano Banana 2 potrebbe diventare il primo modello di generazione visiva Google ad adottare pipeline di inferenza a basso consumo ottimizzate per GPU consumer e dispositivi edge.
OpenAI ritira la richiesta di backstop governativo
Nel frattempo, OpenAI ha smentito ufficialmente la richiesta di un backstop governativo per i prestiti destinati alla propria espansione infrastrutturale. L’azienda ha chiarito che, pur riconoscendo il ruolo critico del settore pubblico nell’aumento della capacità AI industriale, non intende ricevere garanzie dirette dallo Stato. La rettifica, arrivata dopo indiscrezioni diffuse su media economici, ha lo scopo di evitare malintesi sul finanziamento dei 9,17 miliardi di euro destinati all’espansione dei data center e delle partnership tecnologiche con Microsoft, Apple e Nvidia. Secondo la società, la collaborazione pubblico-privata deve concentrarsi su politiche di ricerca e sviluppo sostenibili, non su salvataggi economici.
OpenAI conferma inoltre che continuerà a scalare le proprie infrastrutture cloud attraverso prestiti commerciali e investimenti privati, con un focus su compute condiviso, etica AI e riduzione dei costi operativi. La revisione strategica rafforza la sua posizione finanziaria e ne riduce la dipendenza da eventuali interventi statali.
Implicazioni strategiche per Google e OpenAI
La competizione tra Google e OpenAI entra così in una nuova fase di accelerazione. Da un lato, Google punta su modelli Gemini 3 Pro e Nano Banana 2 per consolidare la leadership tecnica e creativa, integrandoli nel proprio cloud e nei prodotti consumer. Dall’altro, OpenAI mira a una crescita autonoma, supportata da una rete di investitori strategici e da un piano di espansione infrastrutturale su larga scala. Le implicazioni industriali sono profonde: Google concentra le proprie risorse su multimodalità e edge computing, mentre OpenAI lavora su efficienza e sostenibilità finanziaria. Entrambe le aziende convergono sulla priorità di modelli più accessibili, scalabili e interoperabili, capaci di ridurre le barriere d’ingresso per sviluppatori e imprese. Con Gemini 3 Pro previsto per novembre e Nano Banana 2 per dicembre, Google punta a chiudere il 2025 con un doppio rilascio di punta, destinato a ridefinire il panorama AI. OpenAI, invece, rafforza la sua posizione di equilibrio tra innovazione e responsabilità, consolidando l’idea che la corsa all’intelligenza artificiale del futuro si giocherà non solo sulla potenza dei modelli, ma sulla sostenibilità dell’intero ecosistema tecnologico.