Google apre una nuova fase nella gestione della qualità dei risultati di ricerca e nello sviluppo di strumenti basati su Gemini, aggiornando le policy anti-spam per combattere il parasite SEO, ampliando le capacità di Gemini Live e lanciando nuovi tool AI per immagini e advertising. L’obiettivo è duplice: preservare la fiducia degli utenti nei risultati di ricerca e consolidare la leadership dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale conversazionale e applicata al marketing.
Cosa leggere
Difesa contro il parasite SEO e aggiornamento delle policy anti-spam
Google aggiorna la propria policy anti-spam per contrastare le pratiche di parasite SEO, una tattica in cui siti affidabili vengono pagati da inserzionisti o operatori poco trasparenti per ospitare contenuti promozionali ingannevoli con link destinati a manipolare il ranking. Questa pratica, definita abuso di reputazione, altera la qualità dei risultati di ricerca e compromette l’esperienza dell’utente.

La nuova policy, già avviata nel marzo 2024 e rafforzata nel 2025, proibisce ogni forma di pay-for-play o pubblicazione a pagamento finalizzata al miglioramento artificiale del posizionamento. I casi più frequenti includono siti che promuovono prestiti payday o pillole dimagranti, pagandone la diffusione su portali giornalistici o blog di alta reputazione.

Google implementa un sistema di revisione manuale e automatizzata per individuare i comportamenti sospetti e offre percorsi di appello per i publisher legittimi colpiti per errore. L’obiettivo è garantire enforcement equo e trasparente, tutelando al contempo la reputazione di chi pubblica contenuti autentici. Il gruppo conferma che l’enforcement si fonda su principi etici consolidati, in linea con le storiche policy anti-spam, e ribadisce l’impegno a preservare un ecosistema di ricerca affidabile, nonostante le indagini avviate dalla Commissione Europea nell’ambito del Digital Markets Act. Secondo Google, alcune interpretazioni del DMA rischiano di favorire indirettamente i contenuti spam, danneggiando la qualità dei risultati e l’esperienza degli utenti europei.
Gemini Live evolve per interazioni vocali naturali e personalizzate
Parallelamente, Google arricchisce Gemini Live, la piattaforma AI conversazionale, con funzioni che rendono le interazioni più fluide, espressive e adattive. Gli utenti possono ora regolare la velocità del parlato e partecipare a quiz linguistici per migliorare competenze in tempo reale. Comandi vocali come “accelera” o “rallenta” modificano il ritmo della conversazione, mentre i quiz insegnano numeri coreani, saluti spagnoli o espressioni idiomatiche. Gemini diventa così un assistente linguistico e didattico, capace di adattarsi al tono, al contesto e alle necessità di apprendimento. Supporta prove simulate per interviste di lavoro o dialoghi difficili, consentendo agli utenti di esercitarsi con feedback immediato. Un’altra novità riguarda la narrazione creativa, in cui Gemini adotta accenti e personificazioni per rendere le interazioni più coinvolgenti. Può recitare come Giulio Cesare raccontando l’Impero Romano o utilizzare toni giocosi, come accenti cowboy o cockney, per attività di intrattenimento o brainstorming. Queste opzioni, disponibili su Android e iOS, ampliano l’uso quotidiano dell’AI da strumento di produttività a compagno interattivo per educazione, formazione e creatività. Ogni funzione è pensata per offrire un’esperienza immersiva e personalizzata, con garanzie di privacy locale e crittografia delle sessioni vocali.
Nuova tab Immagini per organizzare e ispirare
Google introduce una tab dedicata alle immagini all’interno dell’app principale, trasformandola in un hub visuale per la ricerca e l’ispirazione. Gli utenti accedono a un feed quotidiano personalizzato basato sugli interessi, con la possibilità di salvare e organizzare le immagini in collezioni tematiche.

Questa funzione consente di passare rapidamente da un’idea visiva a un progetto concreto, diventando un vero e proprio strumento di moodboarding digitale. Gli algoritmi di Gemini AI migliorano i suggerimenti nel tempo, analizzando preferenze e interazioni per proporre contenuti visivi coerenti e di alta qualità.

L’esperienza è progettata per stimolare la creatività visuale e ridurre la frammentazione tipica dei processi di ricerca. Tutte le immagini possono essere esplorate, salvate o condivise senza uscire dall’app, in un ambiente controllato e rispettoso della privacy. La funzione debutta inizialmente negli Stati Uniti per poi estendersi globalmente nelle settimane successive.
Tool AI per advertising: Ads Advisor e Analytics Advisor
In ambito business, Google lancia due strumenti di AI applicata al marketing digitale: Ads Advisor e Analytics Advisor, entrambi alimentati dai modelli Gemini. Ads Advisor agisce come un vero e proprio partner virtuale per inserzionisti, offrendo raccomandazioni personalizzate e analisi in tempo reale delle campagne su Google Ads. È in grado di generare nuove keyword, varianti di annunci e asset grafici coerenti con il contesto del sito, suggerire estensioni come i sitelink e diagnosticare problemi di performance o disapprovazioni policy. Tutti i suggerimenti vengono sottoposti ad approvazione manuale, garantendo controllo totale all’inserzionista. Analytics Advisor, integrato in Google Analytics, funge invece da analista conversazionale, rispondendo a domande in linguaggio naturale come “Come sta andando il mio sito?” o “Perché è calato il traffico mobile?”. Il sistema genera report visivi, identifica i key driver di performance e propone azioni concrete per ottimizzare i risultati. Entrambi i tool saranno disponibili per gli account in lingua inglese a partire da dicembre 2025, con rollout globale previsto per il 2026. L’obiettivo è semplificare la gestione pubblicitaria e democratizzare l’accesso a insight avanzati, riducendo la complessità delle piattaforme marketing tradizionali.
Impatto strategico e visione d’insieme
Le iniziative annunciate consolidano il ruolo di Google come custode dell’integrità della ricerca online e motore dell’AI applicata. Da un lato, la compagnia rafforza la fiducia nel suo ecosistema grazie a una politica anti-spam severa e trasparente; dall’altro, amplia le possibilità creative e professionali offerte dall’intelligenza artificiale, integrandola in strumenti accessibili e orientati all’utente. La combinazione tra enforcement etico, innovazione linguistica e AI generativa posiziona Google al centro del dibattito sulla tecnologia responsabile: un equilibrio tra potenza, trasparenza e tutela dell’esperienza umana nell’era dell’automazione intelligente.