Europol contrasta la radicalizzazione online nel gaming con operazioni mirate

di Redazione
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Le attività di Europol contro la radicalizzazione online nelle piattaforme gaming si intensificano attraverso i Referral Action Days, durante i quali vengono rimossi contenuti terroristici, razzisti e xenofobi da server Discord, canali Twitch, community Steam e piattaforme emergenti come DLive. Le operazioni si basano sui dati del Transparency Report 2023 dell’EU Internet Referral Unit, che documenta 16.082 item valutati su 133 piattaforme, e si affiancano alle analisi della Radicalisation Awareness Network, che descrive le tattiche degli estremisti nel grooming dei giovani tramite chat vocali, server privati e giochi modificati. La pandemia ha ampliato la superficie d’attacco digitale, aumentando il tempo online dei gamer più giovani e facilitando il contatto con contenuti violenti. Le operazioni Europol vengono svolte con partner UE e paesi terzi, utilizzando reti come Check-the-Web e strumenti di referral proattivi. I report RAN confermano che non esiste un nesso causale tra gaming e radicalizzazione, ma evidenziano una pericolosa sovrapposizione demografica con una comunità globale di oltre 2,5 miliardi di gamer. L’obiettivo delle operazioni è ridurre la persistenza di contenuti estremisti, prevenire il reclutamento giovanile ed elaborare strategie mirate per contrastare narrazioni jihadiste e di estrema destra, evitando al tempo stesso la stigmatizzazione della comunità gamer.

Operazione Europol contro propaganda estremista

Europol conduce Referral Action Days mirati alla rimozione sistematica di propaganda terroristica distribuita su piattaforme gaming e ambienti affini. Il coordinamento avviene attraverso la EU Internet Referral Unit, che invia notifiche alle aziende tecnologiche sulla presenza di contenuti che violano la direttiva UE contro il terrorismo. Gli esperti valutano una vasta gamma di contenuti unici, dai materiali jihadisti ai contenuti suprematisti condivisi su server Discord e comunità parallele. Le piattaforme decidono la rimozione in base alle loro policy interne, mentre Europol si concentra sui referral proattivi per anticipare l’evoluzione delle minacce. I partner europei collaborano condividendo intelligence operativa e best practice per migliorare la moderazione in tempo reale, soprattutto nei livestream dove la propaganda può diffondersi velocemente. Le operazioni riducono la visibilità della propaganda jihadista e supportano una strategia coordinata per prevenire la radicalizzazione giovanile, fornendo un quadro aggiornato dei rischi digitali.

Estremisti sfruttano piattaforme gaming per radicalizzazione

Gli estremisti utilizzano Discord, Steam, Twitch e piattaforme minori per diffondere ideologie violente, sfruttando chat vocali private, linguaggi codificati e gaming culture. La RAN descrive l’uso di server neo-nazisti, tag dedicati al reclutamento e ambienti in cui suprematisti bianchi condividono propaganda anti-musulmana. Su Twitch compaiono livestream con teorie cospirative, mentre DLive diventa una destinazione per i creator sospesi altrove. Gli estremisti producono anche giochi modificati come Heimatdefender e gamificano la propaganda inserendo “achievements” ideologici, come nel manifesto dell’attacco di Halle. La RAN evidenzia come la subcultura gaming venga sfruttata per creare un ambiente accogliente all’ingaggio iniziale tramite humor oscuro e riferimenti pop. Gli islamisti adottano invece approcci più individualizzati nelle chat, puntando su relazioni personali. La capacità di cross-posting su Telegram e chan boards garantisce persistenza anche dopo la rimozione. La RAN sottolinea che, sebbene non esista causalità diretta, la sovrapposizione demografica rende i gamer un target frequente.

Report RAN: rischi e tattiche estremiste

Il report RAN delinea un ecosistema complesso in cui estremisti far-right utilizzano Twitch per diffondere propaganda, mentre casi come Christchurch e Halle dimostrano l’impiego di elementi gaming nella narrazione degli attacchi. Su Steam vengono registrati episodi di hate speech associati a comunità tossiche, e nel 2021 sono stati individuati 3.634 server problematici su Discord. Il report riporta inoltre casi di pianificazione tramite PlayStation Network, raccolte fondi su DLive e contenuti estremisti inseriti in gameplay caricati su YouTube. La RAN analizza anche rischi di misinformation politica, soprattutto in temi come elezioni e Covid-19, e spiega come gli estremisti adattino le tattiche dopo il deplatforming usando nuove piattaforme, lingue minoritarie e codici interni. I report descrivono l’importanza di conoscere le subculture gaming per evitare errori interpretativi e ridurre stigmatizzazioni.

Trasparenza EU IRU 2023: lotta al terrorismo online

Il Transparency Report 2023 della EU IRU evidenzia uno sforzo crescente nella rimozione di contenuti terroristici. L’unità ha valutato 16.082 contenuti su 133 piattaforme, trasmettendo 35.164 referral tramite il sistema PERCI e emettendo 329 ordini di rimozione ai sensi del regolamento TCO. Le attività si concentrano su propaganda jihadista e estremismo di destra, con report settimanali e early warning condivisi con le autorità dei paesi membri. La EU IRU partecipa inoltre a tavoli come l’EU Internet Forum per discutere l’impatto degli algoritmi sulla propagazione dei contenuti estremisti. Il report copre anche la cooperazione con l’EMSC sul traffico di migranti, l’analisi delle narrazioni dominanti e i trend emergenti nelle tecnologie VR e ambienti digitali ibridi. La trasparenza contribuisce a definire una risposta comune a livello europeo.

Prevenzione della radicalizzazione su piattaforme gaming

La RAN propone strategie di prevenzione secondaria, mirate a identificare individui a rischio senza stigmatizzare l’intera comunità gamer. Gli esperti suggeriscono un approccio basato sulla conoscenza subculturale e sul coinvolgimento di insider capaci di interpretare linguaggi, meme e codici delle community. Le iniziative includono counter-speech bottom-up, serious games per contrastare narrazioni violente, outreach digitale naturale e progetti come Gamen met de Politie basati su eSports per favorire inclusione. La RAN sottolinea l’utilità di strumenti come il Redirect Method, che reindirizza utenti da server con tag estremisti verso contenuti di prevenzione. I programmi tengono conto della necessità di evitare interventi percepiti come invasivi e di privilegiare la costruzione di dialoghi autentici con giovani che potrebbero essere esposti a contenuti rischiosi.

Trend dell’estremismo online e impatti sui giovani

Le tendenze dell’estremismo nel gaming riflettono l’aumento del tempo online durante la pandemia, che ha esposto molti giovani a forme di grooming e propaganda personalizzata. I livestream estremisti amplificano contenuti tramite chat in tempo reale, mentre i donatori anonimi finanziano contenuti violenti. Alcuni attacchi, come Halle, sono stati trasmessi in diretta su piattaforme gaming-adjacent, consolidando un legame fra propaganda visiva e tech culture. La diffusione di meme estremisti, la gamification del reclutamento e il coinvolgimento di comunità incel contribuiscono alla persistenza di ideologie violente. La RAN nota lacune significative nella ricerca empirica e ribadisce che la prevenzione richiede comprensione profonda delle dinamiche giovanili, evitando generalizzazioni.

Cooperazione internazionale contro estremismo digitale

Europol rafforza la cooperazione con stati UE e partner internazionali, condividendo intelligence tramite Check-the-Web e coordinando Action Days dedicati. La EU IRU utilizza sistemi come PERCI per notificare contenuti terroristici e collabora con l’EMSC su fenomeni correlati come smuggling e propaganda hybrid. I partner — inclusi paesi come Belgio e Polonia — lavorano insieme per migliorare le capacità di moderazione e per individuare nuove tecnologie utilizzate dall’estremismo digitale. La cooperazione internazionale supporta l’elaborazione di rapporti strategici, la produzione di early warning e la definizione di pratiche condivise per la rimozione dei contenuti. L’obiettivo è creare una risposta coordinata e coerente alla crescente complessità delle minacce digitali.