Parlamento Europeo: dall’Irlanda un’altro attacco a Pegasus e Predator

di Livio Varriale
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La rappresentante dei Democraten 66 Sophie in ‘t Veld, membro del Parlamento Europeo, ha dichiarato che il commercio di spyware è un’attività “oscura” che sulla carta sembra essere regolamentata, ma in pratica è “come il Far West”. In ‘t Veld è il rapporteur di una commissione del Parlamento Europeo che sta indagando sulla regolamentazione e l’abuso di spyware all’interno dell’UE e sta facendo pressioni per prendere misure contro quello che considera una minaccia per la democrazia europea. È preoccupata che la tecnologia utilizzata per infettare segretamente gli smartphone delle persone, ottenere accesso ai loro dati e trasformare i microfoni e le telecamere in dispositivi di sorveglianza sia stata utilizzata in Europa per scopi diversi dalle investigazioni penali e dalle operazioni di intelligence legittime, e sia stata venduta a regimi al di fuori dell’Europa con registri di diritti umani terribili. In ‘t Veld si concentra sull’uso controversa di tecnologie come Pegasus e Predator da parte di Polonia, Ungheria, Grecia, Spagna e Cyprus. Ha dichiarato che ci sono “quattro o cinque” paesi dove c’è un “blatante attacco deliberato alla democrazia” usando spyware, ma sottolinea che l’abuso di questa tecnologia da parte di alcuni rappresenta una minaccia per l’UE in generale.