Notizie
CGIL denuncia attacco Hacker. Allertata la Polizia Postale
Un articolo apparso sul sito on line de La Stampa (e su altri quotidiani e notiziari) riporta ufficialmente la notizia di un attacco hacker ai danni della CGIL. La CGIL parla di attacco “occorso in più riprese a partire da Sabato scorso e attualmente ancora in essere. Circa 130mila i tentativi di connessione contemporanea da più Paesi“.
Per i non esperti ricordiamo che un attacco di tipo DDoS (Distributed Denial of Service): un tipo di attacco scatenato da una botnet, ovvero una rete di computer infetti che sono pilotati da qualcuno per commettere atti di vandalismo come quello accaduto in questi giorni. Queste botnet possono anche essere noleggiate da qualcuno per un certo tempo con lo scopo di colpire e annientare siti web, ad esempio il sito della concorrenza, il sito del giornale scomodo, il blog del giornalista controcorrente. Bisogna anche ricordare che questo tipo di botnet sono spesso gestite da adolescenti, che si divertono a sviluppare malware e “buttare giù” siti web istituzionali gareggiando con potenze di fuoco sempre più devastanti. Un caso su tutti la “Cayosin Botnet”
Se la CGIL parla di 130.000 connessioni contemporanee sembrerebbe che la botnet utilizzata possa essere molto ampia ed in grado di raggiungere una potenza di fuoco notevole. Gli esperti della CGIL hanno identificato gli indirizzi IP degli attacchi e si sono resi conto (come essi stessi hanno affermato) che la stragrande maggioranza degli attacchi provenivano da paesi esteri, in particolare Germania, Stati uniti e Cina. Questo fa presagire che i dispositivi infetti (fossero computer, telecamere, videoregistratori, dispositivi comunque connessi ad internet) fossero residenti in quei paesi. Per questa ragione hanno disattivato l’accesso al loro sito per le connessioni provenienti da Germania, Stati Uniti e Cina.
Alle 16:38 il sito della CGIL era ancora irraggiungibile dalla Germania, quindi questo fa presagire che c’era ancora un attacco in corso in quanto il filtro era ancora in azione. Il Tweet di Odisseus, come fatto giustamente notare da @thelazza faceva riferimento a un accesso dalla Germania, ancora oscurata dalla CGIL molto probabilmente perchè ancora attiva nel cannoneggiare verso il sito del sindacato italiano.
Verso le ore 22.30 e fino alle ore 8.35 in data odierna il sito non forniva una navigazione fluida ad alcuni utenti, nonostante la presenza di Cloudflare, e tra le varie pecche si è manifestata l’assenza di un certificato ssl scaduto congiuntamente alla versione “puramente testuale” e non di certo per colpa dell’attacco hacker, ma per una differenza nella selezione del dominio con www o senza.
Aggiornamento ore 13.30: secondo alcuni esperti, il sito della CGIL potrebbe essere stato compromesso semplicemente dalle eccessive richieste di accesso dall’estero dovute non per un attacco informatico, ma per la curiosità globale alla luce della notizia dell’invasione del gruppo di Forza Nuova nella sede. La richiesta di 130.000 connessioni simultanee non rappresenterebbe una vera propria forza di fuoco, ma un picco di interesse collegabile alle notizie di cronaca che hanno coinvolto il sindacato. A questo punto resta all’Autorità interpellata se confermare la tesi dell’attacco DDoS o se consigliare alla CGIL di appoggiarsi su un provider con maggiore capacità di banda per scongiurare un evento simile a questo, che riporta, nel caso di eventualità della saturazione di banda, al click day che colpì l’INPS.
Notizie
Droni a casa Elkann: istruttoria Garante Privacy
Tempo di lettura: < 1 minuto. Garante Privacy indaga sull’uso di droni da parte di “Porta a Porta” per riprese a casa di Elkann, sollevando questioni su privacy e uso etico dei droni in giornalismo.
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha avviato un’istruttoria relativa all’utilizzo di droni per effettuare riprese video con droni dell’abitazione di John Elkann, a seguito di una segnalazione riguardante una troupe della trasmissione “Porta a Porta” della Rai. Questo intervento segue le notizie di stampa che hanno sollevato preoccupazioni per una potenziale violazione della privacy.
Richiesta di informazioni alla Rai
L’Autorità ha richiesto alla Rai di fornire chiarimenti e documentazione pertinente alla vicenda, al fine di valutare la conformità delle azioni intraprese con le normative vigenti in materia di protezione dei dati personali. La risposta da parte della Rai è attesa entro un termine di dieci giorni dalla richiesta.
Principi di protezione dei dati e attività giornalistica
Il Garante sottolinea l’importanza di rispettare i principi di liceità, correttezza e trasparenza nella raccolta e nel trattamento dei dati personali, anche nell’ambito dell’esercizio dell’attività giornalistica. È fondamentale evitare l’uso di tecniche invasive che possano compromettere la privacy degli individui.
Ulteriori accertamenti e iniziative Giudiziarie
Oltre all’istruttoria del Garante, sono state annunciate iniziative giudiziarie da parte dei legali di John Elkann per indagare su eventuali profili di rilevanza penale legati alla vicenda dell’uso di droni sopra una abitazione privata.
L’istruttoria del Garante Privacy su questa questione evidenzia l’importanza di bilanciare la libertà di stampa con il rispetto della privacy individuale, specialmente in contesti in cui sono impiegate tecnologie potenzialmente invasive come i droni. L’esito di questa indagine potrebbe avere implicazioni significative per l’uso di droni in attività giornalistiche e investigazioni future.
Notizie
Fujitsu fronteggia un furto di dati dovuto a malware
Tempo di lettura: 1 minuto. Fujitsu colpita da malware: confermato il furto di dati clienti. L’azienda intensifica le misure di sicurezza e indaga sull’accaduto.
Fujitsu, gigante giapponese dell’IT, ha rivelato la presenza di malware in diversi suoi sistemi, lanciando un allarme per il furto di dati dei clienti. Con 124.000 dipendenti e un fatturato annuo di 23,9 miliardi di dollari, Fujitsu si posiziona come sesto fornitore di servizi IT a livello mondiale, offrendo una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui soluzioni cloud, integrazione di sistemi e consulenze IT.
Incidente di Sicurezza Informatica
Un comunicato ufficiale pubblicato sull’portale di notizie dell’azienda la scorsa settimana ha rivelato un grave incidente di sicurezza che ha compromesso sistemi e dati, inclusi dati sensibili dei clienti. “Abbiamo confermato la presenza di malware su diverse nostre macchine aziendali e, a seguito delle nostre indagini interne, è emerso che file contenenti informazioni personali e dati relativi ai nostri clienti potrebbero essere stati rimossi illecitamente,” si legge nel comunicato di Fujitsu.
La società ha agito prontamente isolando i computer aziendali interessati e ha rafforzato il monitoraggio degli altri dispositivi per prevenire ulteriori intrusioni.
Misure e indagini in Corso
Fujitsu sta continuando a indagare sul percorso seguito dal malware per infiltrarsi nei sistemi e sui dati esfiltrati. Nonostante non siano stati segnalati abusi dei dati dei clienti, l’azienda ha informato la Commissione per la Protezione delle Informazioni Personali sull’incidente e sta preparando comunicazioni individuali per i clienti colpiti.
Precedente violazione dei Dati nel 2021
Nel maggio 2021, lo strumento di condivisione delle informazioni ProjectWEB di Fujitsu fu sfruttato per violare gli uffici di diverse agenzie governative giapponesi, consentendo l’accesso non autorizzato e il furto di 76.000 indirizzi email e dati proprietari. Dopo indagini, è emerso che gli hacker avevano sfruttato credenziali di ProjectWEB rubate per realizzare l’attacco, portando alla discontinuità di tale strumento e alla sua sostituzione con uno nuovo che incorpora misure di sicurezza basate sul concetto di zero trust.
Notizie
Allarme vulnerabilità WordPress: rimuovere Plugin miniOrange
Tempo di lettura: 2 minuti. Critica falla di sicurezza CVE-2024-2172 nei plugin miniOrange di WordPress: amministratori invitati a rimuoverli per evitare compromissioni.
Gli utenti WordPress che utilizzano i plugin Malware Scanner e Web Application Firewall di miniOrange sono stati urgentemente invitati a rimuoverli dai loro siti web a seguito della scoperta di una grave vulnerabilità, identificata come CVE-2024-2172, che ha ricevuto un punteggio di 9.8 su un massimo di 10 secondo il sistema di valutazione CVSS, evidenziando la sua criticità.
I Plugin Compromessi: La falla di sicurezza interessa le seguenti versioni dei due plugin:
È importante sottolineare che, a partire dal 7 marzo 2024, i manutentori hanno definitivamente chiuso i plugin. Mentre Malware Scanner vantava oltre 10.000 installazioni attive, Web Application Firewall ne contava più di 300.
La natura della vulnerabilità
Questa vulnerabilità consente a un aggressore non autenticato di concedersi privilegi amministrativi aggiornando la password dell’utente,” ha riferito Wordfence la scorsa settimana. Il problema deriva da un controllo di capacità mancante nella funzione mo_wpns_init(), che permette a un aggressore non autenticato di aggiornare arbitrariamente la password di qualsiasi utente ed elevarne i privilegi a quelli di un amministratore, con il potenziale per compromettere completamente il sito.
“Una volta ottenuto l’accesso da amministratore a un sito WordPress, l’aggressore può manipolare il sito come farebbe un normale amministratore,” ha affermato Wordfence. Ciò include la possibilità di caricare plugin e temi, che possono essere file zip malevoli contenenti backdoor, e modificare post e pagine, che possono essere sfruttati per reindirizzare gli utenti del sito verso altri siti malevoli o iniettare contenuti spam.
Altre preoccupazioni per la Sicurezza WordPress
Questo avviso giunge mentre la compagnia di sicurezza WordPress segnala una vulnerabilità simile di alta gravità nel plugin RegistrationMagic (CVE-2024-1991, punteggio CVSS: 8.8), che affligge tutte le versioni, incluse e precedenti alla 5.3.0.0. Il problema, risolto l’11 marzo 2024 con il rilascio della versione 5.3.1.0, permette a un aggressore autenticato di concedersi privilegi amministrativi aggiornando il ruolo dell’utente. Il plugin conta più di 10.000 installazioni attive.
“Questa vulnerabilità consente agli attori minacciosi autenticati con permessi a livello di abbonato o superiori di elevare i propri privilegi a quelli di un amministratore del sito, il che potrebbe portare alla completa compromissione del sito,” ha dichiarato István Márton.
- Tech1 settimana fa
Aggiornamenti Galaxy S24 e S23: One UI 6.1 e fotografia migliorata
- Inchieste1 settimana fa
Sangue e propaganda: storie di due ingegneri di generazioni diverse
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Reddit: modello AI contro le molestie
- Economia1 settimana fa
Reddit mira a una valutazione di 6,4 Miliardi per l’IPO
- Economia1 settimana fa
Worldcoin sconfitta: continua la sospensione per Privacy in Spagna
- Economia7 giorni fa
El Salvador Registra un Profitto Non Realizzato di 84 Milioni di Dollari dalle Sue Riserve di Bitcoin
- Economia1 settimana fa
Investimenti in criptovalute raggiungono nuovi Record
- L'Altra Bolla7 giorni fa
Discord introduce App e Giochi integrati nella chat