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5 motivi per cui il mercato DeFi non fallirà

Tempo di lettura: 2 minuti. Dubbi sull’affidabilità energetica del Bitcoin e del proof of work

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Secondo un importante asset manager europeo, nonostante la caduta del valore delle criptovalute come il Bitcoin negli ultimi anni, queste non sono destinate a fallire. In un articolo tematico, il direttore degli investimenti di Amundi, Vincent Mortier, e il macroeconomista Tristan Perrier, sostengono che il Bitcoin non ha funzionato come copertura contro l’inflazione a causa del forte aumento dei tassi di interesse di mercato e politica, che hanno pressato tutte le classi di attività. Tuttavia, la sua limitata offerta potrebbe attirare ancora più attenzione se l’inflazione dovesse rimanere sopra gli obiettivi delle banche centrali.

Secondo i due autori, se l’inflazione rimane alta ma non aumenta, i tassi di interesse nominali potrebbero smettere di aumentare o addirittura diminuire, il che potrebbe portare a un mercato rialzista per il Bitcoin. Gli analisti forniscono anche cinque ragioni per cui i recenti crolli nel settore delle criptovalute non significano la fine delle valute digitali. La crisi recente dovrebbe portare ad aspettative più realistiche e “separare il grano dal loglio” nell’industria delle criptovalute, secondo gli esecutivi di Amundi.

Essi confrontano le criptovalute alle azioni tecnologiche blu-chip, che hanno anche sperimentato forti crolli dei prezzi prima di cominciare a prosperare. Inoltre, la crisi attuale del mercato rientra nei cicli storici dei prezzi del Bitcoin. Mortier e Perrier citano anche il successo di Ethereum nel ridurre il consumo di energia con il passaggio a una blockchain proof-of-stake e sottolineano che le caratteristiche chiave delle criptovalute, come la decentralizzazione e l’immutabilità delle transazioni, non sono state toccate dalla crisi.

Un’altra ragione per cui il settore delle criptovalute potrebbe non fallire è il fatto che molte aziende prominenti del settore finanziario e di altre industrie continuano ad esprimere il loro interesse per le criptovalute, con colossi come BlackRock che hanno acquisito una quota in Circle nel 2022. Infine, secondo gli analisti, la regolamentazione porterà probabilmente ad un impatto positivo sull’industria, nonostante possa causare temporanei cali di prezzo. Essi sottolineano che molti regolatori hanno preferito evitare il divieto assoluto delle criptovalute dopo diversi tentativi e che le economie avanzate le vedono ora come una possibilità. Nonostante l’ottimismo, gli esecutivi di Amundi notano che l’utilità economica reale delle criptovalute “deve ancora essere pienamente confermata”, il che richiederebbe un uso diffuso delle blockchain pubbliche nell’economia reale e la domanda non speculativa associata ad esse.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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