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Le imprese non investono in sicurezza informatica e pagano i riscatti dei ransomware

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Nonostante i rischi, sempre meno aziende investono nella formazione sulla cybersecurity. Solo il 40 per cento prevede di offrire questo tipo di formazione, secondo un sondaggio della società IT NOVIPRO, che è in calo rispetto al 42 per cento nel 2020 e al 51 per cento nel 2019.

Mentre il crimine informatico è dilagante in questi mesi, quasi quattro su 10 dicono di non ricevere alcuna formazione sulla sicurezza informatica al lavoro, secondo un sondaggio separato.

Tuttavia, il 56 per cento delle organizzazioni che sono state prese di mira dal malware hanno pagato gli importi richiesti dai criminali informatici, secondo il sondaggio NOVIPRO su 491 intervistati nell’ottobre 2021.

C’è stata un’impennata del 150 per cento su base annua dei ransomware nel 2020, secondo un altro rapporto.

Sono molto preoccupato che così tante organizzazioni stiano pagando un riscatto. Le aziende devono essere proattive nel prevenire i cyberattacchi, altrimenti l’impatto sarà devastante per loro e per i loro clienti“, dice Yves Paquette, co-fondatore e CEO di NOVIPRO.

“Se le organizzazioni investissero anche solo una frazione del costo potenziale di un attacco, potrebbero facilmente mettere in atto sistemi per difendersi da tali frodi. Nel mondo fisico, si impiegherebbe un distaccamento di guardie per proteggere qualcosa con un valore a sette cifre, tuttavia, sembra esserci ancora una disconnessione quando il ‘qualcosa’ è digitale“.

Questo spinge la maggior parte delle organizzazioni (76 per cento) a prendere tempo per rivedere le loro pratiche di sicurezza, sia fornendo formazione ai dipendenti (32 per cento), sviluppando una politica di telelavoro (31 per cento) o investendo in software (29 per cento).

Le aziende stanno anche prevedendo meno investimenti tecnologici nei prossimi due anni (80 per cento) rispetto al 2020 (88 per cento). Anche i piani di investimento nell’analitica avanzata dei dati e nell’intelligenza artificiale sono in calo, scendendo al 18 per cento nel 2021 dal 29 per cento nel 2020.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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