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Apple, Meta e Google nel mirino dell’UE per non conformità al DMA

Tempo di lettura: 2 minuti. L’UE avvia indagini su Apple, Meta e Google per la non conformità al DMA, esaminando pratiche come l’auto-preferenziazione e il modello di pagamento o consenso.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Commissione Europea ha annunciato l’avvio di cinque indagini su presunte non conformità di Apple, Google e Meta rispetto alle nuove regole antitrust del Digital Markets Act (DMA). “Sospettiamo che le soluzioni proposte dalle tre aziende non rispettino pienamente il DMA”, ha dichiarato Margrethe Vestager, capo dell’antitrust dell’UE. Le indagini mirano a garantire mercati digitali aperti e contestabili in Europa.

Focalizzazione delle indagini

Le indagini si concentreranno in particolare sulle regole anti-orientamento negli app store di Google e Apple e sull’auto-preferenziazione di Google nei suoi servizi di ricerca. Saranno inoltre esaminati lo schermo di scelta del browser di Apple per iOS e il “modello di pagamento o consenso” di Meta per il targeting pubblicitario. La Commissione prevede di concludere le indagini entro i prossimi 12 mesi.

Ulteriori verifiche e potenziali sanzioni

Oltre a queste indagini, la Commissione sta esaminando la struttura tariffaria annunciata da Apple per la distribuzione di app al di fuori dell’App Store e la possibile auto-preferenziazione dei propri prodotti da parte di Amazon. In caso di mancata conformità, le aziende potrebbero affrontare multe fino al 10% del loro fatturato globale annuo secondo il DMA, o addirittura il 20% in casi di “infrazione ripetuta”.

Critiche e risposte

La notizia segue le critiche, in particolare verso Apple, per il modo in cui sta rispettando il Digital Markets Act. Nonostante la società abbia consentito negozi di app alternativi su iOS come richiesto dalle nuove regole, la sua nuova struttura tariffaria è stata contestata da Spotify e dal CEO di Epic, Tim Sweeney, come deterrente per gli sviluppatori nell’utilizzare store alternativi.

Anche il “modello di pagamento o consenso” di Meta è stato oggetto di reclami da parte di varie autorità di vigilanza dell’UE. L’anno scorso, Meta ha lanciato un nuovo livello a pagamento per Facebook e Instagram che permette agli utenti di utilizzare i servizi senza pubblicità dietro pagamento di una tariffa mensile, ma la Commissione è preoccupata per la “scelta binaria” offerta agli utenti.

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