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Banca d’Italia sollecita regolamentazione per prevenire “corse” sulle stablecoin

Tempo di lettura: 2 minuti. La Banca d’Italia chiede un quadro normativo solido e basato sul rischio per le stablecoin, al fine di prevenire scenari critici come le “corse” su queste criptovalute.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Banca d’Italia, principale autorità bancaria del paese, ha recentemente richiesto un quadro normativo “robusto e basato sul rischio” per le stablecoin. Questo intervento normativo mira a prevenire un possibile scenario peggiore, noto come “corsa” sulle stablecoin, che potrebbe avere gravi ripercussioni sul mercato delle criptovalute.

Il contesto delle criptovalute e la necessità di regolamentazione

La Banca d’Italia ha osservato che l’ascesa delle criptovalute, insieme a diversi cicli di “boom e crisi” in un ambiente in gran parte non regolamentato, ha causato “un notevole danno ai consumatori”. L’attenzione normativa dovrebbe concentrarsi in particolare sugli emittenti di stablecoin, a causa della stretta connessione di queste criptovalute con la finanza decentralizzata (DeFi). La Banca ha affermato: “Una regolamentazione robusta e basata sul rischio delle stablecoin, che garantisca la prevenzione delle ‘corse’ sui loro emittenti, è una condizione necessaria per ridurre la fragilità dell’ecosistema DeFi, data l’importanza di questa classe di attività nella finanza decentralizzata”.

Stablecoin: stabilità in discussione

Contrariamente a quanto suggerisce il nome, la Banca d’Italia ha osservato che le stablecoin “non si sono dimostrate affatto stabili”. Un esempio è il crollo della stablecoin algoritmica TerraClassicUSD (USTC) di Terra nel maggio 2022. La Banca ha anche sottolineato la necessità di sfatare “l’illusione della decentralizzazione”, riconoscendo che la maggior parte dei protocolli decentralizzati è gestita da stakeholder chiave che spesso possono “estrarre benefici di proprietà”.

Verso strutture aziendali tradizionali e responsabili

La Banca d’Italia suggerisce che progetti come le stablecoin dovrebbero essere ricondotti a strutture aziendali tradizionali e responsabili come prerequisito per operare nel settore finanziario regolamentato. Tuttavia, la Banca ha sottolineato che non è necessario sottoporre ogni cripto-attività o asset a regolamentazione dei servizi finanziari, in particolare quando non servono le esigenze finanziarie dei clienti attraverso una funzione di pagamento o investimento.

Cooperazione internazionale

La Banca d’Italia ha anche sottolineato l’importanza della cooperazione tra i paesi per stabilire un quadro normativo internazionale, poiché la tecnologia delle criptovalute opera indipendentemente dai confini nazionali. Questo richiede un approccio coordinato e collaborativo per affrontare le sfide poste dalle stablecoin e altre criptovalute.

La richiesta della Banca d’Italia di un quadro normativo per le stablecoin riflette le crescenti preoccupazioni riguardo alla stabilità e alla sicurezza delle criptovalute. Mentre le stablecoin continuano a giocare un ruolo significativo nel panorama delle criptovalute, è essenziale che le autorità di regolamentazione adottino misure per mitigare i rischi e proteggere gli interessi dei consumatori.

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