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Brave Software, la società dietro Brave Browser e Brave Search, ha confermato di aver licenziato il 9% del suo personale in vari dipartimenti.
Decisione guidata dal difficile contesto economico
La compagnia non ha specificato il numero esatto di persone colpite, ma ha confermato la notizia, sottolineando che la decisione è stata presa a causa dell’attuale difficile clima economico. “Brave ha eliminato alcune posizioni come parte della nostra gestione dei costi in questo ambiente economico sfidante. Diverse divisioni sono state colpite, rappresentando il 9% del nostro personale”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda a TechCrunch.
Misure per rafforzare le fonti di reddito
Nel corso dell’anno, Brave ha intrapreso diverse iniziative per rafforzare le sue fonti di reddito. Ad aprile, Brave Search ha abbandonato Bing Index per iniziare a fare affidamento sulla propria soluzione di indicizzazione. A maggio, l’azienda ha lanciato la propria API di ricerca per i clienti, con piani che partono da $3 per 1.000 query. Questa API offre anche diversi piani per la formazione di modelli di dati AI, dati con diritti di archiviazione, correzione ortografica e suggerimenti automatici. Il mese scorso, Brave ha introdotto risultati di immagini, notizie e video come parte della sua API di ricerca.
L’assistente AI nativo di Brave, Leo
Brave sta anche testando un assistente AI nativo chiamato Leo per il suo browser. Sebbene l’azienda abbia in programma di renderlo disponibile a tutti gli utenti, Brave ha annunciato che Leo avrà un livello premium con funzionalità come limiti di frequenza più elevati e accesso a più modelli di conversazione. L’azienda ha sottolineato che ciò aiuterà a coprire i costi di accesso all’API e all’hosting.