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Cina blocca Micron senza fornire spiegazioni sulla revisione di sicurezza

Tempo di lettura: 2 minuti. Micron, produttore di memorie negli Stati Uniti, si trova in una situazione difficile dopo che la Cina ha deciso di vietare i suoi prodotti senza spiegazioni chiare.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Micron, leader nel settore della produzione di memorie negli Stati Uniti, è alle prese con una situazione complessa. La Cina ha deciso di classificare i suoi prodotti come un rischio per la sicurezza, vietando di conseguenza le vendite, senza però fornire dettagli o spiegazioni in merito. Mark Murphy, CFO di Micron, durante la 51^ Conferenza Annuale Globale sulla Tecnologia, Media e Comunicazioni di J.P. Morgan, ha manifestato la sua perplessità in merito a questa decisione.

Un veto senza spiegazioni

La decisione di vietare i prodotti Micron da parte della Cina è stata annunciata dalla Cyberspace Administration (CAC), l’ente responsabile della sicurezza informatica nel Paese. Il comunicato del CAC ha riportato che Micron non ha superato una revisione di sicurezza, ma non ha fornito alcuna spiegazione sulle ragioni del fallimento.

Le conseguenze del veto

Il fallimento della revisione di sicurezza ha comportato un divieto per gli “operatori di infrastrutture informative critiche” cinesi di acquistare prodotti Micron. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli su cosa ciò significhi concretamente. Nonostante l’oscurità, Micron cerca di mantenere un atteggiamento costruttivo, lavorando con la CAC per chiarire le eventuali preoccupazioni di sicurezza legate ai suoi prodotti.

Gli effetti sul fatturato

Senza una risposta chiara da parte del CAC, Micron ha difficoltà a prevedere l’impatto preciso del divieto sul fatturato. Tuttavia, il CFO ha rilevato che le vendite a imprese con sede in Cina e Hong Kong rappresentano il 16% del flusso di cassa della società. Pertanto, se l’effetto del veto dovesse rivelarsi esteso, potrebbe portare a un calo significativo delle entrate.

Il futuro di Micron

Nonostante le incertezze, Micron continua a guardare al futuro con ottimismo. Murphy prevede miglioramenti nel fatturato e nei profitti nel corso del 2023, con i migliori risultati attesi nella seconda metà dell’anno. “La crescita dell’offerta sta rallentando e la domanda continua a aumentare”, ha detto Murphy durante l’evento. Tuttavia, rimane l’incognita dell’impatto delle decisioni della Cina sulle previsioni dell’azienda.

Complicazioni geopolitiche

La decisione della Cina di bloccare Micron complica notevolmente la situazione geopolitica. Il veto è interpretato come un modo per Pechino di mostrare la sua forza, danneggiando un’azienda americana a basso costo per la Cina, dato che i prodotti Micron sono facilmente reperibili anche da altri fornitori. In questo scenario, gli Stati Uniti si trovano a dover bilanciare la protezione dei propri giganti dei semiconduttori con la necessità di non compromettere le relazioni con gli alleati e garantire la fornitura di prodotti di memoria e storage cruciali.

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