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Compra un Jet da combattimento. La nuova raccolta di donazioni per l’Ucraina

Tempo di lettura: 2 minuti. La finanza decentralizzata può minacciare la pace del mondo?

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Una campagna virale sui social media con l’hashtag #buymeafighterjet sembra essere un tentativo della forza aerea ucraina di ottenere dei jet da combattimento per difendere i suoi cieli dagli invasori russi.

L’Ucraina ha chiesto una no-fly zone della NATO sui suoi cieli e, in mancanza di questo supporto, dei jet da combattimento con cui proteggersi dall’invasione russa del paese a febbraio.

Nonostante il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy abbia implorato più volte l’Occidente nel fornire al suo paese l’armamento pesante di cui ha bisogno per sconfiggere la Russia, compresi dei jet.

La campagna, lanciata verso il 12 aprile, chiede ai ricchi filantropi di aggirare l’enigma politico che i governi si trovano ad affrontare e di comprare loro stessi i jet da combattimento per l’esercito ucraino.

La campagna consiste in post sui social media e un sito web, buymeafighterjet.com, con opzioni in lingua ucraina e inglese.

L’arsenale inviato all’Ucraina per combattere la Russia e le armi che Kyiv sta ancora chiedendo
Il costo medio stimato di un aereo è di 25 milioni di dollari [23 milioni di euro]. Un aereo può salvare migliaia di vite innocenti. Aiutateci a proteggere i nostri cari. I nostri piloti, che in questo momento stanno coraggiosamente combattendo l’invasore, usano i seguenti tipi di aerei: Su-22, Su-25, Su-27, Su-24, MiG-29“.

Il sito web elenca gli aerei disponibili e le loro sedi, in paesi che includono i vicini europei Polonia, Slovacchia e Bulgaria, ma anche lontano come il Ciad e l’Eritrea.

Come anticipato da Matrice Digitale sin dagli inizi del conflitto, la campagna dei jet da combattimento è solo l’ultima delle iniziative messe in campo dall’Ucraina per raccogliere fondi e andare avanti nella guerra con la tolleranza degli alleati.

A marzo, il Governo di Kiev ha legalizzato l’uso delle criptovalute e ha lanciato il Crypto Fund of Ukraine, gestito dallo stato, che accetta donazioni in criptovalute come Bitcoin.

Che ha raccolto ufficialmente più di 55 milioni di euro finora, anche se la cifra reale è probabilmente molto più alta.

Sul sito ufficiale di donazione di criptovalute del governo, i donatori possono dare monete tra cui Bitcoin, Ethereum, Solana e Polkadot, oltre a donare NFT.

E su questo viene in mente anche la possibilità speculativa su cui queste monete possono trarre maggior vantaggio dalle movimentazioni fatte dai donatori e dal governo per far girare le criptovalute coinvolte. Se i dati confermerebbero questa tesi, si arriverebbe a sostenere l’ipotesi che la finanza decentralizzata potrebbe in qualsiasi momento accendere un potenziale focolaio bellico nel mondo grazie alla sua struttura senza confini giuridici e territoriali.


Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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