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Criptovalute: l’Arabia Saudita è il futuro del mercato?

Tempo di lettura: 2 minuti. Secondo KuCoin i sauditi credono nel mercato ed il governo non vuole aggredirlo.

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L’elevato grado di penetrazione e adozione delle criptovalute in Arabia Saudita ne fa un mercato importante per le valute digitali, dimostrando il potenziale di espansione nella regione del Medio Oriente e del Nord (MENA).

Secondo un sondaggio condotto dal crypto exchange KuCoin, circa 3 milioni di sauditi (ovvero il 14% della popolazione adulta di età compresa tra i 18 e i 60 anni) sono diventati investitori in criptovalute che, a partire da maggio 2022, possiedono attualmente criptovalute o le hanno scambiate negli ultimi sei mesi.

Un altro 17% degli intervistati è definito cripto-curioso e probabilmente investirà in criptovalute nei prossimi sei mesi. Secondo i risultati dello studio, c’è un interesse a lungo termine tra i potenziali investitori in criptovalute nella nazione araba. Nel primo trimestre del 2022, il 49% degli investitori in criptovalute intendeva aumentare i propri investimenti in criptovalute nei prossimi sei mesi.

Nel secondo trimestre del 2022, con l’inizio del mercato ribassista, il sentimento degli investitori si è spostato verso tecniche di investimento in criptovalute più conservative. Il 31% dei possessori di criptovalute in Arabia Saudita ha dichiarato di voler mantenere il proprio saldo in criptovalute piuttosto che espanderlo. Nello stesso periodo, gli investitori con redditi più bassi hanno venduto una parte delle loro partecipazioni, secondo il sondaggio.

In Arabia Saudita, l’elevato numero di nuovi ingressi nel mercato è senza precedenti: il 76% degli investitori in criptovalute ha meno di un anno di esperienza nel settore, compreso il 49% che ha iniziato a negoziare criptovalute nei sei mesi precedenti.

Secondo il rapporto, in termini demografici, il 63% degli investitori in criptovalute sono uomini. Il rapporto tra i sessi è rimasto costante nel corso degli anni. I giovani investitori in criptovalute di età inferiore ai 30 anni rappresentano almeno un terzo dell’intera popolazione e sono saliti al 37% nel secondo trimestre del 2022.

La metà degli investitori in criptovalute acquista le valute digitali con moneta fiat e si dedica al trading a pronti su base mensile, che è l’unica forma di trading in criptovalute che alcuni teologi arabi considerano halal. Come riportato da Cointelegraph, l’anno scorso la Saudi Arabian Oil Company (Saudi Aramco) ha alimentato l’entusiasmo dei seguaci delle criptovalute dopo aver investito 5 milioni di dollari nella società di trading petrolifero Vakt, basata sulla blockchain. Mentre questa iniziativa cercava di digitalizzare e automatizzare l’elaborazione post-trade, è stato anche riferito che Saudi Aramco avrebbe iniziato le operazioni di mining di Bitcoin (BTC).

Sebbene il Regno dell’Arabia Saudita non abbia ancora rilasciato alcuna regolamentazione ufficiale in materia di criptovalute, il governo sembra aver assunto una posizione di sostegno nei confronti degli asset digitali e della tecnologia blockchain.

Nel 2019, l’Autorità monetaria dell’Arabia Saudita (SAMA) e la Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti (UAECB) hanno annunciato congiuntamente una valuta digitale chiamata Aber. La criptovaluta sarà utilizzata per i pagamenti transfrontalieri tra i due Paesi ed è sostenuta dalle rispettive valute fiat.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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