Economia
FTX dimostra che le criptovalute non sono un modello da seguire
Tempo di lettura: 4 minuti. Non solo “grande” imprenditore, ma anche filantropo. Finita l’era dei giovincelli che guadagnano miliardi dal nulla?
Il mondo delle criptovalute ha subito un’altra scossa dopo il fallimento di FTX. Uno degli imprenditori più stimati dalle nuove generazioni che hanno fatto sognare tantissimi investitori rendendo il mercato simile o uguale agli altri, fornendogli maggiore credibilità. Per quanto concerne l’immagine descritta in questi anni di breve durata del successo della nota piattaforma di exchange non si può non evidenziare come il giovane imprenditore abbia più volte promosso il modello di finanza decentralizzata utile anche alla società grazie ad un millantato reinvestimento dei profitti. Un filantropo del nuovo millennio che non ha fatto i conti con la volatilità del mercato e con la presenza degli squali che ruotano intorno ad un mondo che ha dimostrato tanti punti deboli una volta che è entrato parallelamente nella finanza che conta.
Con FTX svariati milioni di utenti hanno perso un capitale di 30 miliardi di dollari, che è stato in parte, 500 milioni, sottratto da un attacco hacker di cui non si sa ancora molto o conviene non parlarne per evitare ulteriori problemi con la giustizia. Ad aver fatto il gioco del leone è stato CZ di Binance, da sempre competitor di FTX, che ha manifestato l’intenzione di voler rilevare la piattaforma. La puzza di bruciato era talmente così evidente che anche colui che si è sempre dichiarato un sostenitore della finanza decentralizzata, tanto da investire molti dei suoi capitali in un momento di difficoltà congiunturale, ha fatto un passo indietro. Il mondo delle criptovalute a questo punto, così come è avvenuto in passato per altri fallimenti come ad esempio quello della piattaforma Celsius, e stato protagonista di ulteriori difficoltà e un’altra piattaforma molto attiva nel settore delle sponsorizzazioni come Crypto.com ha iniziato a traballare dinanzi alle richieste di riscossione da parte dei suoi utenti. Quello che ha fatto la differenza in questa vicenda è stato sicuramente l’approccio di mister Binance con la sua operazione trasparenza nei confronti dei clienti ed ha pubblicato la lista di tutti gli indirizzi dove sono conservate sia le criptovalute sia le stable Coin, rassicurando allo stesso tempo sulla copertura in caso di fail. Ha anche consigliato a molti di tenere fuori dagli Exchange, stoccandoli su chiavi private, i propri asset di criptovalute. Quanto fatto da CZ è stato scimmiottato dalla stessa Crypto.com che ha fornito i suoi assett seppur sembrino pochini e che confermano le difficoltà odorate già nel secondo trimeste di quest’anno quando ha rinunciato a molte sponsorizzazioni importanti.
L’ennesima storia sul travagliato mondo delle criptovalute dell’ultimo periodo è stato sicuramente il fatto che ancora una volta si è dato modo e luogo alla finanza decentralizzata di poter essere incisiva rispetto a quella di nuova generazione ed ha fatto in modo che ci fossero maggior investimenti dei grandi della finanza che hanno approfittato di un calo del valore delle criptovalute in generale. JP Morgan ha annunciato diversi investimenti nel settore, valutando addirittura la possibilità di paragonare il Bitcoin ad una garanzia di ricchezza simile a l’oro, ed ha utilizzato la blockchain di Polygon per effettuare delle operazioni così come sempre con la stessa tecnologia sono state annunciate da Meta operazioni simili, fatte già dalla borsa di Singapore.
Con questa crisi sono molti, forse troppi ancora una volta, a dover ritirare i loro risparmi uscendo in perdita facendo intendere che oltre al sistema quotato in borsa di Coinbase sono poche le piattaforme che riescono a tenere il mercato sulla base delle forti oscillazioni che da un anno a questa parte stanno rendendo sempre meno conveniente investire nel mondo delle criptovalute per chi ovviamente si aspettava dei guadagni superiori alla media di mercato nel minor tempo possibile. C’è anche un modello di imprenditoria e di nuove leve del mondo della finanza che sta iniziando a traballare ed il caso di FTX non è altro che una dimostrazione di come la ricchezza nella finanza decentralizzata sia ancora volatile e che molti imprenditori che ne hanno fatto un successo personale siano stati troppo avventati nell’attuare attività di diversificazione non potendo contare su un core business utile a ripianare eventuali perdite. Anche il creatore della criptovaluta Luna è stato non solo protagonista di un grande fallimento che ha portato molte persone che credevano in quello che era il maggior progetto dopo Bitcoin ed Ethereum di criptovalute a vivere momenti di panico simili a quelle delle crisi nere borse, dove alcune persone addirittura si sono suicidate per la disperazione e la vergogna. Anche in questo caso c’è un riflettore dell’Interpol acceso che ha notificato un allarme rosso sulla figura di Do Kwon per non parlare del già vissuto fallimento di Lady cripto anche lei attenzionata dalla polizia internazionale per truffa.
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L’Interpol emette un avviso rosso per Do Kwon, creatore della cripto fallita Luna
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L’unico suggerimento che è possibile dare a coloro che in questa fase sono dentro il mercato della finanza decentralizzata è sicuramente quello di iniziare a valutare dei sistemi di conservazione fisica che possano garantirli da eventuali perdite del proprio capitale investito sotto forma di monete virtuali, così come dovrebbero valutare una migrazione da una piattaforma all’altra qualora ravvedano maggiore solidità di un prodotto di scambio rispetto a quello dove si trovano attualmente. Esistono altre piattaforme di finanza decentralizzata che producono servizi paralleli a quelli delle grandi piattaforme di scambio e che ancora resistono perché completamente slegate dal mondo della finanza centralizzata ed in molti casi non sono ancorati ai sistemi delle valute digitali normate e riconosciute a livello internazionale. È vero che qui abbiamo a che fare con un triste periodo dell’Orso, ma non è escluso che in questa fase siano molti a cavalcare invece il momento del Toro grazie alle forti oscillazioni che variano dal 10 al 30% a distanza di pochi giorni dove il prezzo del Bitcoin risulta in discesa rispetto ai massimi storici che secondo le previsioni più ottimiste dovrebbe riuscire a raggiungere picchi di 50 o 100 mila nei prossimi anni. Il problema è che secondo molte stime, nel 2022 doveva aver raggiunto anche i 250 mila. Meglio andarci piano, altrimenti si può perdere salute, pazienza e soldi in poco tempo.
Economia
Smartphone in calo negli USA, Apple mantiene la leadership
Tempo di lettura: 2 minuti. Le vendite di smartphone negli USA continuano a calare, con Apple che mantiene una forte leadership. Samsung cresce leggermente.
Secondo l’ultimo rapporto di Counterpoint Research, il mercato degli smartphone negli USA ha continuato a registrare un calo, con una diminuzione dell’8% nelle spedizioni su base annua nei primi tre mesi del 2024 con Apple che mantiene il primato. Questo segna il sesto trimestre consecutivo di declino anno su anno.
Performance di Apple e Samsung
Nonostante il generale calo del mercato, Apple ha mantenuto una solida posizione di leadership, rappresentando il 52% delle vendite totali, un dato sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Samsung, d’altra parte, ha visto una leggera crescita nella sua quota di mercato, passando dal 27% al 31%.
Cause del declino e implicazioni di Mercato
Jeff Fieldhack, direttore della ricerca per l’America del Nord di Counterpoint, ha rivelato che gli americani sono riluttanti a sostituire i loro dispositivi. Questa tendenza è attribuita principalmente al forte impatto delle spedizioni di iPhone 14 Pro e Pro Max nel primo trimestre del 2023, un successo che la serie iPhone 15 non è riuscita a replicare. Anche le spedizioni di dispositivi Android nel segmento sotto i 300 dollari hanno registrato cali.
Il mercato degli smartphone economici continua a consolidarsi, e il numero di nuovi lanci sta diminuendo man mano che i produttori eliminano i modelli LTE a favore di quelli 5G nei canali dei carrier. Maurice Klaehne, analista senior, sottolinea che i costi aggiuntivi della connettività 5G rappresentano una sfida per i produttori di dispositivi originali nel competere efficacemente.
Prospettive future
Nonostante il panorama attuale, Counterpoint prevede segnali di recupero nel terzo trimestre dell’anno, quando i nuovi lanci potrebbero stimolare la domanda. Questo periodo vedrà anche una crescita stagionale favorita dalle festività e dall’introduzione di nuovi dispositivi con caratteristiche di intelligenza artificiale generativa, come i previsti iPhone 16. Il mercato degli smartphone negli USA mostra segni di sfide persistenti, ma la forte posizione di Apple e i modesti guadagni di Samsung offrono spunti di riflessione sulle dinamiche competitive. Con le prospettive di una ripresa nei mesi futuri, l’industria potrebbe ancora vedere cambiamenti significativi grazie alle innovazioni tecnologiche e alle variazioni nelle preferenze dei consumatori.
Economia
Chi sarà il successore di Tim Cook in Apple?
Tempo di lettura: 2 minuti. Esplora le sfide nella scelta del successore di Tim Cook come CEO di Apple, inclusi i dettagli sulla stabilità e la durata del team esecutivo.
Tim Cook, che ha preso il timone di Apple Inc. come CEO nel 2011 dopo Steve Jobs, ha trasformato l’azienda introducendo nuove categorie di prodotti come l’Apple Watch, espandendo in nuovi settori come il video in streaming, e tentando di portare nel mainstream una nuova forma di computing con la realtà mista, ma ha bisogno di individuare un successore. Ora, a 63 anni, e dopo aver servito più a lungo della media dei CEO delle Fortune 500, sembra un momento logico per Cook per iniziare a pianificare il passaggio di testimone. Tuttavia, la situazione è complicata dalla mancanza di un successore immediato che sia anche probabile rimanere a lungo termine.
Stabilità del Team Esecutivo
Cook ha apportato pochi cambiamenti al team esecutivo di Apple, che è principalmente composto da colleghi stretti con cui ha lavorato sin dall’era di Jobs. A parte l’uscita di alto profilo del designer Jony Ive e l’arrivo e partenza del capo del retail Angela Ahrendts, il team è rimasto sostanzialmente intatto per l’ultimo decennio. Come Cook, le figure chiave nel suo cerchio interno sono abbastanza anziane e ricche da potersi essere ritirate anni fa.
Speculazioni e considerazioni
Non sono stati forniti dettagli specifici su chi potrebbe essere il prossimo CEO o su eventuali candidati emergenti all’interno dell’azienda. La questione della successione rimane aperta e potrebbe essere un argomento significativo di discussione e speculazione nel mondo tecnologico e degli affari.
Implicazioni
La transizione della leadership in una compagnia della statura di Apple è sempre di grande interesse, non solo per gli investitori e i dipendenti, ma anche per l’industria tecnologica nel suo complesso. La scelta del successore di Tim Cook potrebbe influenzare significativamente la direzione futura della compagnia. La transizione di leadership in Apple è un evento chiave da monitorare, dato l’impatto significativo che le decisioni e le politiche del CEO hanno sull’innovazione e sulle strategie di mercato dell’azienda.
Economia
Huawei nuove restrizioni USA sulle esportazioni
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri l’ulteriore inasprimento delle restrizioni all’esportazione degli USA contro Huawei, che colpisce i fornitori di chip come Intel e Qualcomm.
Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato un ulteriore inasprimento delle restrizioni all’esportazione nei confronti del gigante tecnologico cinese Huawei. Questa mossa arriva in un momento di continue tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina riguardo alla sicurezza nazionale e al dominio tecnologico.
Dettagli delle nuove Regolamentazioni
Le nuove regole vietano effettivamente ai produttori di chip americani come Intel e Qualcomm di vendere qualsiasi prodotto a Huawei. Ciò include la revoca delle licenze precedentemente concesse per l’esportazione di chip non-5G a Huawei, una disposizione con dettagli precedentemente non divulgati. Questa decisione segue il recente lancio del laptop MateBook X di Huawei con processore Intel.
Implicazioni per Huawei
Huawei, che non ha ancora commentato le ultime restrizioni degli Stati Uniti, ha già subito perdite significative a causa del divieto iniziale del 2019, che limitava l’accesso a tecnologie americane come i chipset 5G, i chip modem e i servizi Google. Con le nuove azioni del Dipartimento del Commercio, Huawei sarà probabilmente costretta a fare affidamento su processori sviluppati dal suo partner domestico SMIC o su fornitori alternativi come MediaTek per mantenere la produzione.
Reazioni internazionali
Il governo cinese ha condannato le azioni degli USA, accusandoli di “bullismo economico” e sostenendo che queste mosse contro le aziende tecnologiche cinesi sono inaccettabili e creano un vantaggio ingiusto per le aziende statunitensi.
Impatto sull’industria Tecnologica Globale
Le ultime restrizioni sulle vendite di chip a Huawei sono previste avere un impatto significativo sull’industria tecnologica globale. Gli analisti prevedono potenziali interruzioni nella catena di approvvigionamento e possibili aumenti dei prezzi per i consumatori mentre Huawei cerca fonti alternative di chip. Inoltre, questa mossa è probabile che intensifichi ulteriormente le tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina nella guerra tecnologica in corso. Queste restrizioni evidenziano le sfide crescenti nel panorama tecnologico globale, dove la politica e la sicurezza nazionale giocano ruoli sempre più influenti nelle operazioni commerciali delle grandi multinazionali tecnologiche.
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