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Economia

La battaglia fiscale irlandese di Apple sarà decisa dalla Corte di giustizia europea

Tempo di lettura: 3 minuti. Tutto questo dovrebbe avvenire dopo l’appello

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La disputa fiscale di lunga data tra Apple e la Commissione europea sarà decisa dalla Corte di giustizia europea, dopo che la Commissione europea ha presentato un appello finale contro la sentenza secondo cui il produttore di iPhone non è responsabile per le tasse non pagate in Irlanda.

Tutte le parti hanno presentato le loro argomentazioni e ora attendiamo una decisione sul fatto che Apple dovrà o meno versare 13 miliardi di euro ($14 miliardi) di tasse non pagate…

La battaglia fiscale irlandese di Apple: la storia finora Quando Apple stava cercando una sede europea, ha organizzato un meccanismo contabile che le permetteva di evitare di pagare le tasse societarie sulle vendite in 27 paesi europei. Tutti i profitti sarebbero stati inviati alla sede europea dell’azienda.

Successivamente, l’azienda ha cercato un paese che le consentisse di pagare tasse minime. L’Irlanda ha accettato accordi che avrebbero portato a un’aliquota fiscale effettiva di circa il 2%. Questo è ciò che viene chiamato un “accordo privilegiato”, in cui un governo offre un trattamento speciale a una grande azienda perché desidera le entrate fiscali e i posti di lavoro derivanti dalla sua presenza.

La Commissione europea ha portato il governo irlandese in tribunale, sostenendo che l’accordo privilegiato era illegale. La Commissione ha vinto la causa e l’Irlanda è stata obbligata a riscuotere 13 miliardi di euro ($14 miliardi) da Apple per le tasse non pagate.

Ma non è finita qui: sia il governo irlandese che Apple hanno presentato ricorso contro la sentenza e hanno vinto. La Commissione europea ha poi impugnato tale decisione, portando il caso all’equivalente della Corte suprema degli Stati Uniti, la Corte di giustizia europea.

Il sistema di elusione fiscale utilizzato da Apple Di solito, se entro in un Apple Store nel Regno Unito e compro un iPhone, Apple pagherà le tasse societarie britanniche sugli utili derivanti da tale vendita. L’aliquota è variata leggermente nel corso degli anni, ma si aggira intorno al 19%. Lo stesso vale per le vendite in ogni altro paese europeo, con aliquote simili.

Tuttavia, Apple ha organizzato le cose in modo tale che, sulla carta, nessun profitto fosse realizzato in alcun paese europeo, tranne l’Irlanda. Il meccanismo funzionava in questo modo:

Apple Inc. negli Stati Uniti ha venduto ad Apple Ireland una licenza per produrre e vendere iPhone in Europa. Apple Ireland ha quindi venduto iPhone ad Apple France, Apple Italy, ecc. Ha addebitato a queste società europee quasi l’intero prezzo di vendita al dettaglio dell’iPhone. Ciò significa che nessuno dei negozi Apple in Europa ha realizzato un profitto e quindi non ha pagato alcuna tassa societaria. Tutti i profitti venivano generati in Irlanda, e un accordo privilegiato significava che veniva pagata una quantità molto limitata di tasse. Va sottolineato che Apple operava nel rispetto della legge: il meccanismo era un caso di elusione fiscale (che è legale) anziché evasione fiscale (che non lo è). Altre aziende americane come Amazon e Starbucks utilizzavano schemi praticamente identici.

Tuttavia, quando ciò divenne di dominio pubblico, c’è stata un’indignazione popolare verso le grandi aziende americane che evitavano di pagare tasse in Europa, mentre le piccole imprese dovevano pagare la loro parte. Questa polemica ha portato Apple a interrompere l’utilizzo di questa struttura e ora paga le tasse in ciascuno dei paesi in cui opera.

L’appello finale Il Tribunale generale ha affermato che la Commissione europea non ha dimostrato che Apple abbia ottenuto un vantaggio sleale, criticando di fatto i regolatori per non aver fornito prove sufficienti. La Commissione europea ha impiegato molto tempo per valutare le sue opzioni prima di presentare un appello presso la Corte di giustizia europea (CJEU).

L’udienza si è svolta ieri, con la Commissione europea che sostiene che il tribunale di primo grado ha commesso un errore nell’interpretare la legge.

Purtroppo, come osserva Reuters, la Commissione europea sembra avere basi fragili. Sebbene inizialmente abbia vinto casi simili contro tre altre aziende, tutti sono stati ribaltati in appello.

L’autorità antitrust dell’UE ha subito sconfitte in tribunale negli ultimi mesi in seguito a sfide da parte di automaker Stellantis, Amazon e Starbucks, sebbene abbia ottenuto una vittoria legale quando la CJEU a settembre ha preso le sue parti in un caso di agevolazione fiscale belga contro un gruppo di multinazionali.

Apple sostiene di aver pagato tutte le tasse dovute in ciascun paese e di aver pagato le tasse statunitensi al momento del rimpatrio di quei profitti dall’Irlanda.

Il risultato non sarà noto prima di novembre La prima indicazione sul risultato di questo appello finale arriverà il 9 novembre e la sentenza seguirà in un secondo momento.

L’avvocato generale della CJEU, Giovanni Pitruzzella, emetterà un parere non vincolante il 9 novembre, seguito dalla decisione della Corte.

Ma le cose stanno cambiando in ogni caso Apple ha smesso di utilizzare il sistema fiscale dopo che è diventato di dominio pubblico; l’Irlanda ha smesso di offrire accordi fiscali privilegiati (con Lussemburgo e Paesi Bassi che hanno fatto lo stesso); e si stanno compiendo progressi significativi per un accordo globale per far pagare le tasse alle grandi aziende in ciascuno dei paesi in cui operano.

Il CEO di Apple, Tim Cook, si è detto favorevole ad una Global Tax

Economia

Ban in Germania per alcuni prodotti Motorola e Lenovo

Tempo di lettura: 2 minuti. Un tribunale tedesco ha imposto un divieto di vendita su alcuni prodotti Motorola e Lenovo a causa di una disputa sui brevetti con InterDigital.

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Un recente verdetto del tribunale tedesco ha imposto un ban alla vendita in Germania per alcuni telefoni Motorola e computer Lenovo dotati di modulo wireless. Questa decisione è il risultato di una disputa sui brevetti tra Lenovo, proprietaria del marchio Motorola, e InterDigital, una società che sviluppa tecnologie wireless e detiene brevetti essenziali per gli standard di comunicazione mobile.

Dettagli della disputa

Lenovo Tab M11
Lenovo Tab M11

InterDigital ha accusato Lenovo di utilizzare le sue tecnologie brevettate senza ottenere le relative licenze. In risposta, il tribunale ha deciso a favore di InterDigital, portando al divieto temporaneo della vendita dei prodotti Lenovo incriminati. Josh Schmidt, Chief Legal Officer di InterDigital, ha espresso la speranza che Lenovo ora si impegni a ottenere una licenza “giusta e ragionevole”.

Reazione di Lenovo

Lenovo ha espresso disaccordo con la decisione, sostenendo che InterDigital non ha rispettato gli obblighi legali di offrire le proprie tecnologie sotto condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). Il gigante tecnologico ha inoltre annunciato che intende fare appello contro la sentenza, segnalando che la disputa legale potrebbe estendersi ulteriormente.

Implicazioni e prospettive future

Questo caso evidenzia le complessità legate alla licenza dei brevetti essenziali agli standard nelle tecnologie di comunicazione avanzate. Mentre Lenovo prepara la sua difesa per l’appello, il settore osserva attentamente per vedere come questo conflitto influenzerà le pratiche di licenza e la collaborazione tra le aziende tecnologiche nel panorama globale.

Il ban impone a Lenovo di riconsiderare le sue strategie legali e commerciali in Germania, uno dei mercati più importanti d’Europa. Il risultato dell’appello potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intero settore delle telecomunicazioni.

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Economia

Guerra dei Chip: gli USA colpiscono la ricerca cinese nella Entity List

Tempo di lettura: 2 minuti. Gli USA aggiungono 37 entità cinesi alla Entity List per colpire la ricerca quantistica e i palloni spia, intensificando la guerra tecnologica con la Cina.

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La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina si intensifica ulteriormente con la decisione del Dipartimento del Commercio degli USA di aggiungere 37 entità cinesi alla Entity List, limitando severamente il flusso di risorse americane verso queste entità di ricerca cinese. Queste aziende sono state aggiunte principalmente per il loro coinvolgimento nella ricerca quantistica o per il loro ruolo nell’incidente del pallone spia cinese.

Target specifici e implicazioni

Di queste 37 entità, 22 sono state specificamente collegate agli sforzi statali cinesi volti a progredire nella ricerca quantistica o per il tentativo di acquisire tecnologia statunitense per lo studio del calcolo quantistico. Le applicazioni militari dell’accesso cinese alla computazione quantistica rappresentano una preoccupazione primaria per l’amministrazione Biden, come sottolineato dalle dichiarazioni di Gina Raimondo, Segretario del Commercio degli USA.

Strategie di protezione tecnologica

Durante un discorso al Congresso, Raimondo ha enfatizzato l’importanza di monitorare continuamente queste tecnologie dual-use per assicurarsi che la Cina non possa accedere alle tecnologie americane per i suoi scopi militari. Il Dipartimento del Commercio utilizza la Entity List come strumento chiave per prevenire l’appropriazione indebita delle tecnologie avanzate degli USA.

Disaccordi e reazioni

Nonostante l’approccio dichiaratamente non aggressivo della politica estera USA, come indicato da Antony Blinken, Segretario di Stato degli USA, che ha ribadito che gli USA non sono focalizzati su tagliare il commercio o contenere la Cina, la Cina ha reagito fortemente a questa mossa, definendola “coercizione economica palese e bullismo nel campo tecnologico“.

Conclusioni e futuro

Questo nuovo sviluppo non solo segna un’escalation nella guerra dei chip tra USA e Cina, ma pone anche nuove sfide per le aziende tecnologiche globali e per la sicurezza geopolitica. La battaglia per il controllo della tecnologia avanzata continua a definire il panorama delle relazioni internazionali tra queste due superpotenze.

C’è la Entity List?

L’Entity List è una lista di restrizioni commerciali pubblicata dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Questo elenco è parte integrante delle regolamentazioni amministrative degli Stati Uniti e comprende nomi di persone, entità o governi stranieri che sono stati identificati come aventi attività in contrasto con gli interessi di sicurezza nazionale o di politica estera degli Stati Uniti.

Essere incluso nell’Entity List comporta delle restrizioni severe sulle esportazioni, le rie-esportazioni e i trasferimenti di articoli soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti verso le entità elencate. Ciò significa che qualsiasi esportazione di beni, tecnologie o servizi dagli Stati Uniti a queste entità richiede una licenza speciale che è spesso difficile da ottenere. Questo meccanismo è utilizzato dagli Stati Uniti come uno strumento di politica estera e di controllo delle esportazioni per prevenire che tecnologie sensibili finiscano nelle mani sbagliate o contribuiscano a attività considerate dannose per la sicurezza internazionale.

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Economia

Smartphone in calo negli USA, Apple mantiene la leadership

Tempo di lettura: 2 minuti. Le vendite di smartphone negli USA continuano a calare, con Apple che mantiene una forte leadership. Samsung cresce leggermente.

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Secondo l’ultimo rapporto di Counterpoint Research, il mercato degli smartphone negli USA ha continuato a registrare un calo, con una diminuzione dell’8% nelle spedizioni su base annua nei primi tre mesi del 2024 con Apple che mantiene il primato. Questo segna il sesto trimestre consecutivo di declino anno su anno.

Performance di Apple e Samsung

Nonostante il generale calo del mercato, Apple ha mantenuto una solida posizione di leadership, rappresentando il 52% delle vendite totali, un dato sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Samsung, d’altra parte, ha visto una leggera crescita nella sua quota di mercato, passando dal 27% al 31%.

Cause del declino e implicazioni di Mercato

Jeff Fieldhack, direttore della ricerca per l’America del Nord di Counterpoint, ha rivelato che gli americani sono riluttanti a sostituire i loro dispositivi. Questa tendenza è attribuita principalmente al forte impatto delle spedizioni di iPhone 14 Pro e Pro Max nel primo trimestre del 2023, un successo che la serie iPhone 15 non è riuscita a replicare. Anche le spedizioni di dispositivi Android nel segmento sotto i 300 dollari hanno registrato cali.

Il mercato degli smartphone economici continua a consolidarsi, e il numero di nuovi lanci sta diminuendo man mano che i produttori eliminano i modelli LTE a favore di quelli 5G nei canali dei carrier. Maurice Klaehne, analista senior, sottolinea che i costi aggiuntivi della connettività 5G rappresentano una sfida per i produttori di dispositivi originali nel competere efficacemente.

Prospettive future

Nonostante il panorama attuale, Counterpoint prevede segnali di recupero nel terzo trimestre dell’anno, quando i nuovi lanci potrebbero stimolare la domanda. Questo periodo vedrà anche una crescita stagionale favorita dalle festività e dall’introduzione di nuovi dispositivi con caratteristiche di intelligenza artificiale generativa, come i previsti iPhone 16. Il mercato degli smartphone negli USA mostra segni di sfide persistenti, ma la forte posizione di Apple e i modesti guadagni di Samsung offrono spunti di riflessione sulle dinamiche competitive. Con le prospettive di una ripresa nei mesi futuri, l’industria potrebbe ancora vedere cambiamenti significativi grazie alle innovazioni tecnologiche e alle variazioni nelle preferenze dei consumatori.

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