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Può la finanza decentralizzata salvare l’economia Russia dalla guerra contro l’Ucraina?

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Una breve riflessione in questi giorni è dovuta alle sanzioni economiche dell’Europa nei confronti di Vladimir Putin e di un popolo russo sceso in guerra tra mille dubbi. Le sanzioni più tremende sono state quelle di natura economica che prevedono patrimoni miliardari congelati in giro per il mondo, conti correnti monitorati nei segretissimi paradisi fiscali addirittura bloccati in tempo. La questione Ucraina sta mostrando il vero potere dell’Occidente: quello economico.

In questi giorni di difficoltà, l’unica soluzione meno dolorosa per la Russia colpita da sanzioni pesantissime, compresa quella bancaria dello Swift, sarebbe l’utilizzo di qualsiasi criptovaluta come moneta nazionale.

Utilizzando il Bitcoin, ad esempio, il valore della crypto o “valuta” elettronica diventerebbe più stabile con un mercato reale di riferimento perché seguirebbe un flusso economico enorme garantito dal funzionamento di uno stato come quello russo.

Secondo una fonte interpellata dalla redazione, già si sta provando a passare a monete digitali, ma i volumi non reggono gli scambi necessari a sostituire le monete fiat

Un’operazione del genere sarebbe un duro colpo di risposta alle attuali strategie dell’occidente e metterebbe la Russia nella condizione di fissare il prezzo delle materie prime in suo possesso in una valuta alternativa, preferibilmente diversa da quelle conosciute.

La struttura informatica per allestire una valuta elettronica non è assolutamente difficile da imbastire per il Cremlino, l’operazione sarebbe anche gradita nel mondo di chi da anni crede nella “purezza” della finanza decentralizzata ed il progetto di valuta digitale, diverso dalla criptovaluta, è un obiettivo percorso dalla Cina.

Sono ipotesi queste, sia chiaro, ma che potrebbero mettere in atto uno storico cambiamento e testare uno dei principali capisaldi della finanza decentralizzata: l’autonomia dal sistema bancario e dalla finanza speculativa.

Sul primo caso è tutto da vedere, sul secondo ci sono già prove di inquinamento dei mercati defi da parte di grandi speculatori.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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