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Sam Altman appeso tra Microsoft e OpenAI

Tempo di lettura: 3 minuti.

Il mondo dell’intelligenza artificiale è in fermento con le recenti dichiarazioni di Satya Nadella, CEO di Microsoft, riguardo la possibile reintegrazione di Sam Altman in OpenAI, nonostante il suo recente passaggio a Microsoft.

Situazione complessa e cambiamenti in OpenAI

Sam Altman, ex CEO di OpenAI, è stato licenziato dal consiglio di amministrazione dell’azienda, ma ora potrebbe tornare in qualche ruolo. Questo segue l’annuncio di Altman di unirsi a un nuovo team di ricerca sull’IA in Microsoft, insieme all’ex presidente di OpenAI, Greg Brockman, e ad altri ex ricercatori di OpenAI. Nadella ha sottolineato che Microsoft è aperta a entrambe le opzioni, sia che Altman e Brockman rimangano in OpenAI o si uniscano a Microsoft.

Governance e relazioni con gli investitori

Nadella ha espresso la necessità di cambiamenti nella governance di OpenAI, in particolare riguardo alle relazioni con gli investitori. Microsoft, che ha investito oltre 10 miliardi di dollari in OpenAI, non ha rappresentanti nel consiglio di amministrazione di OpenAI, che è governato da un ente non profit.

Chi comanda in OpenAI?

OpenAI, una delle startup più innovative nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, si distingue per la sua struttura di governance unica, che ha recentemente portato all’improvvisa rimozione di Sam Altman dalla posizione di CEO.

Struttura di Governance e limiti agli investitori

Dopo la transizione da ente non profit a società “a profitto limitato” nel 2019, OpenAI ha mantenuto una struttura insolita che definisce chiaramente cosa gli investitori possono e non possono aspettarsi dalla leadership dell’azienda. Gli investitori di OpenAI hanno un ritorno limitato a 100 volte l’investimento iniziale. Ciò significa che se un investitore investe $1, il suo profitto totale è limitato a $100.

Struttura dualistica e aspirazioni

La struttura dualistica e orientata alla missione di OpenAI era, a dir poco, aspirazionale, ispirata all’altruismo efficace e intesa a delineare chiaramente gli sforzi di profitto dell’azienda dai suoi obiettivi più ambiziosi e umanistici. Tuttavia, gli investitori non si aspettavano che il consiglio esercitasse il suo potere nel modo in cui lo ha fatto, e sembra che neanche molti dipendenti lo avessero previsto.

Missione e AGI (Artificial General Intelligence)

Gli investitori di OpenAI accettano, almeno in teoria, di aderire alla missione dell’ente non profit che guida le iniziative commerciali di OpenAI. Questa missione è quella di raggiungere l’AGI, ovvero un’intelligenza artificiale che può “superare gli umani nella maggior parte del lavoro economicamente prezioso”, ma non necessariamente generando profitto durante o dopo il suo raggiungimento. La determinazione di quando OpenAI ha raggiunto l’AGI è a discrezione esclusiva del consiglio di amministrazione, e questo AGI, qualunque forma assuma, è esentato dagli accordi di licenza commerciale che OpenAI ha in atto con i suoi attuali clienti.

Situazione interna e reazioni dei dipendenti

La situazione interna in OpenAI è tesa, con oltre 700 dei circa 770 dipendenti, inclusi il capo scienziato Ilya Sutskever, che hanno firmato una lettera chiedendo le dimissioni del consiglio e il reintegro di Altman. La nomina di Emmett Shear, co-fondatore di Twitch, come nuovo CEO è stata accolta con controversie interne, con dipendenti che hanno rifiutato di partecipare a una riunione di emergenza e hanno espresso il loro dissenso su Slack.

Microsoft e il futuro di OpenAI

Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha dichiarato che la decisione di Sam Altman e del personale di OpenAI di unirsi a Microsoft o rimanere in OpenAI spetta a loro. Ha sottolineato la necessità di cambiamenti nella governance di OpenAI e ha espresso il desiderio di Microsoft di avere un dialogo costruttivo con il consiglio di OpenAI su questi cambiamenti. La situazione rimane fluida, con la possibilità che Altman possa tornare a OpenAI o assumere un ruolo significativo in Microsoft. La decisione finale dipenderà dal consiglio di amministrazione e dalla gestione di OpenAI.

Situazione di stallo e possibile ritorno di Altman

Sam Altman, licenziato improvvisamente dal consiglio di amministrazione di OpenAI, potrebbe tornare se i membri del consiglio che lo hanno licenziato si dimettono. Questa possibilità emerge in un contesto di pressione crescente sul consiglio, con la minaccia di un esodo di massa dei dipendenti di OpenAI, inclusi il membro del consiglio e capo scienziato Ilya Sutskever. Altman ha indicato che “lavoreremo insieme in un modo o nell’altro”, suggerendo che la lotta continua.

Tensioni interne e reazioni dei dipendenti

All’interno di OpenAI, c’è una lotta di potere in corso, con quasi tutti i dipendenti contrari al consiglio di tre persone che si oppone a Sam Altman e vorrebbe seguirlo in Microsoft. I dipendenti hanno rifiutato di partecipare a una riunione di emergenza con il nuovo CEO Emmett Shear e hanno espresso il loro dissenso su Slack. Sutskever, che inizialmente aveva sostenuto la rimozione di Altman, ha cambiato posizione, unendosi alla richiesta di dimissioni del consiglio e al reintegro di Altman.

Nuovo CEO e incertezze future

Emmett Shear, co-fondatore di Twitch e nuovo CEO di OpenAI, sta cercando di ottenere documentazione scritta sulle ragioni del licenziamento di Altman, che non sono state condivise nemmeno con gli investitori di OpenAI. Shear ha annunciato che la sua prima azione sarà quella di assumere un investigatore indipendente per esaminare l’intero processo che ha portato a questo punto.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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