Categorie
Economia

OpenAI risponde a Musk e Microsoft accusa il New York Times

Tempo di lettura: 2 minuti. OpenAI e Microsoft affrontano sfide legali da parte di Musk e New York Times con dibattiti sui diritti d’autore e promesse mancate

Tempo di lettura: 2 minuti.

Recentemente, OpenAI e Microsoft si sono trovate al centro di un dibattito legale significativo, stimolato da una causa per violazione del diritto d’autore intentata dal The New York Times. Mentre OpenAI esplora nuovi orizzonti nel campo dell’intelligenza artificiale, confrontandosi con le sfide economiche e tecniche che ciò comporta, Microsoft si trova a difendere le potenzialità dell’AI nell’ambito legale, paragonando le moderne tecnologie di modelli linguistici a invenzioni passate come il videoregistratore (VCR).

Le sfide economiche di OpenAI

OpenAI affronta enormi costi nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, con Elon Musk che sottolinea la necessità di risorse computazionali considerevoli per raggiungere l’intelligenza artificiale generale (AGI). La competizione con giganti tecnologici come Google richiede un modello di finanziamento sostenibile, spingendo OpenAI a considerare un orientamento for-profit per garantire un flusso di entrate duraturo.

OpenAI Risponde a Musk: “Cercava il Controllo Assoluto”

OpenAI ha pubblicato una risposta formale alla causa legale intentata da Elon Musk, il quale sosteneva che l’organizzazione avesse deviato dalla sua missione originale no-profit. Nella loro dichiarazione, i co-fondatori di OpenAI affermano che Musk aveva espresso il desiderio di ottenere “controllo assoluto” su OpenAI, proponendo una fusione con Tesla o assumendo lui stesso il pieno controllo, inclusa la maggioranza delle quote, il controllo iniziale del consiglio di amministrazione e la posizione di CEO.

Contrasto di visioni

La disputa evidenzia una differenza fondamentale di visione tra Musk e OpenAI riguardo alla direzione e alla gestione dell’organizzazione. OpenAI ha sottolineato che l’obiettivo di trasformare l’ente in una struttura for-profit era inteso a promuovere la missione originale, ma che le condizioni richieste da Musk avrebbero contraddetto tale missione, conferendo un controllo eccessivo a un singolo individuo.

Accuse di Musk e difesa di OpenAI

Musk ha accusato OpenAI di essere diventata una “sussidiaria de facto” di Microsoft, orientata più verso il profitto che verso il beneficio dell’umanità, contravvenendo alla missione no-profit sostenuta dai fondi iniziali di Musk. Da parte sua, OpenAI difende la scelta di non rendere open-source il proprio lavoro, citando una conversazione via email del 2016 in cui si discuteva della crescente necessità di limitare la condivisione delle scoperte man mano che si avvicinavano alla creazione di un’intelligenza artificiale generale (AGI).

Il dibattito legale di Microsoft

Nel contesto legale, Microsoft affronta le accuse del The New York Times di aver copiato i suoi articoli per alimentare i modelli linguistici di OpenAI, argomentando che tali tecnologie, similmente a dispositivi storici quali il VCR, rientrano in ambiti legalmente accettati nonostante il potenziale abuso del diritto d’autore. La difesa solleva questioni cruciali sulla contribuzione all’infrazione dei diritti d’autore e sulla rimozione delle informazioni di gestione dei diritti digitali, punti che hanno trovato precedenti in altre cause legali riguardanti l’AI generativa.

Implicazioni per il futuro dell’AI

Queste vicende legali e le sfide di sviluppo di OpenAI delineano un panorama complesso per il futuro dell’intelligenza artificiale. Da un lato, vi è la necessità di sostenere la ricerca e l’innovazione in un campo in rapida evoluzione; dall’altro, emerge la necessità di navigare le acque turbolente delle questioni legali e etiche associate all’uso dei dati e alla creazione di contenuti.

Man mano che l’AI continua a svilupparsi, il dialogo tra innovazione tecnologica e responsabilità legale diventa sempre più rilevante, sollevando interrogativi fondamentali su come equilibrare progresso e protezione dei diritti d’autore in un’era digitale in continuo cambiamento.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version