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QuickSwap, basata su Polygon, chiude il servizio di prestito in seguito a un exploit

Tempo di lettura: < 1 minuto. Lunedì sono stati rubati oltre 220.00 dollari in token grazie a un prestito flash.

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QuickSwap, una piattaforma di finanza decentralizzata (DeFi) basata sulla blockchain Polygon, ha chiuso i suoi servizi di prestito per gli utenti in seguito a un exploit di prestiti lampo per oltre 220.000 dollari di token lunedì. I dati della blockchain mostrano che gli aggressori hanno manipolato i prezzi dei token prendendo in prestito fondi con un prestito flash – una forma di prestito non garantito – e poi hanno usato i valori gonfiati come garanzia per prosciugare tutta la liquidità dal pool QuickSwap interessato. I token rubati, tra cui MATIC, LDO di Lido e MATIC staked, sono stati scambiati con altri token sul mixer di privacy Tornado Cash lunedì pomeriggio, come dimostrano i dati. “QuickSwap Lend sta chiudendo”, ha dichiarato la società in un tweet. “220.000 dollari sono stati sfruttati in un attacco di prestiti flash a causa di una vulnerabilità di Curve Oracle, che @marketxyz stava utilizzando”.

I prestiti flash sono forniti da alcune reti DeFi e non richiedono al mutuatario di fornire garanzie, a patto che il prestito venga restituito nella stessa transazione. CoinDesk – SconosciutoI token sono stati rubati in una singola transazione che ha utilizzato un exploit di prestito flash. (Polygon Blockchain Explorer) QuickSwap ha inizialmente attribuito l’exploit a una vulnerabilità della piattaforma Market XYZ, che avrebbe utilizzato oracoli difettosi del protocollo DeFi Curve e dell’emittente di stablecoin QiDao. Gli oracoli sono servizi che recuperano dati da fonti esterne per alimentare qualsiasi rete blockchain. QiDao ha dichiarato che l’exploit non era correlato ai suoi contratti intelligenti. QuickSwap ha dichiarato che avrebbe pubblicato un aggiornamento sull’exploit lunedì, ma all’ora di stampa di martedì non erano state rilasciate ulteriori informazioni.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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