Ryanair, azione legale per uso tecnologia di riconoscimento facciale

da Redazione
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Ryan AIR

Ryanair, la nota compagnia aerea low cost, è stata colpita da un’azione legale per il suo uso della tecnologia di riconoscimento facciale. Il Centro Europeo per i Diritti Digitali, un gruppo di diritti digitali con sede a Vienna noto come Noyb, ha presentato questa settimana una causa accusando Ryanair di violare i diritti alla privacy di alcuni dei suoi clienti.

Dettagli sulla controversia

La controversia riguarda la pratica di Ryanair di richiedere ai clienti che prenotano voli con agenti online di terze parti di sottoporsi a un ulteriore processo di verifica dell’identità. L’opzione più rapida che i clienti hanno è sottoporsi alla verifica dell’identità attraverso la tecnologia di riconoscimento facciale. Coloro che non vogliono farlo devono presentarsi all’aeroporto almeno due ore prima dell’orario di volo o inviare i loro documenti di identificazione a Ryanair e attendere fino a una settimana perché la compagnia aerea verifichi le loro firme.

Ryanair ha descritto la verifica aggiuntiva come necessaria perché gli agenti di terze parti spesso non forniscono a Ryanair le corrette informazioni di contatto e i dettagli del pagamento del passeggero. “Ryanair deve effettuare questo processo di verifica per garantire che possiamo rispettare i requisiti di sicurezza”, ha affermato l’azienda.

Accuse di Noyb e risposta di Ryanair

Nella sua causa, Noyb ha definito l’opzione di riconoscimento facciale di Ryanair come inutile e che presenta un rischio per la privacy inaccettabilmente alto per i clienti della compagnia aerea. “La compagnia aerea esternalizza questo processo a un’azienda esterna chiamata GetID”, ha dichiarato Noyb in una dichiarazione. “Ciò significa che i clienti devono affidare i loro dati biometrici a un’azienda di cui non hanno mai sentito parlare o con cui non hanno mai avuto un contratto”.

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Il gruppo di diritti alla privacy senza scopo di lucro ha affermato che il vero motivo di Ryanair nel sottoporre alcuni clienti a una verifica aggiuntiva è scoraggiarli dall’utilizzare agenti di terze parti per le prenotazioni future. “La verifica dei dettagli di contatto tramite biometria non ha molto senso: il tuo indirizzo email non è stampato sul tuo volto o nel tuo passaporto”, ha detto Noyb. La causa sostiene che il requisito di Ryanair è una violazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Europa e chiede che l’azienda venga multata per un equivalente di 210 milioni di dollari.

Si può anche come

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