Xiaomi, leader nel mercato degli smartphone indiani, ha espresso preoccupazioni riguardo alle difficoltà incontrate dai fornitori di componenti per smartphone nell’avviare operazioni in India. La causa principale sarebbe lo scrutinio governativo intensificato nei confronti delle aziende cinesi, in seguito agli scontri di confine del 2020 tra India e Cina.
Preoccupazioni dei Fornitori
In una lettera indirizzata al ministero dell’Informatica indiano, Xiaomi ha evidenziato come i fornitori siano riluttanti ad espandere le loro attività in India a causa delle sfide normative e delle questioni legate ai visti. La società ha sollecitato il governo indiano a considerare incentivi produttivi e una riduzione dei dazi d’importazione su determinati componenti per smartphone, per incoraggiare l’investimento e la produzione locali.
Richieste di Xiaomi
Xiaomi ha chiesto ulteriori riduzioni dei dazi d’importazione, in particolare su sub-componenti come batterie, cavi USB e cover per telefoni, al fine di rendere la produzione in India più competitiva in termini di costi. La società ha sottolineato che, per attrarre produttori di componenti, sarebbero necessari incentivi maggiori.
Sfide Regolamentari
Oltre a Xiaomi, altre aziende cinesi come Vivo hanno affrontato accuse da parte delle autorità indiane, inclusa la violazione delle norme sui visti e presunte irregolarità finanziarie. Queste azioni hanno contribuito a un clima di incertezza per gli investimenti cinesi in India, complicando ulteriormente l’accesso al mercato per le aziende interessate.
Contesto Geopolitico
La tensione tra India e Cina ha portato a una maggiore vigilanza sui progetti e sugli investimenti cinesi in India, con il bando di oltre 300 app cinesi e la sospensione di progetti pianificati da parte di produttori automobilistici cinesi. La situazione visti e le autorizzazioni d’investimento lente sono tra le principali preoccupazioni delle aziende cinesi che cercano di operare in India.
Prospettive Future
Nonostante le sfide, esiste la possibilità di un allentamento dello scrutinio sugli investimenti cinesi, a condizione che la situazione al confine tra i due paesi rimanga pacifica. Questo potrebbe aprire nuove opportunità per le aziende cinesi interessate a espandere le loro operazioni nel mercato indiano.