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Attacco hacker in corso ai media italiani. ACN è responsabile

Tempo di lettura: 2 minuti. Analisi di come il Governo ha procurato allarme ad una nazione intera inventandosi un rischio globale che in realtà non c’è stato.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Nel corso di una domenica tranquilla, le redazioni sono state sconvolte da una notizia allarmistica: massiccio attacco hacker in Italia. Le testate più blasonate hanno iniziato a diffondere articoli e servizi tg di un attacco ransomware su vasta scala che avrebbe portato al blocco di numerosi sistemi.

Dopo alcuni minuti è arrivato un approfondimento dell’Ansa che ha specificato che il rischio derivava da una vulnerabilità scoperta in Francia di un software che consente l’installazione di più sistemi operativi, soprattutto di tipo server, sulla stessa macchina. Si scopre che il centro di rilevamento delle minacce informatiche dello stato italiano, CSIRT, nel giorno precedente aveva riportato la segnalazione della vulnerabilità pubblicata 24 ore prima sull’omonimo francese seguita dalla diffusione della notizia di correzione del bug da parte della stessa casa produttrice.

Queste le indiscrezioni della prima ore che hanno mobilitato redazioni di giornali e tg nel dare una notizia a ridosso del blocco di Tim, creando disagi ad un milione di utenti che hanno associato il fail informatico del gestore telefonico all’attacco in corso su suggerimento dei media che non hanno distinto i due casi. La verità però era chiara da subito e le conferme sono state letali per chi ha diffuso la notizia ai media. Nessun attacco su la raga scala in corso, ma solo un rischio informatico vecchio di ben 2 anni risolto ampiamente dalla società VmWare.

La portata del disastro informatico? 19 server in tutto.

Un rischio conclamato così irrisorio che in Francia ha fatto più danni, ma non da definire il rischio di tipo nazionale ed allertare tutti i tg procurando un allarme generale alla popolazione del paese su un bug del 2021 corretto, di cui nessuno sa nulla perchè trattasi di un aspetto tecnico di nicchia. Immaginarsi l’italiano medio che non sa installare un software sul pc e che al tg delle 20 gli viene detto di aggiornare il suo VmWare. Il messaggio che gli arriva è quello di un attacco hacker catastrofico in corso.

Se questo non è procurato allarme, allora cos’è?

Mettiamo caso che d’improvviso tutte le redazioni vadano sul sito dell’ACN, leggono la notizia e la riportano parlando di rischio informatico. Quello che non torna è invece la notizia dell’attacco informatico in corso su larga scala ed è qui che è parso a tutti evidente la mano di ACN o di un suo interno che ha diffuso la notizia a pochi fidati che hanno generato il caos. La prova di questa tesi sta proprio nel fatto che tutti i media hanno citato ACN come se fosse la promotrice della notizia dell’allarme in corso su larga scala.

Nel mondo sono stati colpiti 2300 server, in Italia 19 come anticipato da Matrice Digitale grazie alla mappa prodotta dal ricercatore informatico Emanuele de Lucia, il calo di connessione non è stato invece quantificato e soprattutto non può collegato all’esiguo numero di server compromessi come ha spiegato Odisseus. Che la situazione fosse chiara dall’inizio di come è nata la notizia Matrice Digitale l’ha raccontata analizzando tutte le contraddizioni della prima ora, sottolineando anche l’assenza di comunicazioni ufficiali sui siti istituzionali di ACN e CSIRT dell’attacco informatico in corso. In più, bastava farsi un giro sui media francesi per capire che la notizia non era di rilevanza nazionale, ma specifica per i tecnici che, ironicamente parlando sia chiaro, “meriterebbero il 41 bis” se non hanno aggiornato ancora un bug del 2021 in un software strategico nelle infrastrutture di rete.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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