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Editoriali

Don’t look up: analisi e analogie sulla parodia della società moderna firmata Netflix

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Tempo di lettura: 7 minuti.

Sbanca su Dont look Up. Il film, con un cast stellare tra cui figurano Maryl Streep, Kate Blanchet e Leonardo di Caprio, tratta del rapporto tra il mondo moderno e l' nella gestione di una crisi mondiale che porterà all'estinzione, causata da una cometa in discesa, se non si dovesse corre ai ripari nei modi giusti e nei tempi celeri.

Il Cast

Con questo editoriale cerchiamo di individuare le analogie tra l'attualità e le scene descritte nel film, ma vi anticipiamo due cose: la prima è che su c'è già lo sciacallaggio di una lettura politica che narra un chiaro riferimento polemico, ironico e sarcastico, riservato esclusivamente all'ala novax ed ai conservatori. La seconda, invece, è che prima di procedere bisogna

FARE ATTENZIONE PERCHE' SEGUE SPOILER

Gli scienziati

Don't look up": arriva su Netflix il film con Leonardo Di Caprio e Jennifer  Lawrence - The Walk of Fame
Gli scienziati

Il film si basa sulla figura di due scienziati, un docente universitario e la sua dottoranda, che scoprono una cometa che in 6 mesi distruggerà la Terra. A questo punto contattano l'autorità statale preposta all'ingaggio in situazioni simili, e che aggiunge al duo un terzo protagonista, che li porta direttamente al cospetto del presidente degli Stati Uniti d'America.

Dopo aver illustrato i rischi a chi di dovere, che finge di recepire il problema nella sua gravità, gli scienziati si scontrano con la comunità scientifica sollecitata da pressioni politiche nel minimizzare il fenomeno naturale devastante in arrivo. Per riuscire nel suo intento, tramite la ramificazione nel mondo dei media, il Governo arruola uno dei due nel sistema mediatico televisivo, utilizzando anche la persuasione sessuale, applicando la strategia del dividi et impera che rompe gli equilibri tra i tre, ingaggiando lo scienziato protagonista nell'attività di far passare il messaggio rassicurante del Governo e lasciando conseguentemente campo all'avanzamento della cometa nell'atmosfera terrestre.

Altro aspetto scientifico da non trascurare è la gestione pubblica e privata che pervade nella scienza. Il pubblico ha l'interesse scientifico, ma il sistema influente di lobbying presente in modo tentacolare negli , trova una risorsa nella cometa e rimanda l'attenzione dalle questioni critiche e vitali che lo scenario prospetta.

La Politica

How Meryl Streep's portrayal of Donald Trump in 'Don't Look Up' Was  Inspired by the Republican President ⋆ Ceng News
Una donna al posto di Trump

Essendo girato negli States con un cast da Oscar, il film racconta l'America in mano ai Conservatori che intendono macinare consensi, minimizzando il rischio della cometa, grazie all'esercizio di forti influenza sul sistema militare, giuridico e mediatico. Il regista dell'operazione di contrasto alla diffusione della verità è il capogabinetto del Presidente che si rivela esserne il figlio.

Un chiaro riferimento al familismo di Trump, che durante il suo mandato ha nominato molti componenti della sua famiglia nello staff di fiducia.

Il presidente degli USA è donna e conservatrice. Una copia di Sarah Palin per intenderci e già questo denota una provocazione all'incapacità dei democrat di mettere la bandierina rosa sulla presidenza nonostante l'ironia del film sia incentrata sul modus agendi dell'amministrazione dell'ala destra. Una frecciatina per il partito di Biden ed un chiaro riferimento alla già tramontata corsa di Kamala Harris nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti d'America.

Oppure è un messaggio subliminale che vuole i conservatori essere autori di un disastro concreto con la loro gestione politica?

Inoltre, il presidente decide di sdoganare pubblicamente la corsa nello spazio per salvare il mondo solo dopo che è scoppiato l'ennesimo scandalo politico, di stampo sessuale, che obbliga a trovare un obiettivo comunicativo che distragga l'opinione pubblica da questioni ingloriose e lesive della propria reputazione dinanzi al proprio elettorato chiamato a breve a rieleggerlo.

Media

Media e fanno la parte che più gli si addice: generano consensi e dibattiti divisivi, rispondendo all'esigenza del Governo di non comunicare il rischio, con la strategia che è nota a tutti: dare spazio alle notizie di gossip, montando una campagna comunicativa rassicurante con l'aiuto dello scienziato “corrotto” dalla sensualità di una dei due conduttori del programma di punta e dalla sua vanità di essere protagonista.

Qui è chiaro il riferimento alle varie Covid Stars che si sono avvicendate sui social e in tv, con modi discutibili anche, nel corso di questa pandemia.

Anche i prendono dapprima sottogamba la notizia, colpevoli i cittadini digitali di un mondo oramai senza riferimenti culturali solidi, e mostrano il lato del bullismo e del body shaming nei confronti della scienziata che aveva annunciato in modo disperato la tragedia in dirittura di arrivo.

Le poche notizie scientifiche sul disastro che circolano sono oscurate dagli algoritmi, che già premiano contenuti divisivi e strutturati su argomenti come gossip e spettacolo.

I mezzi di , quindi, si prestano nel monitorare eventuali fughe di notizie e garantiscono la governativa, che mette in punizione più volte gli scienziati con dei sequestri di persona orditi dallo staff presidenziale, con tanto di accuse giudiziarie annesse.

Il riferimento al Deep State in questo caso è chiaro e non è solo riferito ai casi statunitensi, con un po' di fantasia si può trovare una analogia con i sistemi di mezzo mondo.

Altro aspetto è quello che dall'altra parte politica si agisce secondo uno schema inclusivo, ma vuoto nella qualità dei suoi testimonial se pensiamo che utilizza persone di successo per veicolare un messaggio su una tematica così critica, oscurata fino al giorno prima con la comunicazione in stile Ferragnez. C'è una scena dove in un concerto le stars invitano a fidarsi della scienza. Ma quale?

Quella dei luminari che rispondono al Governo oppure degli accademici che si trovano ostacolati nell'affrontare al meglio una vicenda così rischiosa?

In occasione della prima missione spaziale, l'America non bada molto alla sostanza, ma alla comunicazione scegliendo un martire “perché c'è sempre bisogno di un eroe”. Tra quelli selezionati c'è l'attore in pensione che ricorda il Bruce Willis del film Armaggedon, totalmente squattrinato e disponibile a rischiare la vita in cambio di qualche cancellata.  In questo caso il riferimento allo stile pacchiano americano ed alla strategia di individuare obiettivi impossibili per calmierare la popolazione con il sogno americano,

vedi la missione sulla luna voluta fortemente durante la fredda dal repubblicano Kennedy.

Elon Musk descritto per quello che relamente è

Don't Look Up's Tech Billionaire Is the Villain of 2021

Sì, c'è anche che propone una soluzione per ogni cosa. Ovviamente il riferimento del personaggio è a lui, ma nel film è sostituito dal magnate visionario che propone soluzioni tecnologiche per contrastare la cometa ma, nemmeno sull' della tragedia, si ferma dinanzi alla possibilità di racimolare metalli rari dalla cometa, mettendo in secondo piano la salvezza dell'intera umanità. Il personaggio di Elon è descritto come un produttore di cellulari un po' dissociato, ma che macina consensi in campo tecnologico e agisce con uno schema comportamentale disunito da quello che comune.

Nel finale, lo stesso Musk viene identificato come quello che invierà l'umanità nello spazio e non per salvarla. Dopo aver gestito l'operazione di salvataggio in modo strumentale alla sua attività economica, la sua missione si è rivelata un disastro ed ha fallito pur avvalendosi di un forte dispiegamento di mezzi economici e robot futuristici. Sarà lui a salpare insieme a pochi ricchi nello spazio grazie ad un'arca, lasciando gli umani al loro tragico destino.

Il campo militare

Il massimo dell'irriverenza nel film lo si raggiunge quando si descrive un generale militare come un semplice accattone che si fa pagare degli snack gratuiti messi a disposizione della Casa Bianca dagli scienziati. Un chiaro riferimento agli appalti militari che vivono di corruzione? Questa lettura non sembra essere così distante da quanto descritto nella sceneggiatura.

La natura della cometa e dei metalli rari porta ad una corsa spietata alle materie prime, nonostante siano allo stesso tempo responsabili di una imminente catastrofe. Arabi, e Usa corrono non per deviare il flusso della cometa, salvando l'umanità, ma per estrarre quante più risorse dopo averla colonizzata per primi. Il riferimento alla mancanza delle materie estratte dalle terre rare che il mondo sta vivendo in questi giorni non è assolutamente una coincidenza, anzi, è lo specchio di una crisi attuale mai annunciata.

La fine dei tempi

Il film è un chiaro riferimento alla gestione di una crisi avvenuta in un modo eccellente se consideriamo l'evento catastrofico ed il fatto che sia stato metabolizzato dai cittadini del mondo a pochi giorni prima dell'impatto mortale con la cometa. Se dovesse succedere un qualcosa di simile nella vita reale, sarà questa la strategia messa in piedi dai governi del mondo? Come hanno narrato già diversi film e come sostenuto in molte teorie del complotto, la presenza di una elite mondiale che sfugge nello spazio o in bunker sotterranei non è solo argomentata da fatti pertinenti, come l'acquisto di un appartamento dal costo di 1 miliardo di euro in bunker sotterranei già edificati, ma è tecnicamente possibile se pensiamo al potere economico consolidato nel tre per cento della popolazione mondiale capace di provare e trovare tutte le soluzioni per salvarsi anche da un evento catastrofico.

Molto interessante la fine del film, dove è possibile notare la sobrietà dei due scienziati che scelgono di trascorrere l'ultimo giorno di vita terrestre in casa, a cena con la propria famiglia.

Conclusione

Il titolo del film ironicamente recita “non guardare in alto”, facendo riferimento ad una che con l'infodemia è oramai distratta dalla liquefazione delle comunicazioni, ma è chiaro che ci invita a guardare le cose dall'alto delle bolle divisive che imperversano in tutti i settori della vita: dal condominio alla politica internazionale. Questi siamo noi, esseri umani, e molto probabilmente lo resteremo fino a quando arriverà l'evento tragico che metterà fine a tutto ed è qui che allora ci si pone la domanda delle domande: vale davvero la pena di guardare il mondo dall'alto?

Don't look Up non è solo ironia, ma la vera risposta.

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Editoriali

Zelensky fa uso di cocaina? I dubbi e le paure su un alleato “tossico”

Tempo di lettura: < 1 minuto. Una diceria argomentata da un video verificato, fa cadere ombre sulla stabilità mentale del leader ucraino.

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Un alleato che chiede soldi in continuazione per comprare armi che servono ad un esericto sempre meno numeroso di un paese sempre più vuoto delle generazioni future. Un di giugno, verificato da Matrice , ritrae il leader ucraino in un dialogo bilaterale con il premier inglese Sunak.

La sensazione che hanno avuto in molti è quella di un Zelensky accelerato ed abbastanza frenetico nei movimenti. Questo fa preoccupare il suo stato mentale, non è facile vedere il proprio popolo morire ogni giorno in numeri maggiori, ma apre uno scenario abbastanza rischioso per il futuro dell' e della stessa ricattata già più volte sul gas, sul grano e su eventuali attentati terroristici se dovesse venire meno l'aiuto all'Ucraina.

La fonte del video integrale fa intendere che si tratta di un premontato istituzionale.

Inoltre, sei mesi fa circa, un cartone animato vicino la russa faceva intendere le dipendenze di Zelensky da alcool e droga, cocaina nello specifico. Ecco l'integrale.

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Editoriali

Vannacci è diventato ricco grazie alle armi spuntate del Mainstream

Tempo di lettura: 3 minuti. Se gli italiani sono scettici su vaccini e guerra è merito della scarsa credibilità della stampa, stesso motivo per cui Vannacci è ricco

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vannacci alemanno

Tempo di lettura: 3 minuti.

Il generale Vannacci ha fatto fessi tutti quanti. Così si direbbe a Napoli dopo l'operazione che ha sorpreso il mainstream, che da grande detrattore del generale ne è diventato il maggiore sponsor a costo zero. Perché se l'operazione Vannacci è riuscita, ampliamente affrontata da Matrice Digitale con indiscrezioni esclusive che sono emerse nei giorni successivi, è grazie proprio alla negativa a costo zero su cui il pubblico ha deciso di orientarsi nei consigli per gli acquisti. Perché il libro di Roberto Vannacci, scritto male o impaginato peggio, è stata l'occasione persa per tantissimi editori che non riescono a vendere il quantitativo di copie vendute dal generale nemmeno con nomi di grosso calibro come Roberto Saviano e Gianrico Carofiglio. Non è un caso che il Corriere della Sera ha dedicato un approfondimento in cui si evince che il libro di Vannacci, che pare vendere ad un ritmo di 10 000 copie al giorno, è stato un traino per l'intero settore dell'editoria. Peccato che nessun editore ha avuto l'opportunità e nemmeno il coraggio di cavalcare questo testo, salvo Morgante ma a giochi fatti, mentre i librai più perspicaci lo hanno accolto nelle loro librerie vendendo un volume fuori la catena di distribuzione del settore.

L'operazione di marketing dell'anno

Una vera operazione di marketing che ha confermato un tendenza spesso associata a quella dei guru, o fuffa guru, con dei libri orientati a presentare dei metodi per fare soldi o utili a gestire al meglio le proprie attività commerciali – imprenditoriali. C'è solo un dettaglio: Vannacci è riuscito a raggiungere risultati di vendita eccezionali su un testo ideologico e politico che già reclama tanti corteggiatori nella che conta.

Lo spettro dell'operazione politica

Non è un caso che il generale in questo mese sia stato contattato dalla Lega di Salvini e non è un caso che sia stato ammaliato da Donzelli di Fratelli d' dopo che Guido Crosetto , Ministro della Difesa italiana abbia preso fermamente le distanze dal contenuto del testo su indicazione dell'ala progressista e di sinistra del paese. Ci ha provato anche il comunista Rizzo e c'è qualcosa che forse in realtà nasconde l'operazione Vannacci ed è emersa nei giorni successivi agli scandali e riguarda una presunta ombra di Gianni Alemanno intenzionato a creare un partito con l'obiettivo di recepire voti dagli scontenti di Fratelli d'Italia che oramai non si riconoscono più in una destra progressista o vicina a posizioni che ricordano la Democrazia Cristiana dei tempi d'oro.

E' possibile a questo punto immaginare una discesa in campo di Vannacci in politica?

Questo non è dato saperlo ed il fatto che il generale abbia smentito non vuol dire che alle prossime Europee del 2024 ci troveremo l'uomo dello Stato in qualche lista.

L'operazione Vannacci è stata di tipo populista?

Se per populismo intendiamo una parte del paese ancorata degli schemi cattolici è conservatori, possiamo ampiamente ragionare sul fatto che per fare i voti è necessario essere populisti da qualche anno a questa parte: vedi le promesse elettorali del Movimento 5 Stelle, vedi quelle della stessa Fratelli d'Italia e della Lega di Matteo Salvini.

Le armi spuntate della stampa

Ancora una volta, dopo la propaganda sanitaria e bellicistica, c'è da evidenziare come la stampa abbia perso ancora più credibilità in virtù del fatto che il parlar mal male di Vannacci abbia in realtà ottenuto l'effetto inverso proprio perché la maggior parte del pubblico non ha una considerazione di una stampa obiettiva e quindi la polemica scaturita è sembrata troppo strumentale a cavalcare un pensiero da molti definito unico e convergente verso la disgregazione dei valori cristiani, italiani e tradizionali. Sono bastati articoli di opinionisti o giornalisti ben identificati in una porzione ideologica, considerata fallace ed allo stesso tempo privilegiata dalla massa incredula, per fornire uno scatto d'orgoglio a quegli italiani che paradossalmente hanno votato Giorgia per ottenere un cambiamento radicale del paese restando traditi da una destra europeista e filo atlantista.

Una riflessione per il mondo della bistrattata editoria

Intanto si fa la conta dei soldi che Vannacci abbia già racimolato dalla vendita del suo libro e se gli acquisti sono genuini, non si è comprato le copie da solo per intenderci, se il costo di realizzazione è realmente prossimo allo zero per quanto concerne la , l'incasso del generale corrisponde ad almeno 700.000 euro puliti. Altro che Generale di corpo d'armata e incarichi d'oro con rilevanza zero così come gli era stato dato in precedenza all'istituto militare di Firenze. Chi esce sconfitto dall'operazione Vannacci è l'industria dell'editoria ed emerge il ruolo di che, ricordiamolo per evitare di trovarci tutti scrittori domani, è nullo dinanzi ad attività di marketing e di in supporto alla pubblicazione di un libro che ha intenzione di vendere senza la distribuzione ordinaria. Proprio per questo motivo potremmo parlare nel settore dell'editoria di un metodo Vannacci per fare soldi.

C'è una domanda che corre e ricorre: siamo sicuri che in questa operazione non ci sia stato un mediatore influente che abbia saputo unire il mondo della stampa mainstream ed il suo lato al contrario rappresentato dalle teorie “omofobe”, “populiste” e “anticostituzionali” del generale Vannacci?

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Editoriali

Sull’Intelligenza Artificiale la scienza ha dimostrato di essere corrotta

Tempo di lettura: < 1 minuto. Dopo le ricerche farlocche nel periodo pandemico, con l’Intelligenza Artificiale sì è provato a fermare un competitor attraverso un “senato accademico” composto da menti con grandi conflitti d’interesse, dove la politica Italiana ha fatto la sua parte.

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lancia la sua dopo pochi mesi che ha proposto insieme ad una pletora di scienziati e top manager il blocco dell'apprendimento di modelli superiori a 4

Non solo l' Autorità Garante per la dei dati personali ha bloccato l'unica azienda da abbattere presente nel manifesto sottoscritto dai suoi competitor, ma ha favorito l'esplosione delle tecnologie di # e # nel silenzio istruttorio.

Un suo componente ha firmato la lettera di e company credendo si trattasse di un manifesto scientifico.

Visto come stanno le cose, però, non ha fatto altro che dare al buon Elon il tempo di accelerare con la sua #intelligenzaartificiale.

In #xAI c'è un po' di miopia della italiana che involontariamente ha colpito un concorrente e non un intero

C'è anche un sistema accademico che ha dimostrato di essere collegato a interessi particolari e non a quelli strettamente scientifici.

Ed oggi è stato tradito, siamo buonisti, dalla presentazione di un modello di #AI sviluppato da chi ha illuso che questa doveva essere fermata.

Il tempo è galantuomo, sempre, e vale anche per le nostre analisi spesso fastidiose perchè in controtendenza.

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