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Esclusiva, Occhionero: “Mifsud è vivo e probabilmente inserito nella protezione testimoni della Procura di Roma”

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Cari lettori di Matrice Digitale, oggi parliamo di un caso che nel 2017 fece molto scalpore ed occupò le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali. Affrontiamo l’indagine Eye Pyramid che portò all’arresto i fratelli Occhionero noti nel mondo della finanza che conta. Una storia che interessa al nostro portale per due motivi e precisamente quello dello spionaggio telematico e delle sue potenzialità che ne comporta in favore degli hacker e l’utilizzo sempre più costante dei captatori informatici, costosissimi per le Procure con tariffe che vanno dalle 150 alle 250 euro al giorno per ogni singola intercettazione, che hanno non solo poteri di ascolto totale dei dispositivi infetti, ma possono avere anche caratteristiche di azione che di fatto gettano ombre e dubbi su eventuali azioni compiute non dagli indagati, bensì da altre persone. Se un detto recita “una mano lava l’altra”, da questa storia sono emersi intrecci non solo giudiziari, ma anche particolari della vicenda Mifsud, nota per aver messo l’Italia in un ruolo attivo nel Russiagate che ha destabilizzato addirittura la politica americana con relativi problemi per il presidente Trump.

Ing. Occhionero, quando si è trattato nel mio libro di descrivere la differenza tra hacker e cracker ho raccontato la sua storia dicendo che una cosa è utilizzare informazioni comprate dagli altri, un’altra invece quella di captarle direttamente e in silenzio per poi trarne vantaggio. E’ quanto mosso inizialmente dall’accusa della Procura circa l’indagine Eye Pyramid. In poche parole lei è quello che secondo la Giustizia Italiana ha dato il via ad una stagione di spionaggio telematico, arrivata nella sua più alta divulgazione mediatica in occasione del caso Palamara. Lei nega tutto e la domanda che le pongo è: qual è stato il suo ruolo in questa vicenda, se si dichiara innocente anche dinanzi all’acquisizione da parte della Giustizia di cartelle con dati sensibili dei “potenti” del pianeta?

Mi capita spesso nelle interviste giornalistiche di ritrovarmi accuse diverse da quelle che mi ha mosso la Procura di Roma. I miei capi di imputazione sono due: A e B. Cominciando dal capo B si tratta di un’accusa di aver avuto accesso ad una serie “imprecisata” di email perchè (spero a questo punto Lei se lo vada a leggere) il PM Albamonte non specifica “quali” email, ne’ quando sono avvenuti gli accessi. Il Dott. Albamonte era perfettamente consapevole del fatto che, se avesse prodotto le specifiche email e i relativi log file, sarebbero emersi gli accessi abusivi dei suoi operanti; cosi’ come infatti ha rinvenuto la Procura di Perugia nel chiederne il rinvio a giudizio. Riguardo al capo A, poi il Dott. Albamonte non ha mostrato nemmeno le sensibilità informatica di comprendere che una prova non può essere raccolta prima del reato; altrimenti significa che chi raccoglie la prova sa già che avverrà il reato. Nel caso specifico i file masterizzati dal suo CT Federico Ramondino (sempre con richiesta di rinvio a giudizio a Perugia) sono stati masterizzati il 21/1/2016, cioè 5 giorni prima del reato avvenuto il 26/1/2016. Il PM Albamonte, la GIP Maria Paola Tomaselli, la Giudice del I grado Antonella Bencivinni, la Polizia Postale, il Sostituto Procuratore della Procura di Perugia Gemma Miliani, il GIP di Perugia (ignoto) e l’ex Procuratore Capo della Procura di Perugia Luigi De Ficchy, tanto per menzionarne alcuni, sono tutti perfettamente a conoscenza del fatto che la notizia di reato avverso i fratelli Occhionero è stata fabbricata.

L’omertà giudiziaria non è migliore di quella che i pubblici ministeri contestano alle associazioni a delinquere di stampo mafioso.

Lei stesso ha raccontato che durante il carcere preventivo per alcuni mesi il cibo le veniva preventivamente controllato per scongiurare il rischio di eventuali avvelenamenti, le hanno cucito addosso un ruolo di spia e le hanno riservato un trattamento simile: sarà stato forse per l’utilizzo di server americani dove hanno trovato quei dati. Se non sbaglio era anche consulente del Governo USA, lo può confermare?

L’utilizzo di server Americani è prassi per società Americane, e questo era il nostro caso. Riguardo al cibo, mi è stato fornito in via separata per quasi tutta la carcerazione, salvo l’ultimo periodo quando sono stato trasferito in una sezione dove di fatto restavo solo tutto il giorno; poichè gli altri detenuti erano lavoranti. Inizialmente ho sottovalutato le misure che la Direttrice del carcere di Regina Coeli aveva adottato nei miei confronti; solo in seguito ne ho compreso la ragione. Cmq, di tutta la macchina della Giustizia Italiana, forse la parte penitenziaria è quella che mi ha dato la maggiore impressione di professionalità. Riguardo al governo USA, abbiamo lavorato al progetto del Porto di Taranto dove Washington aveva un interesse connesso al traffico mondiale dei containers ed ai relativi risvolti di sicurezza. I nostri partners era società che operavano, ed avevano già operato, per la difesa USA.

Mi è parso di capire che nella sua difesa ha sovvertito il ruolo di “pirata informatico nelle indagini”, dando questa responsabilità alla Giustizia italiana e gettando di fatto ombre anche sul metodo di indagine tramite captatore informatico, perchè potrebbe depistare le indagini stesse  consentendo potenzialmente di sostituirsi all’indagato nel compimento di azioni controverse. E’ cosi?

La Procura di Roma ha ordinato e condotto diversi attacchi informatici avverso lo spazio cibernetico Americano. La Procura di Perugia ha, secondo me in modo sconsiderato, chiesto l’archiviazione per queste condotte. Alla gravità delle condotte di un importante magistrato di Roma, si aggiunge la legittimazione di altri funzionari dello stato Italiano. Con questa posizione assunta dalla Procura di Perugia, si definisce la condotta di Albamonte come “legittimo operare” di un funzionario dello Stato Italiano. Vedremo cosa accadrà quando arriveranno i mandati di arresto; e quanto sarà solida questa posizione di Perugia in quel momento.

Riguardo al captatore informatico, era chiarissmo che quello utilizzato da Albamonte ha fatto operazioni di scrittura e di attacco. Se alla Procura di Perugia sono riusciti a non accorgersene, con tutte le nostre dettagliate segnalazioni tecniche, non vedo cosa altro poter fare. Vorrei magari suggerire alla Procura di Perugia di non scegliere, la prossima volta, un consulente informatico che ha tra i suoi clienti la Polizia Postale di Roma, cioè un suo indagato.

Oggi lei vive a Dubai ed io l’ho trovata su Twitter, di cosa si occupa precisamente, si sente più ingegnere nucleare oppure informatico?

In realtà, io vivo ad Abu Dhabi. Il mio ruolo è concepire modelli di calcolo per i mercati finanziari e tradurre questi in codici eseguibili per il trading algoritmico. 

Sempre dal suo profilo Twitter, lei mostra molta sicurezza nel dare delle indiscrezioni già riportate dal mainstream su tematiche sensibili come la questione spinosa della Procura di Perugia, che lei ha collegato alla sua vicenda ed alla SpyStory più misteriosa dell’ultimo periodo: Josef Mifsud. Che connessione c’è tra lei Perugia e Mifsud?

Il ruolo della Procura di Perugia lo si desume abbastanza bene dai miei esposti; che sono tutti disponibili in rete ormai, oltre ad aver avuto grande diffusione nel mondo anglosassone poichè sono stati tradotti e forniti alle autorità Americane. Riguardo pero’ al caso del Prof. Mifsud, io già scrissi alla Dott.ssa Miliani a Perugia che era insostenibile la posizione della Procura di Roma nel non indagare sulla scomparsa di un individuo; per altro coinvolto nel piu’ grande intrigo mai visto a danno del Presidente USA. Roma non ha mai cercato Mifsud e Perugia non ha dato alcun segno di attività. L’unica possibilità è che Mifsud si trovi al momento in un programma di protezione testimoni della Procura di Roma; il che sarebbe poi l’ennesimo segreto di Pulcinella.

Comunque, i giornalisti come Lei possono sempre trovare il coraggio di chiamare il Dott. Albamonte o il Dott. Pignatone e chiedere: “Dottore, quali sono stati i suoi rapporti con Joseph Mifsud?”.

L’ho già fatto anch’io; ma nessuno mi ha risposto.

Qualcuno mi ha bisbigliato che chi tocca la storia di Mifsud Muore, lei ha mai conosciuto il professore? secondo lei è davvero morto il docente della Link Campus oppure è in pensione sotto copertura?

Io non ho mai conosciuto il Prof Mifsud e comunque credo sia vivo.

E’ emerso un dettaglio circa la sua affiliazione alla massoneria, crede di essere stato vittima di uno scontro tra poteri occulti o semplicemente le logiche illuminate poco c’entrano e si trova coinvolto in una guerra tra correnti del Deep State italiano?

Credo il tema massoneria fosse solo uno dei tanti ingredienti mediatici che Albamonte ha messo insieme per quella che “lui credeva” sarebbe stata l’inchiesta della sua vita; che avrebbe condotto alle dimissioni di un Presidente degli Stati Uniti d’America. Sfortunatamente per lui, mi sembra le cose stiano predendo una piega ben diversa.

Negli Emirati è scoppiata la polemica per ToTok, qual è il suo pensiero in merito? E’ malevola o semplicemente c’è un contenzioso su chi deve custodire i dati di una porzione del middle east?

Non le saprei dire su quell’app. Io non l’ho scaricata.

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Editoriali

Il CSIRT risolve i problemi o ha bisogno di fare le denunce alla Postale?

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Tempo di lettura: 2 minuti. Trasformato come agenzia di stampa mentre il sito dei Carabinieri è andato giù 3 volte in pochi giorni. Eppure gli articoli di presentazione della struttura descrivevano la soluzione a tutti i mali

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Frattasi è stato nominato direttore dell’agenzia per la cybersicurezza del paese e sono scoppiate delle perplessità che hanno scatenato le polemiche di tantissimi esperti informatici. Quello che però non torna è il fatto che ci troviamo dinanzi ad un cambio di narrazione dall’esterno dell’agenzia più quotata a livello informatico del paese. Nonostante gli attacchi subiti dalla redazione di Matrice Digitale e da altri colleghi per aver trattato la questione degli attacchi di DDOS al sito dei Carabinieri da parte dei gruppo filorusso Noname, i detrattori sono stati smentiti con ulteriori due attacchi, il primo che ha portato alle dimissioni di Baldoni ed il secondo che ha accolto nel fine settimana il nuovo direttore. Gli stessi giornali che minimizzavano “mostrificando” chi dava notizie sugli attacchi da Mosca hanno posto la questione russa come uno degli sforzi da affrontare immediatamente nel nuovo corso dirigenziale dell’ACN.

CSIRT è un reparto tecnico o una testata giornalistica?

Indipendentemente dall’importanza dei russi, quello che conta invece è il ruolo del CSIRT che è stato impostato in questi mesi per fornire comunicazioni al pubblico simili a quelle che testate specializzate come Matrice Digitale hanno essenzialmente nella loro linea editoriale: pubblicare ricerche di aziende cyber e dare comunicazioni al pubblico di nuovi malware e di nuove vulnerabilità sfruttate dai criminali informatici e dagli attori statali. Al terzo attacco compiuto al sito dei Carabinieri, che si ricordano essere una struttura militare prima ancora che civile nel quotidiano, qualche dubbio sull’operato del CSIRT adesso c’è indipendentemente dalla presenza del “capo” vecchio o di quello nuovo.

Qualcuno sui social ha ironizzato che dovrebbero fare regolare denuncia alla Polizia Postale per indagare e tale dichiarazione seppur suoni di sfottò non sembra essere tanto distante dalla realtà.

Intanto, giusto per ricordarlo, quando qualcuno si è permesso di segnalare un buco al CSIRT, è stato anche minacciato.

Sinistra offre posti di lavoro, destra investimenti

Con Baldoni si parlava di posti di lavoro che dovevano essere affidati nei prossimi anni e lo si faceva con una narrazione accondiscendente nei confronti di chi doveva elargire nel prossimo periodo ben 500 occupazioni tra esperti informatici, legali, comunicatori e anche giornalisti. Con l’arrivo di Frattasi si parla dei fondi “sporchi” della politica, dello spoil system e degli 800 milioni che saranno spesi per mettere in sicurezza dal punto di vista cibernetico il nostro paese. Un giochino comunicativo che fa sorridere e che fa intendere come il silenzio nei confronti della gestione Baldoni avesse riposto tantissime speranze in molti ambiziosi di entrare nell’Agenzia Nazionale di Cybersicurezza entro il 2027. Se la sinistra promette posti di lavoro con una forma clientelare, la destra invece promette investimenti ad i propri grandi elettori, ma il discorso non cambia ed il ruolo di Frattasi sarà quello di mettere in ordine ed in sicurezza un paese sgangherato tanto da copiare un piano strategico nazionale Dagli Stati Uniti d’America, facendoselo scrivere addirittura da ogni multinazionale statunitense, appoggiando il suo dominio sulla rete extraeuropea degli Stati Uniti d’America per far girare alcuni servizi informatici di cui ad oggi non abbiamo evidenza, ma sappiamo che ci sono.

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Fedez è l’opposto della Cultura Digitale che serve al paese

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Prima monopolizza la scena mettendo in disparte la moglie a Sanremo

Poi si attira le critiche del pubblico

Come qualsiasi persona che si sente minacciata dai criminali della rete resta in silenzio e promette di uscire dai social

Adesso ritorna e chiede scusa a tutti addebitando i suoi comportamenti agli psicofarmaci, ripristinando il suo business fatto prevalentemente di comunicazione sui social

Il problema non è lui, ma voi che che gli date corda, che non istruite i vostri figli sui pericoli di alcuni messaggi sbagliati proposti alle nuove generazioni per paura di non essere troppo avanti con gli anni.

Ed io dovrei invidiare una persona così? E voi dovreste limitarvi sulla base di persone così?

Fatelo pure, poi però siate coerenti senza pretendere dai vostri figli che studino e coltivino passioni oltre a quelle di apprendere mestieri come quello dell’influecer.

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Editoriali

Appello dalla propaganda cyber a Papa Francesco: fare Santo Roberto Baldoni il 7 marzo

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Tempo di lettura: 2 minuti. Il circo costruito attorno a Baldoni ha chiuso i battenti, ma i giullari continuano il gioco

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Quando c’è una guerra ci sono vincitori e vinti ed il ruolo dei giornalisti è quello di raccontare ciò che si vede. Roberto Baldoni è stato licenziato da un Governo che voleva mettere il suo referente in virtù della polpetta da 800 milioni di euro che c’è da spartirsi nei prossimi anni sugli investimenti pubblici nel settore della cybersecurity.

Il più bravo di tutti mandato a casa per motivi di spoil system

Ragionamento che non fa una piega, la politica la conosciamo, ma è chiaro che il messaggio dato da tutti è stato quello che Baldoni:

  • Ha lasciato l’Italia nel pieno degli attacchi cyber
  • Era il migliore di tutti perché è stato il primo ad occuparsi di questo compito

L’ennesimo dettato della manina che in questi mesi ha descritto un grande Baldoni, arrivata perfino a contagiare una “superpartes” RAI nonostante:

  • Gli attacchi hacker di Killnet e Noname057 ( ben tre, di cui due a distanza di pochi giorni al sito dei Carabinieri)
  • Gli accordi con le multinazionali USA per il perimetro cibernetico italiano e la formazione di capitale umano
  • Il procurato allarme al paese con un attacco hacker che non esiste riconosciuto da chi piange oggi Baldoni con 2 giorni di ritardo
  • La gestione della comunicazione nei casi del pdf del Piano Strategico Nazionale prodotto da una dipendente di Accenture
  • I festeggiamenti di un collettivo hacker che si addebita impropriamente il licenziamento, mai successo nella storia della NATO, dopo che sono stati minimizzati gli effetti dei loro a reti unificate, attaccando anche i giornalisti fuori dal circo, dalla manina che ha voluto incensare Baldoni.

Tutte motivazioni risibili, scrivono quelli che hanno messo Baldoni avanti e gli interessi del paese in questi ultimi mesi:

Forse perchè interessati anche loro agli 800 milioni del PNRR ed ai 500 posti fissi disponibili ed Baldoni vedevano un “amico”?

Oppure perchè oltre alla comunicazione, c’era poca sostanza, e dopo tante motivazioni “risibili”, ma di competenza dell’ACN, il Governo ha prima difeso e poi preparato la cartella al professore bello e bravo?

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