Editoriali
Le ricerche dello studente Rasmus

Rasmus è uno studente di dottorato presso la School of Criminology presso l’Università di Montréal. Ha studiato DNM dall’inizio del 2014 e ha, tra le altre cose, studiato la politica dei DNM, la richiesta da parte di DNM, come gli effetti del DNM incidono sul traffico globale di droga e molto altro ancora. Attualmente la sua ricerca PHD si concentra sulla fiducia e sulle transazioni su DNM, e lavora con i principali ricercatori DNM che intervistano i venditori.
Recentemente i miei colleghi, Kim Moeller e Jakob Demant, e io abbiamo pubblicato un articolo su American Behavioral Scientist. L’articolo applica approfondimenti dai mercati delle droghe offline a ciò a cui stiamo assistendo su DNM. Alla luce degli eventi recenti, penso che possiamo aiutare con alcune prospettive su ciò che accade nel web oscuro in queste ultime settimane. In questo post, trarrò l’articolo cercando di fornire una prospettiva (dalla nostra torre accademica di avorio) su ciò che è emerso lo scorso mese sul darkweb.
Esiste un’idea errata diffusa secondo cui i mercati della droga sono luoghi in cui la violenza e le frodi sono diffuse, ma spesso non è così. Mentre la violenza accade, la maggior parte dei commerci di droga non comportano violenza. Più spesso sono semplicemente semplici operazioni o possono comportare un certo grado di frode o predazione. Un rivenditore potrebbe “cortocircuitarti”, strappare nuovi clienti e così via. I commercianti potrebbero anche essere derubati del loro denaro di droga. Possiamo pensare a questi scambi di denaro e droga, siano essi violenti, fraudolenti o pacifici, come scambi di risorse.
Organizzare la scena
Negli ultimi mesi molte scene di merda si sono abbattute sulla scena del DNM. Le forze dell’ordine hanno chiuso AlphaBay, hanno lasciato migrare i rifugiati ad Hansa, di cui avevano il controllo, e più recentemente Traderoute, il mercato più promettente dopo mesi di lamentele e voci su Dream, è scappato con ogni singolo satoshi. Dopo la caduta di AlphaBay e Hansa, come abbiamo visto dopo ogni attacco di mercato o attacco al mercato, molti acquirenti e venditori sono migrati verso nuovi mercati. Dream e Traderoute sembravano gestire bene l’afflusso di utenti, e le cose si stavano calmando.
Recentemente, diversi mercati hanno iniziato a segnalare attacchi DDoS, che li hanno tenuti offline e che sembrano essere ancora in corso. Non è possibile affermare con certezza che le forze dell’ordine o altri attori possano dirlo con certezza. L’11 ottobre, Traderoute ha annunciato che sarebbero offline per manutenzione, cosa che non è inusuale per i DNM (la leggendaria Agora sarebbe offline per giorni regolarmente), tuttavia Traderoute non è mai tornata. Il 15th DeepDotWeb ha pubblicato la notizia che un hacker era probabilmente responsabile della scomparsa di Traderoute. L’hacker, PhishKingz, aveva identificato difetti di sicurezza in Traderoute e presumibilmente ottenuto doxx sugli amministratori. Apparentemente, Traderoute prese i soldi e corse mentre si vedevano sempre più a rischio.
Gli acquirenti stanno ora cercando nuovi mercati e rimescolando per trovare i loro fornitori preferiti. Alcuni venditori hanno perso i fondi di deposito a garanzia, altri hanno bisogno di ricominciare a costruire la propria reputazione. Gli amministratori e i moderatori dei mercati destinati a sostituire Traderoute, Dream, Aero, CGMC e così via, dovranno accogliere migliaia di rifugiati con tutte le sfide logistiche e pratiche che ne derivano. Tutto su un attacco DDoS apparentemente in corso.
Editoriali
Il CSIRT risolve i problemi o ha bisogno di fare le denunce alla Postale?
Tempo di lettura: 2 minuti. Trasformato come agenzia di stampa mentre il sito dei Carabinieri è andato giù 3 volte in pochi giorni. Eppure gli articoli di presentazione della struttura descrivevano la soluzione a tutti i mali

Frattasi è stato nominato direttore dell’agenzia per la cybersicurezza del paese e sono scoppiate delle perplessità che hanno scatenato le polemiche di tantissimi esperti informatici. Quello che però non torna è il fatto che ci troviamo dinanzi ad un cambio di narrazione dall’esterno dell’agenzia più quotata a livello informatico del paese. Nonostante gli attacchi subiti dalla redazione di Matrice Digitale e da altri colleghi per aver trattato la questione degli attacchi di DDOS al sito dei Carabinieri da parte dei gruppo filorusso Noname, i detrattori sono stati smentiti con ulteriori due attacchi, il primo che ha portato alle dimissioni di Baldoni ed il secondo che ha accolto nel fine settimana il nuovo direttore. Gli stessi giornali che minimizzavano “mostrificando” chi dava notizie sugli attacchi da Mosca hanno posto la questione russa come uno degli sforzi da affrontare immediatamente nel nuovo corso dirigenziale dell’ACN.
CSIRT è un reparto tecnico o una testata giornalistica?
Indipendentemente dall’importanza dei russi, quello che conta invece è il ruolo del CSIRT che è stato impostato in questi mesi per fornire comunicazioni al pubblico simili a quelle che testate specializzate come Matrice Digitale hanno essenzialmente nella loro linea editoriale: pubblicare ricerche di aziende cyber e dare comunicazioni al pubblico di nuovi malware e di nuove vulnerabilità sfruttate dai criminali informatici e dagli attori statali. Al terzo attacco compiuto al sito dei Carabinieri, che si ricordano essere una struttura militare prima ancora che civile nel quotidiano, qualche dubbio sull’operato del CSIRT adesso c’è indipendentemente dalla presenza del “capo” vecchio o di quello nuovo.

Qualcuno sui social ha ironizzato che dovrebbero fare regolare denuncia alla Polizia Postale per indagare e tale dichiarazione seppur suoni di sfottò non sembra essere tanto distante dalla realtà.
Sinistra offre posti di lavoro, destra investimenti
Con Baldoni si parlava di posti di lavoro che dovevano essere affidati nei prossimi anni e lo si faceva con una narrazione accondiscendente nei confronti di chi doveva elargire nel prossimo periodo ben 500 occupazioni tra esperti informatici, legali, comunicatori e anche giornalisti. Con l’arrivo di Frattasi si parla dei fondi “sporchi” della politica, dello spoil system e degli 800 milioni che saranno spesi per mettere in sicurezza dal punto di vista cibernetico il nostro paese. Un giochino comunicativo che fa sorridere e che fa intendere come il silenzio nei confronti della gestione Baldoni avesse riposto tantissime speranze in molti ambiziosi di entrare nell’Agenzia Nazionale di Cybersicurezza entro il 2027. Se la sinistra promette posti di lavoro con una forma clientelare, la destra invece promette investimenti ad i propri grandi elettori, ma il discorso non cambia ed il ruolo di Frattasi sarà quello di mettere in ordine ed in sicurezza un paese sgangherato tanto da copiare un piano strategico nazionale Dagli Stati Uniti d’America, facendoselo scrivere addirittura da ogni multinazionale statunitense, appoggiando il suo dominio sulla rete extraeuropea degli Stati Uniti d’America per far girare alcuni servizi informatici di cui ad oggi non abbiamo evidenza, ma sappiamo che ci sono.
Editoriali
Fedez è l’opposto della Cultura Digitale che serve al paese

Prima monopolizza la scena mettendo in disparte la moglie a Sanremo
Poi si attira le critiche del pubblico
Come qualsiasi persona che si sente minacciata dai criminali della rete resta in silenzio e promette di uscire dai social
Adesso ritorna e chiede scusa a tutti addebitando i suoi comportamenti agli psicofarmaci, ripristinando il suo business fatto prevalentemente di comunicazione sui social
Il problema non è lui, ma voi che che gli date corda, che non istruite i vostri figli sui pericoli di alcuni messaggi sbagliati proposti alle nuove generazioni per paura di non essere troppo avanti con gli anni.
Ed io dovrei invidiare una persona così? E voi dovreste limitarvi sulla base di persone così?
Fatelo pure, poi però siate coerenti senza pretendere dai vostri figli che studino e coltivino passioni oltre a quelle di apprendere mestieri come quello dell’influecer.
Editoriali
Appello dalla propaganda cyber a Papa Francesco: fare Santo Roberto Baldoni il 7 marzo
Tempo di lettura: 2 minuti. Il circo costruito attorno a Baldoni ha chiuso i battenti, ma i giullari continuano il gioco

Quando c’è una guerra ci sono vincitori e vinti ed il ruolo dei giornalisti è quello di raccontare ciò che si vede. Roberto Baldoni è stato licenziato da un Governo che voleva mettere il suo referente in virtù della polpetta da 800 milioni di euro che c’è da spartirsi nei prossimi anni sugli investimenti pubblici nel settore della cybersecurity.
Il più bravo di tutti mandato a casa per motivi di spoil system
Ragionamento che non fa una piega, la politica la conosciamo, ma è chiaro che il messaggio dato da tutti è stato quello che Baldoni:
- Ha lasciato l’Italia nel pieno degli attacchi cyber
- Era il migliore di tutti perché è stato il primo ad occuparsi di questo compito
L’ennesimo dettato della manina che in questi mesi ha descritto un grande Baldoni, arrivata perfino a contagiare una “superpartes” RAI nonostante:
- Gli attacchi hacker di Killnet e Noname057 ( ben tre, di cui due a distanza di pochi giorni al sito dei Carabinieri)
- Gli accordi con le multinazionali USA per il perimetro cibernetico italiano e la formazione di capitale umano
- Il procurato allarme al paese con un attacco hacker che non esiste riconosciuto da chi piange oggi Baldoni con 2 giorni di ritardo
- La gestione della comunicazione nei casi del pdf del Piano Strategico Nazionale prodotto da una dipendente di Accenture
- I festeggiamenti di un collettivo hacker che si addebita impropriamente il licenziamento, mai successo nella storia della NATO, dopo che sono stati minimizzati gli effetti dei loro a reti unificate, attaccando anche i giornalisti fuori dal circo, dalla manina che ha voluto incensare Baldoni.
Tutte motivazioni risibili, scrivono quelli che hanno messo Baldoni avanti e gli interessi del paese in questi ultimi mesi:
Forse perchè interessati anche loro agli 800 milioni del PNRR ed ai 500 posti fissi disponibili ed Baldoni vedevano un “amico”?
Oppure perchè oltre alla comunicazione, c’era poca sostanza, e dopo tante motivazioni “risibili”, ma di competenza dell’ACN, il Governo ha prima difeso e poi preparato la cartella al professore bello e bravo?
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