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Editoriali

Pubblica amministrazione sotto attacco. Il caso NoiPa spiegato da Salvatore Lombardo

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NoiPA, grazie alla sua lunga esperienza, è stata riconosciuta da AgID come piattaforma immateriale fondamentale per la trasformazione digitale del Paese. Il sistema, infatti, garantisce le tecnologie più avanzate e mette a disposizione di PA e cittadini servizi digitali efficienti, innovativi e in continuo aggiornamento.

  1. Il mondo NoiPA è composto da:
  2. le amministrazioni che ad oggi hanno aderito a NoIPA.
  3. il personale che lavora presso le amministrazioni gestite.
  4. gli enti privati e i partner istituzionali che collaborano e interagiscono in varia misura con il sistema NoiPA.

Questa è la presentazione del sito che si occupa per conto dello Stato italiano i servizi digitali offerti ai suoi impiegati. Gli stessi italiani, dipendenti pubblici, che ad oggi usufruiscono della piattaforma, hanno compreso che la trasformazione digitale non è sufficiente senza una attività parallela di sicurezza informatica. Lo scandalo NoiPA ha oramai raggiunto dimensioni nazionali che vanno ben oltre l’organico in capo ad enti e strutture statali che già utilizzano la piattaforma, gocce nel mare di un paese per lo più analfabeta digitale. La notizia essenzialmente riguarda un attacco informatico di tipo phishing che ha consentito agli attaccanti di carpire delle informazioni utili per modificare degli iban dove si accreditavano gli stipendi della PA in loro favore. 

Abbiamo già affrontato i casi di BEC che riguardano singoli privati, ma mai si immaginerebbe che la Pubblica Amministrazione possa essere colpita non tanto nei siti istituzionali, vittime più volte negli attacchi, ma nel pieno delle sue casseforti virtuali. Abbiamo chiesto a Salvatore Lombardo, esperto di sicurezza informatica per conto della Pubblica Amministrazione e autore del libro “La gestione della cybersecurity nella pubblica amministrazione” editore La Regina.

La Pubblica Amministrazione è sotto attacco, cosa è accaduto a NoiPA?

Non è stato un attacco. Come si legge dal recente comunicato pubblicato sul Portale NoiPa si è trattato piuttosto di phishing ai danni di un certo numero di utenze, alle quali sono state carpite le credenziali di accesso al sistema NoiPA. Questa attività fraudolenta ha consentito di modificare l’IBAN verso cui accreditare gli stipendi delle ignare vittime dirottando la transazione verso conti correnti fraudolenti. Il caso comunque è stato circoscritto e prontamente gestito anche grazie all’intervento della Polizia Postale.

Come è potuto accadere tutto questo?

Poiché è stato accertato che trattasi di phishing, le cose potrebbero essere andate così. Su NoiPa si può accedere in tre modalità, con Carta Nazionale Servizi (CNS), con SPID oppure con una coppia di credenziali, codice fiscale e password. In quest’ultimo caso, per impostare, sul proprio profilo personale, come opzione di verifica multi fattore la scelta di un numero di cellulare è necessario utilizzare un PIN dispositivo autorizzativo. È molto probabile allora che tramite tecniche di phishing, i criminali, siano venuti in possesso di questa terna (cf, psw e PIN) e accedendo nell’area riservata della vittima abbiano proceduto al cambio IBAN, tramite la funzione self service, utilizzando come multi fattore di verifica il numero di cellulare fraudolento impostato e certificato con il PIN dispositivo sottratto indebitamente.

Pare che questa falla derivi da una talpa, se non ci fosse stata, sarebbe stato possibile dall’esterno?

In questo caso non penso che ci siano state talpe. I manuali guida per gli utenti sono di pubblico dominio e scaricabili da internet. Le procedure di utilizzo del servizio sono facilmente reperibili e possono essere lette da chiunque, anche dai cyber criminali.

Cosa dovrebbe fare la Pubblica Amministrazione per tutelarsi?

Come per tutti, valgono le solite raccomandazioni contro le truffe online via phishing. Avere la massima riservatezza delle proprie credenziali, astenersi dall’aprire messaggi di posta elettronica di dubbia provenienza, prestare attenzione a fornire dati sensibili in risposta a richieste con falsi pretesti di assistenza o cose simili e denunciare prontamente ogni caso attraverso i canali messi a disposizione dalla Polizia Postale.

Visti i due comunicati emessi a distanza di un mese circa, come credi sia stata gestita la comunicazione dell’emergenza da parte della Pubblica Amministrazione?

Penso che sia stata formalmente corretta. Già a poche ore dall’accaduto la Sogei società che ha in conduzione il sistema NoiPA presso il MEF, tramite il proprio presidio aveva già monitorato l’evento inquadrandolo come attività di phishing ed assicurato a poche ore dall’accaduto che non erano stati riscontrati violazioni dirette del sito. Come ulteriore forma precauzionale gli amministratori di sistema hanno forzato, per tutti gli utenti, un cambio password per l’accesso al portale e sospeso la funzionalità self service illecitamente sfruttata dai cyber criminali. Inoltre, nell’ultimo comunicato si legge che NoiPA ha messo a disposizione di tutta l’utenza un indirizzo email antifrode da utilizzare in caso di eventuali attività fraudolente sospette.

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Editoriali

Il CSIRT risolve i problemi o ha bisogno di fare le denunce alla Postale?

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Tempo di lettura: 2 minuti. Trasformato come agenzia di stampa mentre il sito dei Carabinieri è andato giù 3 volte in pochi giorni. Eppure gli articoli di presentazione della struttura descrivevano la soluzione a tutti i mali

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Frattasi è stato nominato direttore dell’agenzia per la cybersicurezza del paese e sono scoppiate delle perplessità che hanno scatenato le polemiche di tantissimi esperti informatici. Quello che però non torna è il fatto che ci troviamo dinanzi ad un cambio di narrazione dall’esterno dell’agenzia più quotata a livello informatico del paese. Nonostante gli attacchi subiti dalla redazione di Matrice Digitale e da altri colleghi per aver trattato la questione degli attacchi di DDOS al sito dei Carabinieri da parte dei gruppo filorusso Noname, i detrattori sono stati smentiti con ulteriori due attacchi, il primo che ha portato alle dimissioni di Baldoni ed il secondo che ha accolto nel fine settimana il nuovo direttore. Gli stessi giornali che minimizzavano “mostrificando” chi dava notizie sugli attacchi da Mosca hanno posto la questione russa come uno degli sforzi da affrontare immediatamente nel nuovo corso dirigenziale dell’ACN.

CSIRT è un reparto tecnico o una testata giornalistica?

Indipendentemente dall’importanza dei russi, quello che conta invece è il ruolo del CSIRT che è stato impostato in questi mesi per fornire comunicazioni al pubblico simili a quelle che testate specializzate come Matrice Digitale hanno essenzialmente nella loro linea editoriale: pubblicare ricerche di aziende cyber e dare comunicazioni al pubblico di nuovi malware e di nuove vulnerabilità sfruttate dai criminali informatici e dagli attori statali. Al terzo attacco compiuto al sito dei Carabinieri, che si ricordano essere una struttura militare prima ancora che civile nel quotidiano, qualche dubbio sull’operato del CSIRT adesso c’è indipendentemente dalla presenza del “capo” vecchio o di quello nuovo.

Qualcuno sui social ha ironizzato che dovrebbero fare regolare denuncia alla Polizia Postale per indagare e tale dichiarazione seppur suoni di sfottò non sembra essere tanto distante dalla realtà.

Intanto, giusto per ricordarlo, quando qualcuno si è permesso di segnalare un buco al CSIRT, è stato anche minacciato.

Sinistra offre posti di lavoro, destra investimenti

Con Baldoni si parlava di posti di lavoro che dovevano essere affidati nei prossimi anni e lo si faceva con una narrazione accondiscendente nei confronti di chi doveva elargire nel prossimo periodo ben 500 occupazioni tra esperti informatici, legali, comunicatori e anche giornalisti. Con l’arrivo di Frattasi si parla dei fondi “sporchi” della politica, dello spoil system e degli 800 milioni che saranno spesi per mettere in sicurezza dal punto di vista cibernetico il nostro paese. Un giochino comunicativo che fa sorridere e che fa intendere come il silenzio nei confronti della gestione Baldoni avesse riposto tantissime speranze in molti ambiziosi di entrare nell’Agenzia Nazionale di Cybersicurezza entro il 2027. Se la sinistra promette posti di lavoro con una forma clientelare, la destra invece promette investimenti ad i propri grandi elettori, ma il discorso non cambia ed il ruolo di Frattasi sarà quello di mettere in ordine ed in sicurezza un paese sgangherato tanto da copiare un piano strategico nazionale Dagli Stati Uniti d’America, facendoselo scrivere addirittura da ogni multinazionale statunitense, appoggiando il suo dominio sulla rete extraeuropea degli Stati Uniti d’America per far girare alcuni servizi informatici di cui ad oggi non abbiamo evidenza, ma sappiamo che ci sono.

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Editoriali

Fedez è l’opposto della Cultura Digitale che serve al paese

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Prima monopolizza la scena mettendo in disparte la moglie a Sanremo

Poi si attira le critiche del pubblico

Come qualsiasi persona che si sente minacciata dai criminali della rete resta in silenzio e promette di uscire dai social

Adesso ritorna e chiede scusa a tutti addebitando i suoi comportamenti agli psicofarmaci, ripristinando il suo business fatto prevalentemente di comunicazione sui social

Il problema non è lui, ma voi che che gli date corda, che non istruite i vostri figli sui pericoli di alcuni messaggi sbagliati proposti alle nuove generazioni per paura di non essere troppo avanti con gli anni.

Ed io dovrei invidiare una persona così? E voi dovreste limitarvi sulla base di persone così?

Fatelo pure, poi però siate coerenti senza pretendere dai vostri figli che studino e coltivino passioni oltre a quelle di apprendere mestieri come quello dell’influecer.

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Editoriali

Appello dalla propaganda cyber a Papa Francesco: fare Santo Roberto Baldoni il 7 marzo

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Tempo di lettura: 2 minuti. Il circo costruito attorno a Baldoni ha chiuso i battenti, ma i giullari continuano il gioco

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Quando c’è una guerra ci sono vincitori e vinti ed il ruolo dei giornalisti è quello di raccontare ciò che si vede. Roberto Baldoni è stato licenziato da un Governo che voleva mettere il suo referente in virtù della polpetta da 800 milioni di euro che c’è da spartirsi nei prossimi anni sugli investimenti pubblici nel settore della cybersecurity.

Il più bravo di tutti mandato a casa per motivi di spoil system

Ragionamento che non fa una piega, la politica la conosciamo, ma è chiaro che il messaggio dato da tutti è stato quello che Baldoni:

  • Ha lasciato l’Italia nel pieno degli attacchi cyber
  • Era il migliore di tutti perché è stato il primo ad occuparsi di questo compito

L’ennesimo dettato della manina che in questi mesi ha descritto un grande Baldoni, arrivata perfino a contagiare una “superpartes” RAI nonostante:

  • Gli attacchi hacker di Killnet e Noname057 ( ben tre, di cui due a distanza di pochi giorni al sito dei Carabinieri)
  • Gli accordi con le multinazionali USA per il perimetro cibernetico italiano e la formazione di capitale umano
  • Il procurato allarme al paese con un attacco hacker che non esiste riconosciuto da chi piange oggi Baldoni con 2 giorni di ritardo
  • La gestione della comunicazione nei casi del pdf del Piano Strategico Nazionale prodotto da una dipendente di Accenture
  • I festeggiamenti di un collettivo hacker che si addebita impropriamente il licenziamento, mai successo nella storia della NATO, dopo che sono stati minimizzati gli effetti dei loro a reti unificate, attaccando anche i giornalisti fuori dal circo, dalla manina che ha voluto incensare Baldoni.

Tutte motivazioni risibili, scrivono quelli che hanno messo Baldoni avanti e gli interessi del paese in questi ultimi mesi:

Forse perchè interessati anche loro agli 800 milioni del PNRR ed ai 500 posti fissi disponibili ed Baldoni vedevano un “amico”?

Oppure perchè oltre alla comunicazione, c’era poca sostanza, e dopo tante motivazioni “risibili”, ma di competenza dell’ACN, il Governo ha prima difeso e poi preparato la cartella al professore bello e bravo?

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