Ricorso contro AGCM, la lobby Meta perde e deve pagare gli artisti

da Livio Varriale
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In Italia c’è un Garante che funziona a quanto pare. L’Autorità Garante del Controllo del Mercato aveva disposto un provvedimento contro Meta per pagare un forfait economico alla Siae per utilizzare la sua musica all’interno dei social network.

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Nonostante tante pressioni degli stakeholder della multinazionale sui media, il modo simile ad un ricatto di spogliare i post della musica italiana e le pressioni all’interno della SIAE, la resistenza degli artisti rappresentati da Nastasi è arrivata ad una tutela da parte dello stato.

Matrice Digitale ha seguito la vicenda dal vivo con una inchiesta che ha spiegato il metodo Meta che è quello classico e riconosciuto alle lobby in tutti i palazzi di potere, ma è anche vero che l’AGCM non si è piegato alle pressioni del potere sempre più tentacolare di Meta nel nostro paese ed ha tutelato il mercato, gli artisti italiani che rischiavano di veder deprezzato il valore delle loro opera.

Il ricorso è stato rigettato e questo dimostra che, a differenza di Autorità, dialogare e collaborare con una azienda straniera non è sempre la scelta giusta e nemmeno una strategia per tutelare fette economiche del nostro territorio. L’AGCM ha agito anche contro Chiara Ferragni e Fedez in occasione di Sanremo 2023, dimostrando ancora una volta di marcare l’abuso predominante non solo sul mercato, ma nel contesto sociale del nostro paese come ha provato Amazon a suo tempo, multando la RAI.

Ci sono Autorità che possono essere definite Cani da Guardia e altre Cani da Salotto.

Si può anche come

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