Alla fine il video della “vergogna” è stato rimosso e non per violazione della Privacy come invocavano esponenti del PD, del giornalismo schierato a sinistra e della società civile, bensì per incitamento all’odio.
Repubblica e La Stampa sono dello stesso gruppo editoriale, ma evidentemente hanno giornalisti diversi. Premesso che Salvini un errore giuridico l’ha commesso e cioè quello di pubblicare un video sulla sua pagina FB, lasciandolo fino alla sospensione. Il problema però è che alcuni quotidiani hanno ripreso quel video pubblicandolo e contribuendo ad amplificare la notizia ed i dati sensibili del presunto spacciatore, presunto offeso. La Stampa ha oscurato la voce di Salvini mentre pronunciava le generalità della famiglia, La Repubblica no, invece. Peccato che l’avvocato difensore del Giovane abbia collaborato nei giorni successivi alla realizzazione di una intervista proprio per Repubblica.
Chissà se l’avvocato quando intenterà causa contro Salvini, farà lo stesso per Repubblica. Oppure ringrazierà il quotidiano per la visibilità datale facendo finta di niente?