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Giuliano Amato lascia la Commissione Algoritmi dopo le critiche di Giorgia Meloni e l’inchiesta di Matrice Digitale

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Giuliano Amato, ex presidente della Corte Costituzionale, ha recentemente annunciato la sua decisione di lasciare la presidenza della Commissione algoritmi, un gruppo di studio focalizzato sull’impatto dell’intelligenza artificiale su informazione e editoria. Questa mossa segue le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che ha espresso dubbi sulla sua nomina a capo della Commissione all’indomani dell’inchiesta realizzata da Matrice Digitale sulla Commissione e sul ruolo di Amato.

Contesto della Decisione

La decisione di Amato arriva in un contesto di tensioni politiche. La premier Meloni, durante la conferenza stampa di fine anno, ha sottolineato di non essere stata informata sulla nomina di Amato, suggerendo che la sua leadership non fosse una sua iniziativa in risposta alla domanda del giornalista di Libero. In risposta, Amato ha dichiarato: “È una Commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico“.

Le Preoccupazioni di Amato

Amato ha chiarito che le sue recenti osservazioni sulla Corte Costituzionale non riguardavano l’elezione dei giudici, ma piuttosto l’accoglienza delle decisioni della Corte, indipendentemente da chi l’abbia eletta. Ha evidenziato il rischio che le Corti costituzionali possano essere percepite come nemiche della collettività e dei governi, citando la situazione in Polonia come esempio preoccupante.

La Risposta di Meloni

La premier Meloni ha criticato l’approccio di Amato, sostenendo che considerare chi vince le elezioni, se non è di sinistra, come non avente gli stessi diritti degli altri, rappresenta una deriva autoritaria. Ha enfatizzato che, nella sua visione di democrazia, non esiste un mondo in cui la sinistra abbia più diritti degli altri.

Implicazioni per la Commissione

La Commissione algoritmi, che dovrà presentare un rapporto entro l’estate, si occupa di temi cruciali come l’uso dell’intelligenza artificiale per la tutela dei contenuti e del copyright. Con l’uscita di Amato, il compito di guidare e portare avanti questo lavoro sarà affidato ad altri membri della commissione.

Barachini è stato punito, Forza Italia ne esce bastonata

La partenza di Amato dalla Commissione algoritmi segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, riflettendo le tensioni tra le diverse visioni politiche e il ruolo dell’intelligenza artificiale nella società. Il primo sul banco degli imputati è il sottosegretario Barachini mentre resta da vedere chi subentrerà ad Amato e se sarà una persona competente sulla materia editoriale prim’ancora che dell’algoritmo e se l’ex giornalista Mediaset avrà voce in capitolo nella scelta del successore.

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