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Casal Palocco, Repubblica: notizia falsa sui TheBorderLine. Esperti confermano il “sistema” YouTube: soldi all’illegalità

Tempo di lettura: 3 minuti. YouTube continua a coprire di pubblicità i TheBorderLine associandoli a sponsor di caratura TOP. Repubblica lancia una notizia falsa, debunkata da Pagella Politica, e viene premiata dai fact checkers di Facebook

Tempo di lettura: 3 minuti.

Dopo l’incidente di Casal Palocco nella Capitale, sono tanti i commenti che si sono susseguiti sugli organi di stampa nel mistificare il canale YouTube di TheBorderLine. Sembrerebbe che il canale, con le sue sfide al limite della legalità, sia conosciuto anche dai più piccini e questo di certo non gioca a favore della piattaforma.

La teoria di Matrice Digitale spiegata dal prof. Matteo Flora

YouTube dice di premiare contenuti di qualità invitano i suoi utenti a fare di tutto per raggiungere quello standard e che garantisce guadagni non proprio in linea con le aspettative anche ad alti livelli visto che rendono di più le sponsorizzazioni extra piattaforma che le milionate di visite. Nell’inchiesta pubblicata da Matrice Digitale è trattato l’argomento social -pubblicità ed è stato dimostrato che più si fa visite e più si viene ricoperti da spot senza entrare nel merito dei contenuti dove invece si bannano canali di informazione senza motivo.

Il professor Matteo Flora ha setacciato il canale YouTube di TheBorderLine nei giorni post incidente ed ha riscontrato fior fior di pubblicità di segmento Top ponendo agli investitori la domanda sul se fossero contenti di essere associati a quei contenuti.

La risposta sarebbe sì, se non ci fosse scappato il morto ed anche giovane visto che YouTube deve garantire agli investitori la visibilità di massa indipendentemente dal prodotto. Ed ecco che molti marchi noti continuavano ad alimentare il canale delle sfide che ha reso negli USA Mr. Beast uno dei più forti YouTuber al mondo.

La strategia di TheBorderLine illustrata da Orlowsky

L’esperto OSINT Alex Orlowski ha notato un taglio dei video di YouTube dal canale dei TheBorderLine che ha riguardato ben 67 contenuti circa esclusi dal social.

Le strategie individuate da Orlowski sono due: o gli sponsor hanno chiesto che fossero rimossi i video oppure è stata la stessa YouTube a cancellarli. Ci sarebbe anche una terza via proposta da Matrice Digitale e cioè che i legali abbiano consigliato ai ragazzi di cancellare alcune prove dei loro comportamenti scorretti in modo da dare un’impressione più lieve agli organi giudicanti.

Coincidenza vuole che in queste ore i ragazzi abbiano pubblicato un video nel quale annunciano l’addio ai social anche se qualcuno non è convinto del tutto di questo epilogo.

Repubblica la spara grossa e la fake news viene debunkata da Pagella Politica

Repubblica lancia una notizia dove annuncia il raddoppio dei fans sui social da parte dei TheBorderLine dopo l’incidente di Casal Palocco.

Notizia falsa che viene smentita da Pagella Politica e che non solo fornisce una stima dei dati di quei giorni, ma porta anche conto di quanto sia stata virale la notizia in termini di visite al giornale diretto da Maurizio Molinari: promotore italiano insieme al collega di sempre Gianni Riotta del Codice di Condotta dell’Informazione Europea che censura e demonetizza i giornalisti che diffondono notizie false.

Da una ricerca veloce condotta da Matrice Digitale il numero di iscritti al canale è addirittura sceso di mille e questo, seppur un lieve calo non incisivo, aggrava di molto il sensazionalismo dato da Repubblica sul caso di cronaca dove è morto un bambino. Mentre è confermato il crollo delle visualizzazioni come previsto da Orlowski secondo la sua analisi.

Altra chicca è il sistema di condivisione su cui vive un giornale autorevole come Repubblica, sia David Parenzo che Carlo Cottarelli hanno condiviso ai loro follower la notizia falsa e visti i precedenti del giornalista e del professore questa notizia invece non sorprende.

Così come sorprende il successo della notizia su Facebook dove l’algoritmo ha premiato una notizia falsa quando questa avrebbe dovuto subire un taglio di visibilità come previsto dal programma di Fact Checking del social di Zuckerberg.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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