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Inchieste

Dal dark web a 4chan: il Green Pass si è bucato da solo?

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Dopo lo scandalo del Green pass “pezzotto”, abbiamo fatto un giro nel dove tutti si recano per cercare la vendita di prodotti illegali, sbucano nuovi siti che offrono green pass senza scadenza a buon prezzo. Il trend di vendita dei certificati verdi c'è già stato nei mesi precedenti sui canali dove le persone che avevano acquistato il servizio di distribuzione “abusivo” dei green pass sono state non solo vittime di per non aver mai ricevuto il prodotto richiesto, ma anche di estorsione, visto che sono stati minacciati di segnalazione alla pubblica autorità per ricettazione salvo pagamento di altri compensi agli estorsori.

La parte decentralizzata di è essenzialmente nota per i suoi siti spesso grotteschi, inutili, non funzionanti, dove dietro si nascondono più promesse e meno fatti.

I SITI SCOVATI

I siti internet individuati nella rete sono diversi e tutti con una presentazione originale. Il primo sito individuato è indirizzato prevalentemente ai Francesi ed agli Italiani, che in questi mesi si sono contraddistinti per le loro proteste contro il certificato verde. E' infatti strano e alquanto singolare che nella rete oscura, dove prevalgono la lingua inglese, russa e cinese, ci sia un sito rivolto guarda caso proprio alle popolazioni dove c'è il maggior malcontento per il certificato verde. I dati richiesti sono Nome, Cognome, Data di nascita, Tessera Sanitaria.

Un altro sito invece è in lingua inglese, ma stranamente tradotto anche in italiano dove per 350 euro offrono il certificato verde grazie a un entourage di hackers contro la dittatura sanitaria. Il prezzo sembrerebbe a buon vista la garanzia di acquistare un certificato verde che risulta registrato. Garanzia data da chi? La domanda è d'obbligo se si considerano i precedenti.

Nel giorno in cui tra Hitler e Micky Mouse vaccinati seppur siano più adulti del solito, è emerso un altro sito internet presente nella rete onion dove viene spiegato tutto il procedimento con il quale viene venduto il servizio ad una cifra di 250 euro. Secondo la teoria mostrata ai naviganti che potrebbero essere interessati all'acquisto, si parla di un'azione criminale dove sono state compromesse alcune workstation nel sistema di rilascio dei green pass e questo consentirebbe di poter disporre la stampa delle certificazioni false, ma originali, quando servono.

Secondo l'Ing. Federico Fuga, si potrebbe trattare di un Remote Access Tool/ (), ma che non torna per diversi motivi perché svelare i propri piani industriali, criminali in questo caso, porterebbe le Autorità a riparare le falle dovute dalle intrusioni e soprattutto non sarebbe né la prima né l'ultima volta e su questo si invita ad una lettura più approfondita di una sulla composizione della rete oscura.

Ancora più interessante la teoria che sta emergendo in queste ore diffusa sui da Paolo Attivissimo che, sulla base di alcune segnalazioni emerse da 4chan, ha ribaltato tutte le tesi di attacchi ipotizzate in questi giorni, rimandando la problematica alla discrezionalità di un qualsiasi dipendente che può emettere i certificati utilizzando anche chiavi straniere e non propriamente dei loro luoghi. Se confermata questa ricostruzione, avallata da una segnalazione riguardante un funzionario corrotto all'interno della struttura di rilascio della certificazione green addirittura in macedonia come segnala l'esperto di crittografia Antonio Sanso tramite il suo profilo , avallando quanto prima espresso da Paolo Attivissimo.

Infine corrono sul filo della rete le ultime indiscrezioni circa la presenza di una dove solo la generazione di una anteprima può generare un green pass non registrato, ma con chiave crittografata valida e leggibile dalla app.

Se confermato questo processo, unitamente alle violazioni dei server come proposto nel dark web, si arriva alla conclusione che l'Europa ha fallito sul Green Pass, dimostrando di nuovo l'impreparazione tecnologica in un settore dove da tempo il vecchio continente è cannibalizzato commercialmente dagli USA, tecnologicamente dalla Cina e sotto pericolo informatico costante da e Sud Est Asiatico, senza escludere le scorrettezze che si consumano tra gli alleati.

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Inchieste

La CIA sotto accusa aiutata da NewsGuard nella narrazione sull’origine del COVID-19

Tempo di lettura: 2 minuti. La CIA e NewsGuard sotto accusa: nuove rivelazioni sollevano dubbi sulla narrazione ufficiale dell’origine del COVID-19.

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In una recente rivelazione che potrebbe gettare nuova luce sull'origine della pandemia di COVID-19, un alto ufficiale della CIA ha accusato l'agenzia di aver tentato di manipolare le testimonianze di alcuni analisti per sostenere la teoria della trasmissione del virus dagli animali agli esseri umani, piuttosto che dalla fuga da un laboratorio a Wuhan, in . Questa accusa, riportata dal New York Post, è stata confermata da una lettera inviata al direttore della CIA, William Burns, e ha sollevato nuove domande sulla credibilità delle informazioni fornite dall'agenzia.

Il ruolo di NewsGuard

In questo contesto, è importante sottolineare il ruolo svolto da NewsGuard, una che si occupa di monitorare e valutare la veridicità delle notizie pubblicate online. Secondo una condotta da Matrice , NewsGuard ha avuto un ruolo significativo nell'avallare la narrazione ufficiale sull'origine del virus, etichettando come false le notizie che sostenevano la teoria della creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan.

Critiche e controversie

La redazione di Matrice Digitale ha criticato aspramente l'approccio di NewsGuard, accusandola di aver creato una lista di proscrizione delle testate giornalistiche che diffondevano notizie contrarie alla narrazione ufficiale, e di aver ignorato altre informazioni false e fuorvianti circolate in merito alla pandemia. Questa situazione ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al diritto all', con Matrice Digitale che sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle agenzie di controllo delle notizie.

Questioni politiche e di credibilità

L'inchiesta di Matrice Digitale mette in luce anche le divergenze tra le narrazioni politiche negli Stati Uniti riguardo all'origine del virus, con il Partito Democratico che sostiene la teoria della trasmissione zoonotica, mentre il Partito Repubblicano sospetta una creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan. In questo scenario, la credibilità di NewsGuard viene messa in discussione, con accuse di favoritismo politico e mancanza di obiettività nella valutazione delle notizie.

In conclusione, le recenti rivelazioni sulla possibile manipolazione delle informazioni da parte della CIA, insieme alle critiche mosse a NewsGuard, sollevano seri dubbi sulla veridicità delle informazioni circolate finora riguardo all'origine del COVID-19. È evidente che la questione richiede ulteriori indagini e una maggiore trasparenza da parte delle agenzie coinvolte. Prima della CIA, anche dall'FBI erano giunte indiscrezioni sull'origine artificiale del virus.

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Inchieste

Vinted, come ottenere merce e rimborso: “il tuo capo è falso”

Tempo di lettura: 2 minuti. Una lettrice condivide la sua esperienza di truffa su Vinted, evidenziando i rischi delle vendite online e la necessità di maggiore protezione per gli utenti.

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Le truffe online sono in aumento, e le piattaforme di vendita tra privati come Vinted diventano spesso il terreno di gioco per chi cerca di ingannare. Una lettrice ha deciso di condividere con noi la sua esperienza, sperando di mettere in guardia altri e partecipando attivamente allo spirito di che Matrice ha nei confronti dei lettori e della Pubblica Autorità.

La truffa in dettaglio

Dopo aver messo in vendita una sciarpa autentica di Louis Vuitton, la nostra lettrice ha inviato l'articolo a un'acquirente in . Nonostante avesse fornito prove fotografiche dell'autenticità, l'acquirente ha sostenuto che l'articolo fosse falso, ottenendo un rimborso e trattenendo la sciarpa. La foto dell'acquirente sia da monito per evitare di vendere merce senza ottenere soldi e reso.

La piattaforma Vinted e la sua risposta

Nonostante i numerosi tentativi di contatto, Vinted ha risposto una sola volta, sottolineando la sua contro la vendita di falsi. Successivamente, ogni tentativo di è stato ignorato, e l'acquirente ha bloccato la nostra lettrice che continua a mandare tre messaggi al giorno di media all'assistenza dell'azienda intermediaria già nota per essere terreno fertile di truffe ai danni di compratori e venditori onesti.

Un modus operandi diffuso

La online ha rivelato che molti altri utenti hanno subito truffe simili su Vinted. Dichiarare un prodotto come “falso” sembra essere una tattica comune tra i truffatori. Sia chiaro, il lettore non prenda questa strategia come consiglio, ma duole segnalare che è un dato di fatto. Un capo rotto è stato anche oggetto di un'altra truffa simile già raccontata dalla redazione.

L'inerzia delle autorità

La vittima ha cercato aiuto presso la Polizia Postale e la Guardia di . Tuttavia, le mani delle autorità erano legate a causa della residenza estera sia di Vinted che dell'acquirente.

Il prezzo della giustizia

La nostra lettrice ha valutato anche una opzione legale, ma i costi proibitivi di una causa internazionale hanno reso questa strada impraticabile. Lo stesso motivo che ha fatto desistere Matrice Digitale dal fare una causa a Google dopo l'ingiustificato ban del suo canale YouTube

Riflessioni finali

Questa testimonianza evidenzia la necessità per le piattaforme come Vinted di adottare misure più rigorose per proteggere i propri utenti. Nel frattempo, è fondamentale che gli utenti siano sempre vigili e informati quando operano online: il passa parola non sulle abitudini da osservare, bensì sulle truffe del momento, è fondamentale per anticipare le mosse dei criminali. Ecco tutte le inchieste su Vinted realizzate da Matrice Digitale: i prossimi potreste essere voi.

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Inchieste

Vinted, how to get goods and refund: “your luxury dress is fake”

Tempo di lettura: 2 minuti. A reader shares her experience of being scammed on Vinted, highlighting the risks of online sales and the need for more protection for users.

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Online scams are on the rise, and B2B sales platforms such as Vinted often become the playground for those seeking to deceive. One reader decided to share her experience with us, hoping to warn other users and actively participate in the spirit of cooperation that Digital Matrix has with readers and the Public Authority.

The scam in detail

After listing an authentic Louis Vuitton scarf for sale, our reader sent the item to a buyer in France. Despite providing photographic evidence of authenticity, the buyer claimed the item was fake, getting a refund and keeping the scarf. Let the buyer's photo be a warning to avoid selling merchandise without getting money and returns.

The Vinted platform and its response

Despite numerous attempts to contact them, Vinted responded only once, emphasizing its policy against selling fakes. Subsequently, every attempt at communication was ignored, and the buyer blocked our reader who continues to send an average of three messages a day to the intermediary company's support, which is already known to be a breeding ground for scams against honest buyers and sellers.

A widespread modus operandi

Online research has revealed that many other users have experienced similar scams on Vinted. Declaring a product as “fake” seems to be a common tactic among scammers. Let me be clear, the reader does not take this strategy as advice, but it pains to report that it is a fact. A broken garment was also the subject of another similar scam already recounted by the editorial staff.

The inaction of the authorities

The victim sought help from the Postal Police and the Guardia di . However, the hands of the authorities were tied because of the foreign residence of both Vinted and the buyer.

The price of justice

Our reader also considered a legal option, but the prohibitive costs of an international lawsuit made this route impractical. The same reason that put off Digital Matrix from suing after the unjustified banning of its channel

Final reflections.

This testimony highlights the need for platforms like Vinted to take stronger measures to protect their users. In the meantime, it is crucial for users to be vigilant and informed at all times when operating online: word of mouth not about the habits to observe, but rather the scams of the moment, is key to anticipating the moves of criminals. Here are all the inch

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