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GHB: conosciamo la droga dello stupro venduta nel Dark Web

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La cronaca degli ultimi periodo sta mettendo in ansia i genitori e le donne di tutto il mondo a causa della diffusione del GHB, la cosiddetta droga dello stupro. Il caso Genovese, le denunce di stupri dove le vittime sono rese inermi e a stento ricordano quanto accaduto nelle ore precedenti e l’ultimo sequestro di diversi litri avvenuto nei confronti di persone illustri, descrivono un fenomeno che fino a poco tempo fa era di nicchia e ben lontano come tendenza nel nostro Paese.

Cosa è il GHB?

L’acido gamma-idrossibutirrico (GHB) è un composto naturale a 4 carboni con una struttura simile al neurotrasmettitore acido gamma-aminobutirrico (GABA). Il GHB è descritto come un neurotrasmettitore e un regolatore del metabolismo energetico. Il GHB è generalmente disponibile in forma di polvere pura o mescolato con acqua. La sua forma liquida altamente concentrata è disponibile in piccoli contenitori di plastica simili a bottiglie di shampoo per hotel.

Il GHB è prodotto facilmente dal suo precursore, il gamma-butirrolattone (GBL). Il GBL è un solvente che si trova nei prodotti per la pulizia dei pavimenti, nello smalto per le unghie e nei solventi per la rimozione della supercolla.

Il GHB, gamma-idrossibutirrato, è un composto chimico classificato già negli anni 90 come un depressivo tossico ed è un sedativo usato sia come sonnifero su prescrizione che come intossicante ricreativo. È noto per la sua capacità di indurre un breve sonno (per lo più di diverse ore) simile al coma a dosi elevate. Un certo numero di morti legate al GHB in combinazione con il suo potenziale di dipendenza ha portato ad essere controllato dalla Legge Federale Statunitense nel 1999.

Che rischi comporta?

L’utilizzo medico è collegato al mondo dei sonniferi ed è prescritto in piccole dosi anche per evitare la famosa dipendenza dell’organismo che poi genera fenomeni di assuefazione. Le controindicazioni non sono una passeggiata, ma portano in alcuni casi a delle vere e proprie crisi di respirazione. Fino al 1999 alcuni studi effettuati su un campione di 68 persone durati per ben 28 anni.

Trentaquattro pazienti (39%) avevano anche consumato alcol, e 25 (28%) avevano ingerito altre droghe, più spesso anfetamine. Tutti i pazienti in entrambi questi gruppi hanno mostrato una pressione sanguigna estremamente bassa. Non c’erano prove conclusive sugli effetti delle interazioni di abuso di sostanze legate ad altri sintomi. I pazienti hanno in genere ripreso conoscenza entro 5 ore dall’ingestione del GHB.

Gli effetti a lungo termine del GHB sono sconosciuti. Negli anni ’60, il GHB è stato usato come anestetico medico, e negli anni ’80 è stato venduto nei negozi di alimenti naturali come prodotto per indurre il sonno e come aiuto per il body-building. La Food and Drug Administration ha vietato la vendita da banco del farmaco diversi anni fa a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza dei consumatori. Attualmente, la Drug Enforcement Agency federale sta esaminando il GHB per l’aggiunta alla sua lista di sostanze controllate.

Il GHB da solo può essere fatale. Una dozzina o due di decessi sono stati direttamente legati all’uso di GHB o GBL. Sfortunatamente, alcune morti riportate come causate dal GHB non sono state adeguatamente verificate e i livelli naturali del corpo umano di GHB dopo la morte potrebbero causare attribuzioni errate ed esiste una controversia che circonda la questione di quante morti sono state effettivamente causate dal GHB.

Chi assume il GHB e quali sono i suoi effetti?

Il GHB ha una caratteristica importante dal punto di vista di come si presenta. Può essere venduto in cristalli oppure in una sostanza liquida che è inodore ed insapore. L’utilizzo è collegato agli ambienti omosex per quanto riguarda i contesti di assunzione volontaria oppure in ambito criminale per tutti gli stupratori potenziali o seriali che lo propongono alle vittime sotto forma di bevanda da offrire. C’è anche l’utilizzo psicoattivo dove ne è prevista l’assunzione proprio per ottenere determinati effetti che possiamo riassumere in:

  • Stimolazione e sedazione – A dosi più basse, il GHB è fisicamente stimolante, incoraggiando il movimento e la veglia. A dosi più elevate, tuttavia, diventa fisicamente sedativo, incoraggiando il sonno e la letargia.
  • Depressione respiratoria – Nei casi di overdose da GHB, molti riferiscono di sperimentare un modello anormale di respirazione caratterizzato da un respiro progressivamente più profondo e talvolta più veloce seguito da una graduale diminuzione che si traduce in un arresto temporaneo della respirazione chiamato apnea.
  • Rilassamento muscolare – il GHB induce un profondo rilassamento muscolare simile, ma più intenso, di quello prodotto dalle benzodiazepine e dall’alcol. Questo rilassamento muscolare è accompagnato da una generale perdita di controllo motorio, che può mettere l’utente a maggior rischio di lesioni fisiche.
    Disidratazione
  • Vertigini – Le vertigini sono un effetto collaterale comune del GHB e possono verificarsi con dosi ricreative normali. Gli utenti possono anche sentirsi improvvisamente storditi o svenire, e sentire un forte bisogno di sdraiarsi. Colloquialmente noto come “le vertigini”.
  • Perdita del controllo motorio
  • Nausea
  • Aumento della salivazione – L’aumento della salivazione è molto comune.
  • Crampi allo stomaco
  • Crampi muscolari
  • Scivolamento ottico
  • Dilatazione della pupilla
  • Vasodilatazione
  • Mal di testa
  • Convulsioni – Dosaggi molto alti di GHB hanno costantemente prodotto convulsioni.
    Soppressione dell’orgasmo – Può verificarsi a dosi elevate o con ridosaggi multipli.

Dove si compra?

Fino a questa esplosione mediatica di questi giorni, il GHB è stato per anni destinato ad una nicchia di persone che ne conoscevano i benefici. Il Regno Unito è il primo paese del continete europeo ad aver avuto casi conclamati di stupri avvenuti con il GHB ed è per questo che prende il nome di “droga dello stupro”. Gli ultimi casi di cronaca italiana, ne hanno raccontato una larga diffusione all’interno di feste non insospettabili, ma sicuramente indirizzate solitamente ad un uso rivolto a sostanze stupefacenti solite come THC, cocaina e anfetamine. Non per uso ricreativo, ma per uso criminale teso allo stordimento della vittima per poi abusare di lei sessualmente. Il dark web è stato per anni il mezzo più conosciuto per poter acquistare il GHB e ad oggi c’è ancora una offerta variegata sui mercati neri. Noi di matricedigitale abbiamo fatto un giro nella rete oscura ed abbiamo cercato le offerte ed il primo dato che ci è arrivato agli occhi è stato sicuramente quello della provenienza. I venditori dichiarano di spedire la merce dall’Olanda o dalla Svizzera. Non sappiamo se sia quello il uogo di spedizione e nemmeno se siano laboratori professionali oppure privati. Perchè nel darkweb è anche possibile trovare la ricetta per sintetizzarsi il prodotto in casa e questo non esclude che una persona possa allestire un business di tutto rispetto. Quello altrettanto chiaro ai conoscitori della materia ed alle forze di polizia è la facilità con cui la sostanza si può spedire senza che gli addetti al controllo riescano a trovarlo. Anche su Telegram la situazione non è spenta, anzi, da una ricerca effettuata negli indici pubblici del programma di messaggistica si denota la presenza di ben 19.000 voci della parola ricercata sia per vendita sia a titolo informativo. Dalle offerte viste nel dark web, notiamo che è anche economica se lo scopo è quello di usarlo per attività criminale, escludendo di fatto una assunzione volontaria per motivi di dipendenza o di voler cedersi completamente ai partners.

Le offerte commerciali del darkweb sono sempre accattivanti. Per 15$ è possibile acquistare “GHB puro fatto da GBL distillato ORIGINALE BASF. GHB di qualità superiore. Ti ubriacherai come un uccello. Vola in alto, ti piacerà essere ubriaco e sentirti dannatamente sballato. Grande qualità made in Holland come tutti i nostri prodotti. Godetevi. Consegniamo in tutto il mondo”.

C’è anche chi dal Canada, e solo dentro quei confini, vende “50G polvere GHB Standard o spedizione espressa Imballaggio discreto” ad una cifra di 123 $

50g di cristalli di GBL provenienti dalla Svizzera corrispondono a 100 ml di sostanza liquida e sono in vendita per 90 euro. La cosa strana di questo annuncio è essenzialmente il fatto che tra le voci di consegna c’è Europa e Mondo, ma per 10 euro si può spedire in Olanda. Questo fa dedurre che la spedizione avvenga dall’Olanda e non dalla Svizzera

Attenzione alle nuove generazioni di droghe

Sempre lo stesso venditore olandese, ma in un altro mercato nero, propone il BLU 69. “MIX DI GHB BLUE CURACAO SPEED E MDMA. BLUE69 di alta qualità. Ti ubriacherai come un uccello. Vola in alto, ti piacerà essere ubriaco e sentirti dannatamente sballato. Grande qualità made in Holland come tutti i nostri prodotti. Divertitevi. Consegniamo in tutto il mondo”. Dieci ml per 27 dollari.

L’esistenza di questo prodotto, dovrebbe chiarire a tutti la potenzialità distruttiva sull’organismo umano se consumato in dosi massicce o per lunghi periodi di tempo. Quello che si può fare per prevenire il fenomeno è sensibilizzare le donne, gli uomini ed i bambini, a non accettare mai bevande dagli sconosciuti e a seguire attentamente da dove le bevande dei conoscenti e amici provengono. Un dettaglio, quest’ultimo, che deve farci riflettere ancora di più sulla pericolosità dei giorni nostri. Per quanto riguarda la spedizione e la produzione, ahimè il fenomeno è difficilmente monitorabile sia per la composizione della droga sia per la facilità con cui può essere riprodotta da chiunque, sia esso un chimico o provetto tale sia una casa di produzione di detersivi che ha avviato un suo mercato parallelo.

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ACN finalista su LinkedIn: spegnetegli i social

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“A pensar male ci si azzecca” diceva qualcuno di molto importante nella storia del nostro Paese.

L’Agenzia della Cybersicurezza Nazionale ha venduto sui social un grande successo che in realtà ha confermato una grande parte delle critiche mosse al suo ufficio di comunicazione da molti esperti informatici del Paese. Molta fuffa, molta politica, tantissima comunicazione e grande autoreferenzialità all’interno dei social network, ma pochissima sostanza.

Durante un periodo in cui l’ente è finito in un turbine di polemiche in seguito ad attacchi informatici da ogni dove, tra l’altro che hanno interessato più volte gli stessi obiettivi, c’è chi sui social ha pensato di vendersi l’essere rientrata tra i finalisti in un contest organizzato da LinkedIn.

Sì, proprio quella piattaforma utilizzata dall’Agenzia per una comunicazione “uno a molti” dove dipendenti dello Stato hanno più volte dato patenti di ignoranza ad esperti informatici che hanno dimostrato di aver svolto il ruolo delle “cassandre” e li ha offesi o addirittura minacciati via mail quando è stato segnalato un bug al CSIRT. LinkedIn, di proprietà della Microsoft che ha stipulato con l’ex direttore Baldoni un accordo per formare 100.000 esperti informatici nei prossimi anni a botte di certificazioni Microsoft, ha inserito tra i finalisti l’ACN per aver speso speso più tempo sul social network a dirsi di essere “bella e brava” ed “innovativa” senza però risolvere concretamente i problemi del paese per i quali è stata costituita.

Speriamo vinca il premio finale, altrimenti oltre ad aver messo in cattiva luce le proprie capacità pratiche, la beffa di non portare a casa la “mucca Carolina” sarebbe il colpo finale ad un’attività di comunicazione per un ente totalmente tecnico che dovrebbe spegnere i social ed occuparsi della sicurezza cibernetica in Italia.

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Sanremo multato per il conflitto di interessi della Ferragni con Meta

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Tempo di lettura: 3 minuti. Un mese a contestare i giornalisti, per aver fornito una lettura sul modo di fare affari dell’influencer, per poi ritornare a seguirne le televendite sugli organi di informazione

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“Perché ce l’avete con la Ferragni?”

“Siete invidiosi per il solo fatto che lei ce l’ha fatta?”

Queste sono alcune delle opposizioni, alcune argomentate da offese, che sono giunte alla redazione per aver mostrato giornalisticamente il conflitto di interessi di Chiara Ferragni al festival di Sanremo.

L’influencer digitale, ha rinunciato al suo cachet da 50.000 € ed è stata acclamata dal grande pubblico per questa iniziativa che in realtà si è dimostrata un atto dovuto per consentire al circo Ferragnez di incamerare indisturbato maggiori introiti al Festival dando visibilità alle aziende che hanno imposto non solo una linea commerciale, bensì anche una ideologica.

Molte persone, abituate a seguire la coppia dalla mattina alla sera nelle proprie attività commerciali che vengono spacciate come contenuti giornalistici dalle testate, anche quelle più prestigiose, che si occupano anche di gossip e di spettacolo, non sono riuscite a comprendere che le denunce giornalistiche hanno riguardato una promozione “gratuita” di Instagram all’interno del festival più importante in termini di visibilità d’Italia, dimostratosi un’operazione subdola e scorretta secondo i regolamenti in vigore nella giustizia civile. Non è un caso infatti che gli autori del Festival di Sanremo hanno dapprima impostato la difesa su due livelli temporanei non riuscendo a convincere il collegio giudicante dell’AGCom. In primo luogo hanno detto che era una gag improvvisata tra l’autrice, nonché imprenditrice chiamata sul palco dell’Ariston grazie al successo ottenuto su Instagram e gli autori del format televisivo si sono detti all’oscuro compreso il conduttore e direttore artistico Amadeus. La verità ci ha messo poco a venire a galla e si è scoperto che l’evento Instagram fosse presente in scaletta e quindi nessun effetto sorpresa se non perché venduto come tale ai telespettatori della prima serata.

Successivamente, in seguito ad una scansione dei contratti pubblicitari, dove non è chiaro se fossero presenti accordi con Meta o se ci sia stata una pubblicità occulta fatta dalla Ferragni in combutta con gli organizzatori e responsabili del festival di Sanremo. Indipendentemente dalla presenza o meno di contratti, non è stato esplicato in quel momento che ci fosse un riferimento pubblicitario dovuto sia nell’uno che nell’altro caso.

In sintesi, il problema non è che Matrice Digitale o altri quotidiani sono stati invidiosi del successo della Ferragni e nemmeno che hanno “puntato”, giornalisticamente parlando, il personaggio, ma è chiaro che i dubbi sollevati contro l’influencer non solo erano motivati, ma evidenzia l’esistenza di un giornalismo che ad oggi non riesce a far comprendere la differenza tra un contenuto patinato di interesse frivolo rispetto a quello che invece rappresenta il giornalismo di informazione pura scevra da inserimenti commerciali e da pubblicità occulte.

Non riesce a mostrare oppure non può per preservare gli introiti pubblicitari a tema sui propri canali di informazione e che pagano più per contenuti simili?

Sarebbe forse il caso di rivedere il modello degli analfabeti funzionali del nostro paese, molti dei quali non hanno compreso che se hai successo nella vita dovresti dare l’esempio, soprattutto se ti vesti da rappresentante del femminismo, e invece ritengono che ci siano anche le possibilità di ottenere dei lasciapassare rispetto agli altri poveri umani che non ce l’hanno fatta e che se lo fanno notare sono automaticamente invidiosi secondo la massa che supporta il modello social. L’Autorità Garante nelle Comunicazioni ha multato il Festival di Sanremo per la pubblicità occulta, una manna dal cielo per chi è ben consapevole che Meta viene spesso trattata con i guanti di seta dal Garante Privacy che mostra sempre una linea di collaborazione, invertendo il ruolo istituzionale con quello aziendale, nonostante i cittadini italiani ed europei siano stati vittime più volte degli attacchi informatici che hanno ne hanno messo in rete i dati personali e sensibili.

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Zuckerberg licenzia altri 10.000 dipendenti, abbandona NFT e Metaverso, e copia Telegram

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Tempo di lettura: 2 minuti. Poche idee e troppi progetti ma la società ha perso credibilità nei confronti dei suoi utenti

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È ufficiale, Instagram sta copiando un altro concorrente. Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato il mese scorso una nuova funzionalità su Instagram – i Canali. Questo nuovo servizio di chat consente ai creatori di condividere messaggi, sondaggi e foto con i follower al fine di stabilire una relazione più diretta con loro, simile alla funzione canali su Telegram.

Zuckerberg ha introdotto la nuova funzionalità aprendo il proprio canale, dove intende continuare a condividere aggiornamenti riguardanti Meta. Zuckerberg ha anche dichiarato che il servizio di chat arriverà su Facebook Messenger nei prossimi mesi. In seguito, verrà aggiunta anche la possibilità di aggiungere un altro creatore di contenuti al canale e aprire una sezione di domande e risposte (AMA, chiedimi qualunque cosa). Nel frattempo, Instagram sta attualmente testando i canali con alcuni creatori selezionati negli Stati Uniti, con l’intenzione di espandere la release della funzionalità nei prossimi mesi.

Questa nuova funzionalità offre anche ai creatori un nuovo modo per aggiornare i loro follower. Fino ad ora, i creatori di contenuti dovevano aggiornare le loro storie su Instagram per condividere notizie e aggiornamenti con i loro follower. Ma ora possono utilizzare un modo più diretto per connettersi con loro. Coloro che si uniscono ai canali possono votare nei sondaggi ma non possono partecipare alla conversazione.

Crisi NFT. Questo ed altri buoni propositi nel cestino di Meta

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha deciso di rimuovere il supporto agli NFT (non-fungible token), oggetti da collezione digitali, meno di un anno dopo il loro lancio ufficiale sui due social network. La decisione è stata presa per concentrarsi su altri modi per supportare creator, persone e aziende. La compagnia sta già lavorando su nuove funzionalità come la messaggistica e le operazioni di monetizzazione per Reels e sta investendo in strumenti fintech come Meta Pay e i pagamenti tramite messaggistica su Meta. Questa decisione sembra suggerire che Meta stia cercando di proporre un’alternativa valida agli NFT, che sono stati considerati in crisi da molti. Tuttavia, la decisione è sorprendente poiché Mark Zuckerberg aveva presentato gli NFT come un elemento utile allo sviluppo del metaverso. Meta ha già chiuso altri progetti ambiziosi come il portafoglio di criptovalute Novi, il programma di bonus per i creator di Reels e la divisione “Reality Labs”. La società sembra essersi lanciata in progetti troppo ambiziosi che ora non riesce a seguire come vorrebbe, e l’eccessiva ambizione del CEO sta cominciando a farsi sentire sull’attività di Meta.

Altri 10.000 licenziamenti per far volare il titolo in borsa

Mark ha annunciato la decisione di licenziare altri 10.000 dipendenti su un organico di poco meno di 80.000 persone. L’azienda ha dichiarato che questo è necessario per ridurre i costi e aumentare la distribuzione di risorse agli azionisti. La società di Mark Zuckerberg ha affermato che nei prossimi mesi annuncerà un piano di ristrutturazione, cancellando i progetti a bassa priorità e riducendo il tasso delle assunzioni. Zuckerberg ha descritto la decisione come difficile ma necessaria per il successo dell’azienda, aggiungendo che verranno chiuse anche altre 5.000 posizioni aperte. Questa non è la prima volta che l’azienda licenzia dipendenti, infatti, lo scorso novembre ne aveva già licenziati 11.000. Lo scorso febbraio, la società ha annunciato anche un piano di riacquisto di azioni proprie da 40 miliardi di dollari per aumentare il valore delle azioni a beneficio dei soci e dei manager.

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