Inchieste
Guerra Cibernetica: Bersek Bear, l’APT russo affamato di energia. E non solo!

Siamo agli sgoccioli della nostra inchiesta sui gruppi militari cibernetici russi. Dopo aver analizzato, Fancy Bear, Sandworm e Cozy Bear, oggi parliamo di un Apt poco conosciuto, ma autore di non pochi problemi a mezzo mondo. Il Bersek Bear è secondo gli USA collegato all'FSB, servizi segreti russi, ed è conosciuto con più nomi e precisamente Crouching Yeti, Dragonfly, Dragonfly 2.0, DYMALLOY, Energetic Bear, Havex, IRON LIBERTY, Koala, o TeamSpy.
Le attività riconosciute sono attualmente tre ed hanno reso Berserk Bear famoso perché considerato specializzato nel compromettere le infrastrutture dei servizi pubblici, in particolare quelle appartenenti a società responsabili della distribuzione di acqua o energia. La certezza dei vari analisti è quella che ha svolto questo tipo di attacchi in Germania e negli Stati Uniti, senza escludere altre parti del mondo occidentale. Queste operazioni sono mirate alla sorveglianza ed alla ricognizione tecnica con il fine di poter compromettere interi sistemi critici del paese colpito.
Berserk Bear ha anche preso di mira molte reti statali, locali e comunali del governo e dell'aviazione negli Stati Uniti e, dal 1° ottobre 2020, ha esfiltrato i dati da almeno due server a stelle e strisce. In particolare, si ritiene che Berserk Bear si sia infiltrato nella rete informatica della città di Austin, in Texas, nel corso del 2020.
Il gruppo è in grado di produrre un proprio malware avanzato, sebbene a volte cerchi di imitare altri gruppi Apt per nascondere le proprie attività.
Un Drago Volante, di origine russa
Secondo alcune fonti, il gruppo sarebbe attivo dal 2011, ma secondo altri, i primi effetti degli attacchi si sono notati nel 2015 e riverificatisi con il ritorno della campagna “Dragonfly 2.0“, anno 2017, che sembra essere iniziata nello stesso anno e con cui il gruppo APT ha ripetuto tattiche, impiegando strumenti utilizzati nelle precedenti strategie di attacco associate ad esso.
A differenza dell'attacco alla rete energetica Ucraina, la cui origine è stata identificata nel gruppo Sandworm, Bersek Bear ha puntato la griglia di distribuzione elettrica con tentativi di attacco alle reti in alcuni paesi europei, comprese anche società che gestiscono impianti nucleari negli Stati Uniti, anche loro compromesse dai militari informatici con il colbacco.
Il gruppo Dragonfly, dapprima cerca di apprendere come funzionano gli impianti energetici, poi ottiene l'accesso ai sistemi operativi stessi, riuscendo in alcuni casi a sabotare o ad ottenere il controllo di questi sistemi.
La differenza i due eventi informatici associati a Dragonfly risiede soprattutto nell'engagment delle vittime. Nel primo caso è stata inviata una mail di invito a un party di fine anno, mentre dal 2016 sono stati spediti messaggi di posta elettronica strutturati per essere indirizzati al settore energetico. Una volta aperti i file, le vittime abilitavano una connessione ai server dell'organizzazione militare russa che ricevevano le informazioni di rete dei loro sistemi compromessi.
Da maggio 2017, i militari al servizio di Putin sono penetrati nelle reti informatiche di aziende che gestiscono centrali nucleari e altri impianti energetici, nonché impianti di produzione negli Stati Uniti e in altri paesi.
Tra le società prese di mira figurava la Wolf Creek Nuclear Operating Corporation, che gestisce una centrale nucleare vicino a Burlington. Proprio nello stesso periodo, sono stati effettuati attacchi in tutto il mondo alle infrastrutture critiche e alle aziende energetiche principalmente in Europa e negli Stati Uniti. Gli attacchi hanno preso di mira sia i fornitori di infrastrutture critiche, sia chi ne usufruisce sia chi fornisce servizi critici.
Talos, centro di sicurezza di casa Cisco, ha identificato un attacco basato su e-mail mirato al settore energetico, compresa l'energia nucleare, che ha dato una nuova svolta al classico phishing degli allegati di documenti word. In genere, i documenti Word dannosi inviati come allegati a e-mail di phishing contengono essi stessi uno script o una macro che esegue un codice dannoso. Come mostrato nelle indagini propedeutiche alla scoperta degli attacchi, i documenti inviati come cavallo di Troia affermavano nella maggior parte dei casi di essere rapporti ambientali o curricula/CV. In questo caso, non è presente alcun codice dannoso nell'allegato stesso che invoglia l'utente a scaricare un file modello (Template) tramite una connessione SMB, in modo che le credenziali individuali possano essere raccolte senza che l'utente se ne accorga. L'utilizzo di questa tipologia di file non esclude che possa essere utilizzato anche per scaricare altri payload dannosi sul computer della vittima.
Dopo il 2017 è tutto finito?
Assolutamente no, anzi, secondo un rapporto della CISA pubblicato in data 20 ottobre 20202, Bersek Bear risulta essere l'autore di una serie mirata di attacchi su larga scala al territorio statunitense. Per avere una idea di quali siano stati i campanelli di allarme in funzione per questa categoria, è stata pubblicata questa mappa interattiva.
Non solo compagnie energetiche questa volta, bensì Aeroporti, scuole, società IT e settori dell'aviazione oltreché del pubblico in almeno 5 stati. Il rapporto dell'ente di sicurezza cibernetica americano ha avvisato con grande preoccupazione aziende e pubblici ufficiali, consigliando di mettersi al riparo correggendo le vulnerabilità già conosciute dei seguenti programmi e sistemi operativi:

Non solo il già noto Exim, utilizzato anche da SandWorm, ma anche Citrix, FortiOs, versioni di Microsoft Exchange che partono dal 2010 fino alla recente 2019, e Windows Server dalla 2008 R2 alla 2019, ed è stato suggerito di resettare i seguenti account:
- AD Kerberos Authentication Master (2x)
- All Active Directory Accounts
- All Active Directory Admin Accounts
- All Active Directory Service Accounts
- All Active Directory User Accounts
- DSRM Account on Domain Controllers
- Non-AD Privileged Application Accounts
- Non-AD Unprivileged Application Accounts
- Non-Windows Privileged Accounts
- Non-Windows User Accounts
- Windows Computer Accounts
- Windows Local Admin
Per concludere, sono stati forniti anche suggerimenti per riconfigurare al meglio le VPN sia lato dispositivi, con l'aggiornamento dei firmwares, sia potenziando il sistema di autenticazione con la modalità a due fattori.
Inchieste
X scoperchia “loschi affari” della Commissione Europea nel Chat Control
Tempo di lettura: 5 minuti. Per il bene dei bambini, la Commissione Europea va a carrarmato sulla legge del Chat Control che preoccupa il mondo delle associazioni per i diritti umani.

Ylva Johansson è la potente Commissaria Europea agli Affari Interni a cui spetta anche la materia della sicurezza. In virtù di questa competenza, attraverso lo slogan “per il bene dei bambini”, sta facendo pressione in Europa per portare a compimento la legge contro il CSAM che comprende la possibilità di spiare tutte le conversazioni promettendo di non intaccare la crittografia dei dispositivi.
Nel tweet pubblicato dove fa un appello video, simile a quelli fallaci della Von der Leyen nei mesi precedenti che si sono rivelati dei boomerang in termini di comunicazione istituzionale, la Commissaria Europea viene verificata dalle Community Notes di X che danno l'opportunità agli utenti di verificare qualsiasi post inserendo delle note che a loro volta sono rimesse al giudizio della collettività.
Un sistema di Fact-Checking immediato nel quale la cabina di regia non è di tipo governativo come approvato dal Digital Services Act, ma si avvale di inchieste giornalistiche e di fonti in rete che provengono da ricerche accademiche e media più o meno conosciuti.
Eppure il volto da “nonnina” che si prende cura di tutti i nipoti dello Spazio Europeo è in realtà utilizzato per distogliere il problema più grande e l'interrogativo che da sempre ricorre anche per la sopravvivenza del Dark Web come strumento anonimo:
Giusto rinunciare all'anonimato ed alla privacy per un interesse più grande?
Chat Control cosa è ?
La proposta della Commissione europea per combattere gli abusi sessuali sui minori potrebbe portare alla creazione di uno dei più sofisticati apparati di sorveglianza di massa al di fuori della Cina. Questa scansione CSAM potrebbe avere gravi ripercussioni sulla privacy e sulla sicurezza informatica in Europa.
Le argomentazioni della Commissione
La Commissione europea ha presentato tre argomentazioni principali a favore della scansione CSAM:
- Uno su cinque: La Commissione sostiene che un bambino su cinque nell'UE subirebbe abusi sessuali. Tuttavia, non esistono statistiche concrete a sostegno di questa affermazione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il 9,6% dei bambini nel mondo subisca abusi sessuali, una cifra basata su analisi di indagini comunitarie.
- Sorveglianza basata sull'IA: La Commissione afferma che la sorveglianza basata sull'intelligenza artificiale non danneggerebbe il nostro diritto alla privacy e potrebbe salvare i bambini. Tuttavia, la maggior parte degli abusi avviene da parte di individui conosciuti dalla vittima, rendendo dubbia l'efficacia di una sorveglianza di massa in questo contesto.
- CSAM su server europei: La Commissione sostiene che il 90% del CSAM è ospitato su server europei. Ma questa affermazione è stata messa in discussione da esperti del settore.
Le inchieste a supporto
Una persona qualsiasi, vedendo il volto della Johansson, non penserebbe mai che nella sua proposta figurano enormi conflitti di interessi così come emerso dalle Community notes a margine dello spot dove chiede di fidarsi della sua proposta perchè è per il bene dei bambini, ma senza aggiungere la limitazione della privacy.
Dichiarazioni Controverse
La Commissione ha citato Meta e il prodotto commerciale Safer di Thorn come fonti dei dati sulla precisione. Thorn ha dichiarato che i loro “ultimi test” mostrano un tasso di precisione del 99%. Tuttavia, Reda ha sottolineato che senza conoscere i dati esatti del test, tali affermazioni sono tecnicamente insensate.
Reda ha anche espresso preoccupazione per il potenziale numero elevato di falsi positivi, dato che la percentuale di contenuti CSAM su tutti i servizi di messaggistica è probabilmente molto bassa. Questo solleva preoccupazioni sul fatto che messaggi innocui e contenuti personali possano essere erroneamente identificati come pedopornografici.
Interessi commerciali mascherati con la Commissaria che vuole salvare i bambini
È emerso che sotto pretesto di essere organizzazioni di difesa, gruppi di lobby hanno speso milioni per influenzare la questione del Chat Control. Queste organizzazioni hanno avuto accesso diretto a figure chiave all'interno delle istituzioni europee, tra cui la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e i commissari Johansson, Vestager, Schinas e Breton. Thorn, un'organizzazione americana, ha un interesse commerciale significativo nella vendita del suo software per tracciare contenuti illegali. La loro influenza si estende ben oltre la vendita di software. Hanno stabilito connessioni dirette con figure chiave all'interno dell'UE, tra cui Ylva Johansson, e hanno speso somme significative per promuovere il Chat Control attraverso società di lobbying e fondazioni come WeProtect Global Alliance. È stato rivelato che l'UE ha convogliato milioni di euro di denaro dei contribuenti a WeProtect. Antonio Labrador Jimenez, uno degli alti funzionari della Commissione europea, siede nel consiglio di amministrazione di WeProtect e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo della proposta della Commissione europea sul Chat Control. Queste connessioni sollevano domande sulla trasparenza e l'integrità del processo decisionale all'interno dell'UE.
Estensione dello scopo del Chat Control
Un incontro tra la direzione generale di Johansson e Europol ha rivelato che c'era un interesse nell'estendere lo scopo del Chat Control oltre la lotta contro il CSAM. Questa rivelazione solleva preoccupazioni sulle potenziali violazioni dei diritti umani fondamentali, come stabilito dalla Corte di giustizia dell'Unione europea.
Ed è proprio questo aspetto ad aver preoccupato il fronte dei diritti umani che in Europa lavora a stretto contatto con la Commissione e vanta una ricca rete di influenza nella stampa attraverso fondazioni come la Open Society che attraverso il suo House Organ, Euractiv, non nasconde preoccupazioni per tutti coloro impegnati attivamente nella lotta ai regimi.
La scienza non è allineata sulla decisione
Con una lettera aperta del 31 luglio 2023, più di 300 ricercatori e accademici di sicurezza di tutto il mondo hanno lanciato un avvertimento contro le misure proposte nella Regolamentazione dell'Abuso Sessuale su Minori (CSAR) dell'UE. Questi esperti sottolineano gli effetti collaterali dannosi della scansione su larga scala delle comunicazioni online, che potrebbero avere un effetto paralizzante sulla società e influenzare negativamente le democrazie.
Dettagli della lettera aperta
Il 4 luglio 2023, una lettera aperta firmata da oltre 300 scienziati di tutto il mondo è stata inviata ai legislatori dell'UE. Questa lettera mette in guardia i decisori contro la proposta di regolamentazione CSA, citando gli effetti collaterali dannosi della scansione su larga scala delle comunicazioni online. Gli esperti sostengono che procedere con questa legge, nonostante tali avvertimenti, dimostrerebbe una totale mancanza di considerazione per le evidenze scientifiche.
Tre motivi chiave contro la proposta
Gli accademici e i ricercatori hanno evidenziato tre ragioni principali per non procedere con questa legge:
- Tecnologie di Rilevamento: Le tecnologie che potrebbero essere utilizzate per la scansione delle comunicazioni online sono difettose e vulnerabili agli attacchi.
- Implicazioni Pericolose della Criptazione End-to-End: La criptazione end-to-end è l'unico strumento che abbiamo per proteggere i nostri dati negli spazi digitali. La proposta potrebbe indebolire questa protezione essenziale.
- Dubbi sull'Effettiva Efficacia: Ci sono gravi dubbi sull'efficacia delle tecnologie imposte da questa regolamentazione. Questo potrebbe permettere ai colpevoli di evitare il rilevamento e spostarsi su piattaforme diverse.
Queste preoccupazioni sono in linea con quelle già espresse da oltre 133 organizzazioni della società civile, per la privacy e i diritti digitali, attori dell'industria tecnologica e esperti istituzionali dell'UE, tra cui avvocati responsabili di consulenza ai governi degli Stati membri dell'UE, la principale autorità di protezione dei dati del blocco, uno studio del Parlamento Europeo e il Consiglio di Controllo della stessa Commissione Europea.
La pericolosità della piattaforma di Musk
In un contesto globale dove anche lo spazio dei motori di ricerca tende a restringersi per volere dei nuovi dispositivi di legge come il Codice di condotta dell'informazione, il DMA ed il DSA, X rischierebbe di essere l'unica piattaforma che potrebbe dare spazio a contenuti giornalistici considerati come pericolo per la sicurezza nazionale.
Aspetto fondamentale è comprendere quanto durerà la possibilità per Musk di essere operativo con questa linea editoriale se poi verrà costretto a lasciare lo spazio europeo perchè in palese contrasto con le norme della Commissione che già ha preparato materiale a supporto di una contestazione formale.
Inchieste
Fuga attraverso il confine: vuole la pace, ripudia la guerra e dice addio all’Ucraina
Tempo di lettura: 4 minuti. Nonostante le difficoltà, l’autore di un post su Facebook è riuscito a superare il confine nuotando attraverso il fiume Dnestr, dimostrando che con determinazione e coraggio, è possibile affrontare e superare anche le sfide più difficili.

La situazione in Ucraina è critica, e per molti, la decisione di lasciare il paese è l'unica opzione rimasta per preservare la propria sicurezza e benessere. Nonostante le difficoltà e i rischi, attraversare il fiume Dnestr a nuoto è un metodo che alcuni stanno adottando nella speranza di trovare sicurezza e stabilità altrove. C'è chi ha avuto il coraggio di rischiare la vita ed ha pubblicato un post su Facebook una volta arrivato senza comunicarlo ad amici o parenti sia perché non voleva dare ulteriori preoccupazioni, sia perché c'è tanta paura in Ucraina tra la popolazione maschile intrappolata da un divieto di legge marziale ed un esercito motivato ed autorizzato ad usare il pugno duro pur di far rispettare le regole nel paese.
Una foto dall'Ucraina che dimostra la necessità di carne da cannone
Una fonte sul posto, impaurita di essere chiamata a combattere, ci ha inviato una foto inequivocabile dalla parte occidentale dell'Ucraina dove c'è un manifesto pubblicitario stradale del battaglione Azov sempre più decimato dalle perdite sul campo di battaglia e sempre più collegato a rituali di origine celtica che ricordano l'appoggio storico degli ucraini al nazismo, all'olocausto ed allo spirito antisovietico.

Il post su Facebook della fuga dalla guerra
“È tempo di decisioni difficili. Negli ultimi diciotto mesi, l'idea di lasciare il paese è stata una costante riflessione, sperando che la situazione in Ucraina migliorasse. Tuttavia, con l'arrivo del 2023, le speranze di pace iniziano a svanire, e l'estate ha confermato che il conflitto militare durerà per anni”.
La decisione di partire
Vivere in condizioni di emergenza militare, sotto bombardamenti e con un coprifuoco, ha un impatto significativo sulla psiche. In tale situazione, è difficile vivere a lungo. Di conseguenza, è maturata la decisione di lasciare l'Ucraina, probabilmente per molti anni.
La fuga attraverso il fiume Dnestr

A causa del divieto di uscita per gli uomini sotto i 60 anni, l'unico modo per lasciare il paese è attraversare illegalmente il confine. La decisione è stata quella di attraversare il fiume di confine Dnestr a nuoto, una missione riuscita con successo.
Il viaggio
Dopo essere arrivato il più vicino possibile al confine con i mezzi pubblici, un taxi è stato preso per raggiungere un'area remota, seguita da una camminata verso e lungo la riva. Poi, semplicemente, si è entrati in acqua e si è nuotato attraverso, completamente vestiti e senza alcun bagaglio.
La traversata del Dnestr
Nonostante il successo, nuotare attraverso il fiume non è facile e c'è il rischio di annegamento. Questo metodo di attraversamento del confine è imprevedibile e rischioso, motivo per cui molti preferiscono attraversare campi o foreste. Il Dnestr è un fiume abbastanza largo, circa 200 metri, e in quel luogo, il passaggio è ostacolato da numerose alghe, che si estendono dal fondo fino alla superficie dell'acqua. Queste alghe avvolgono braccia, gambe e corpo, rendendo difficile avanzare rapidamente. Nel mezzo del fiume, l'acqua è libera dalle alghe, ma c'è una forte corrente che spinge lateralmente. Nuotare in queste condizioni, vestiti e con un sacchetto di documenti, soldi e telefono in mano, è una sfida. L'acqua a settembre è fredda, ma sopportabile.
Il rischio di annegamento
Il rischio di annegamento è alto, soprattutto per coloro che non sanno nuotare bene o sono fisicamente deboli. Non c'è nessuno a prestare soccorso in caso di problemi, e bisogna fare affidamento completamente sulle proprie forze. Durante la traversata, l'autore si ferma per un momento, guardando indietro verso l'Ucraina e realizzando di trovarsi esattamente a metà strada tra guerra e pace, morte e vita, sventura e felicità. Questa realizzazione gli dà la forza di continuare a nuotare verso la salvezza.
L'arrivo in Moldavia
Una volta raggiunta la Moldavia, l'autore emerge dall'acqua inosservato, accolti solo dalle mucche al pascolo. Dopo essersi riposato tra i cespugli, prosegue a piedi verso un villaggio vicino, con i vestiti che si asciugano direttamente sul corpo.
La decisione di andare da solo e in silenzio
L'autore ha deciso di attraversare il confine da solo, senza l'aiuto di guide o l'acquisto di documenti falsi, nonostante i rischi e le difficoltà. Ha pianificato il viaggio studiando la zona su mappe e immagini satellitari, e ha organizzato la logistica per raggiungere il luogo di attraversamento e uscire dalla Moldavia. Non ha informato nessuno dei suoi piani, per evitare di far preoccupare amici e familiari. Solo una volta raggiunto l'altro lato del fiume, ha contattato i suoi cari per informarli del suo successo.
Il cammino continua
Dopo aver attraversato il villaggio a piedi, l'autore si dirige verso la strada principale. Fortunatamente, il sole moldavo lo asciuga durante il tragitto. Senza denaro moldavo per l'autobus, fa autostop. Un contadino locale lo porta silenziosamente più vicino alla strada principale senza fare domande.
Incontro con un pensionato moldavo
Sulla strada principale, un tipico pensionato moldavo lo raccoglie, credendolo un locale. Durante il viaggio, il pensionato lamenta il governo, la presidente Sandu, e l'ingiustizia economica, specialmente il costo elevato per l'ispezione del suo vecchio veicolo. L'autore ascolta in silenzio, riflettendo sulla relativa banalità di questi problemi rispetto a quelli lasciati alle spalle in Ucraina. Arrivato nella prima città lungo la strada, l'autore cambia i suoi soldi ucraini in lei moldavi. Acquista una nuova maglietta, del pane e beve un litro d'acqua, godendo la semplicità di questi piaceri dopo il suo viaggio senza cibo o acqua. Continua il suo viaggio verso la capitale, Chișinău, riflettendo sulla sua rinascita simbolica attraverso la traversata del fiume. L'autore conclude riconoscendo l'incertezza del futuro. Non ha piani a lungo termine o una destinazione fissa, ma è contento di aver fatto il primo passo verso una nuova vita di pace.
“Tra autostop e riflessioni, l'autore prosegue il suo viaggio in Moldavia, accogliendo la nuova vita con speranza nonostante l'incertezza del futuro.”
Inchieste
La CIA sotto accusa aiutata da NewsGuard nella narrazione sull’origine del COVID-19
Tempo di lettura: 2 minuti. La CIA e NewsGuard sotto accusa: nuove rivelazioni sollevano dubbi sulla narrazione ufficiale dell’origine del COVID-19.

In una recente rivelazione che potrebbe gettare nuova luce sull'origine della pandemia di COVID-19, un alto ufficiale della CIA ha accusato l'agenzia di aver tentato di manipolare le testimonianze di alcuni analisti per sostenere la teoria della trasmissione del virus dagli animali agli esseri umani, piuttosto che dalla fuga da un laboratorio a Wuhan, in Cina. Questa accusa, riportata dal New York Post, è stata confermata da una lettera inviata al direttore della CIA, William Burns, e ha sollevato nuove domande sulla credibilità delle informazioni fornite dall'agenzia.
Il ruolo di NewsGuard
In questo contesto, è importante sottolineare il ruolo svolto da NewsGuard, una società che si occupa di monitorare e valutare la veridicità delle notizie pubblicate online. Secondo una inchiesta condotta da Matrice Digitale, NewsGuard ha avuto un ruolo significativo nell'avallare la narrazione ufficiale sull'origine del virus, etichettando come false le notizie che sostenevano la teoria della creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan.
Critiche e controversie
La redazione di Matrice Digitale ha criticato aspramente l'approccio di NewsGuard, accusandola di aver creato una lista di proscrizione delle testate giornalistiche che diffondevano notizie contrarie alla narrazione ufficiale, e di aver ignorato altre informazioni false e fuorvianti circolate in merito alla pandemia. Questa situazione ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al diritto all'informazione, con Matrice Digitale che sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle agenzie di controllo delle notizie.
Questioni politiche e di credibilità
L'inchiesta di Matrice Digitale mette in luce anche le divergenze tra le narrazioni politiche negli Stati Uniti riguardo all'origine del virus, con il Partito Democratico che sostiene la teoria della trasmissione zoonotica, mentre il Partito Repubblicano sospetta una creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan. In questo scenario, la credibilità di NewsGuard viene messa in discussione, con accuse di favoritismo politico e mancanza di obiettività nella valutazione delle notizie.
In conclusione, le recenti rivelazioni sulla possibile manipolazione delle informazioni da parte della CIA, insieme alle critiche mosse a NewsGuard, sollevano seri dubbi sulla veridicità delle informazioni circolate finora riguardo all'origine del COVID-19. È evidente che la questione richiede ulteriori indagini e una maggiore trasparenza da parte delle agenzie coinvolte. Prima della CIA, anche dall'FBI erano giunte indiscrezioni sull'origine artificiale del virus.
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