Inchieste
Fancy Bear: una garanzia per Putin nella Guerra Cibernetica

Tempo di lettura: 6 minuti.
Bentrovati a un nuovo capitolo di Guerra Cibernetica. Dopo aver affrontato le attività di propaganda del paese Sovietico in rete, oggi entriamo nel merito dei gruppi militari e paramilitari presenti in Russia ed analizziamo le loro strategie. Attività come queste sono storicizzate dai primi anni 2000 e quindi la storia è piena di riferimenti su attività militari del gruppo informatico più chiacchierato del mondo occidentale. Non è un caso che quando accade qualcosa, l'hacker russo fa sempre il suo effetto nelle comunicazioni ufficiali dei soggetti aggrediti, anzi, viene avanzato subito il sospetto di un loro coinvolgimento ed in gran parte è vero. La Russia può contare su questi gruppi:
- Fancy Bear (APT28)
- Cozy Bear (APT29)
- Sandworm
- Berserk Bear
- FIN7
- Venomous Bear
In alcuni casi c'è l'acronimo della sigla Advanced Persisten Threat seguita da un numero, che serve a classificare il tipo di attacco a cui abbiamo dedicato il primo articolo che ha dato il via a questa rubrica. Il gruppo ha diversi nomi che sono scelti dagli scopritori degli attacchi e che generalmente sono società di sicurezza informatica impegnate nel campo della cybersecurity, sia statale sia aziendale, e nella produzione di antivirali. I mille volti di APT28 sono Pawn Storm, Sofacy Group (affibbiatogli da Kaspersky), Sednit, Tsar Team (da FireEye) e STRONTIUM (dal team di Microsoft. Essendo i russi impegnati nella guerra cibernetica da tempo, gli attacchi imputati a Fancy Bear sono in numero cospicuo.
Il nome “Fancy Bear” deriva dal sistema di codifica che Dmitri Alperovitch utilizza per i gruppi di hacker. “Bear” indica che gli hacker vengono dalla Russia. Fancy si riferisce a “Sofacy”, una parola nel malware che ha ricordato all'analista che lo ha trovato, la canzone “Fancy” di Iggy Azalea.
Il metodo degli attacchi
L'attacco di Fancy Bear non è unico, ma simile sotto certi aspetti perché rispecchia il protocollo delle minacce apt in generale. Vengono usate e-mail di spear phishing, per insinuarsi negli obiettivi con tecniche di ingegneria sociale. Non è un caso che hanno l'abitudine di spedire email il lunedì o il venerdì, dove chiedono di cambiare le password di accesso. Altro tipo di attacco è quello dei siti web di malware drop che, travestiti da fonti di notizie, consentono agli obiettivi di scaricare file malevoli spesso anche da domini simili ai siti più noti, ma è ricorrente anche l'utilizzo dei link abbreviati come bit.ly. Infine, le vulnerabilità zero-day. Proprio su quest'ultimo metodo è stata accertata la natura statale del gruppo perché solo nel 2015 Fancy Bear aveva effettuato attacchi con almeno 6 vulnerabilità critiche diverse, capaci di insinuarsi in programmi di alta gamma e questa potenza di fuoco può solo appartenere ad uno stato viste le risorse umane necessarie per raggiungere obiettivi del genere. I soggetti attaccati sono utilizzati anche come computer zombie che filtrano la navigazione in internet del team russo e questo rende incalcolabile la dimensione della bot net in possesso dell'FSB.
Giornalisti colpiti: dal New York Times alla CNN
Dalla metà del 2014 fino all'autunno del 2017, Fancy Bear ha preso di mira numerosi giornalisti negli Stati Uniti, Ucraina, Russia, Moldavia, Paesi Baltici e altri paesi che avevano scritto articoli su Vladimir Putin e il Cremlino. La lista dei bersagli di Fancy Bear include Adrian Chen, la giornalista armena Maria Titizian, Eliot Higgins di Bellingcat, Ellen Barry e almeno altri 50 reporter del New York Times, almeno 50 corrispondenti esteri con sede a Mosca che hanno lavorato per punti di informazione indipendenti, Josh Rogin, un editorialista del Washington Post, Shane Harris, uno scrittore del Daily Beast che nel 2015 ha coperto questioni di intelligence, Michael Weiss, un analista della sicurezza della CNN, 30 obiettivi dei media in Ucraina, reporter che hanno seguito la guerra sostenuta dalla Russia in Ucraina orientale, così come in Russia dove la maggior parte dei giornalisti presi di mira dagli hacker ha lavorato per notizie indipendenti come Ekaterina Vinokurova a Znak e i giornalisti russi di Governo come Tina Kandelaki, Ksenia Sobchak, e il conduttore televisivo russo Pavel Lobkov.
Attacchi tedeschi
Fancy Bear è ritenuto responsabile di un attacco informatico al parlamento tedesco durato sei mesi e iniziato nel dicembre 2014. L'attacco ha completamente paralizzato l'infrastruttura informatica del Bundestag nel maggio 2015. Per risolvere la situazione, l'intero parlamento ha dovuto essere messo offline per giorni con gli hacker russi che hanno scaricato come bottino un totale di 16 gigabyte di dati dal Parlamento. Un attacco che si è ripetuto nel 2016 ai membri del parlamento tedesco senza distinzione di appartenenza ai partiti mettendo in guardia l'intelligence sulle elezioni federali tedesche del 2017. Per questi attacchi, si è arrivati nel 2020 ad accusare Dimitri Badin, un ufficiale del GRU e sospetto membro di APT28, come principale sospettato per i cyber-attacchi. Tra i capi di imputazione figurano anche le elezioni del 2016 e del 2017 in Francia e Germania che sembrerebbero essere state prese di mira dal gruppo di Fancy Bear, anche se non ci sono mai state prove certe, ma solo ipotesi.
La False Flag del Califfato virtuale
Nel febbraio del 2015, cinque mogli di personale militare degli Stati Uniti hanno ricevuto minacce di morte da un gruppo hacker presentatosi come “CyberCaliphate“, sostenendo di essere un affiliato dello Stato Islamico. Si è poi scoperto che si trattava di un attacco false flag, con intenzioni di distrarre gli investigatori sugli autori, che è stato individuato quando, dopo indagini approfondite, le donne comparivano nella lista di email da utilizzare come esca per ottenere diverse informazioni.
Sempre sotto l'egida del CyberCaliphate, Fancy Bear l'ha letteralmente combinata grossa con la televisione francese TV5Monde nel mese di aprile sempre dello stesso anno. Oltre a modificare la programmazione per 3 ore di ben 12 canali televisivi appartenenti al network, rendendo il ripristino delle attività molto complesso tanto da pregiudicare i contratti commerciali dell'emittente televisiva, i pseudo hacker collegati all'ISIS hanno anche dirottato le pagine social su comunicazioni inneggianti al fondamentalismo islamico ed all'inutilità delle guerre intraprese dall'allora presidente Hollande. Ricostruendo l'accaduto, l'attacco è stato accuratamente pianificato con la tecnica di intrusione avvenuta nel 23 gennaio 2015, a cui ha fatto seguito lo studio dell'infrastruttura di rete del network televisivo, modellando poi un software maligno programmato per distruggere l'hardware in uso. Ben sette i punti di attacco sono stati individuati e non solo provenienti dalla Francia. Uno di questi è stato individuato nei Paesi Bassi e partiva da una società fornitrice delle telecamere di sorveglianza. Un altro attacco ha sfruttato i log TACACS per cancellare il firmware da switch e router. Un attacco che è costato caro all'azienda, di matrice russa secondo quanto riferito dalla cyber agenzia francese. La ragione però non è mai stata chiara e si sospetta che fosse un test di guerra cibernetica su una tipologia di servizi, quello televisivo, mai adottata fino a quel momento.
Assalto alle banche
Nel maggio 2015, la società di sicurezza root9B ha pubblicato un rapporto su Fancy Bear nel maggio 2015, annunciando la sua scoperta di un attacco di spear phishing mirato rivolto alle istituzioni finanziarie. Il rapporto ha elencato le istituzioni bancarie internazionali che sono state prese di mira, tra cui la United Bank for Africa, Bank of America, TD Bank, e UAE Bank. Sempre secondo gli scopritori, il malware utilizzato portava la stessa firma di altri impiegati dal gruppo militare russo
Guerra cibernetica per colpire il Patto Atlantico
Nell'agosto 2015, Fancy Bear ha utilizzato un exploit zero-day di Java, spoofando la Electronic Frontier Foundation e lanciando attacchi alla Casa Bianca e alla NATO. Gli hacker hanno utilizzato un attacco di spear phishing, indirizzando le e-mail al falso URL electronicfrontierfoundation.org
Attacchi ai giochi olimpici con l'infamia del doping
Un anno dopo l'attacco alla Nato, agosto 2016, la World Anti-Doping Agency ( Agenzia mondiale contro il doping) ha segnalato la ricezione di e-mail di phishing inviate agli utenti del suo database che sostenevano di essere comunicazioni ufficiali dell'agenzia e che richiedevano i loro dati di accesso. Dopo aver esaminato i due domini forniti dalla WADA, si è scoperto che le informazioni di registrazione e di hosting dei siti web erano coerenti con il gruppo di hacking russo Fancy Bear. Secondo la WADA, alcuni dei dati che gli hacker hanno rilasciato erano stati falsificati. La matrice russa era più che probabile visto il contesto storico delle Olimpiadi di Rio 2016 dove gli atleti di Putin erano stati esclusi proprio per motivi di Doping ed hanno provato a ricambiare con la stessa moneta pubblicando una lista di atleti famosi come le tenniste e sorelle Williams, che avevano ricevuto esenzioni dal doping per motivi terapeutici.
I funzionari della International Association of Athletics Federations (IAAF) hanno dichiarato nell'aprile 2017 che i suoi server erano stati violati dal gruppo “Fancy Bear” da almeno due mesi grazie ad un accesso remoto non autorizzato ai server della IAAF , avendo accesso alle applicazioni di Therapeutic Use Exemption, necessarie per utilizzare farmaci vietati dalla WADA
Nel gennaio 2018, un profilo online denominato “Fancy Bears Hack Team” ha fatto trapelare quelle che sembravano essere email rubate del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e del Comitato Olimpico degli Stati Uniti, datate dalla fine del 2016 all'inizio del 2017, sono trapelate in apparente ritorsione per il divieto del CIO di atleti russi dalle Olimpiadi invernali del 2018 come sanzione per il programma di doping sistematico della Russia.
Anche la Confederazione sportiva svedese ha riferito che Fancy Bear ha attaccato i loro archivi contenenti le registrazioni dei test antidoping degli atleti ad essa iscritti. Sul fronte del doping, i russi sono stati sempre molto attivi tanto da prendere di mira la Berlinger Group, azienda impegnata nel settore dei test antidroga sportivi.
Dagli USA è arrivata nell'ottobre 2018 un'incriminazione da parte di un gran giurì federale degli Stati Uniti destinata a di sette uomini russi, tutti ufficiali del GRU, in relazione a svariati attacchi ed in particolare agli atleti russi coinvolti nei giochi olimpici.
La strage aerea del Malaysia Airlines
Colpevoli di aver diffuso le prove del tragico schianto aereo del volo 17 in dotazione alla Malaysia Airlinies, gli hacker russi di Fancy Bear hanno attaccato i giornalisti associati al gruppo editoriale Bellingcat con falsi avvisi Gmail di compromissione della sicurezza che utilizzavano links abbreviati come bit.ly ed i server di origine furono classificati come già utilizzati dall'atp28 in incursioni precedenti. Sempre in merito alla vicenda del volo abbattuto costato la vita a centinaia di civili, il gruppo ha preso di mira il Dutch Safety Board, l'organismo che conduce l'indagine ufficiale sullo schianto, prima e dopo la pubblicazione del rapporto finale della commissione. Hanno creato falsi server SFTP e VPN per imitare i server del consiglio, probabilmente allo scopo di spearphishing di nomi utente e password, ma questa volta senza successo.
Inchieste
Fuga attraverso il confine: vuole la pace, ripudia la guerra e dice addio all’Ucraina.
Tempo di lettura: 4 minuti. Nonostante le difficoltà, l’autore di un post su Facebook è riuscito a superare il confine nuotando attraverso il fiume Dnestr, dimostrando che con determinazione e coraggio, è possibile affrontare e superare anche le sfide più difficili.

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La situazione in Ucraina è critica, e per molti, la decisione di lasciare il paese è l'unica opzione rimasta per preservare la propria sicurezza e benessere. Nonostante le difficoltà e i rischi, attraversare il fiume Dnestr a nuoto è un metodo che alcuni stanno adottando nella speranza di trovare sicurezza e stabilità altrove. C'è chi ha avuto il coraggio di rischiare la vita ed ha pubblicato un post su Facebook una volta arrivato senza comunicarlo ad amici o parenti sia perché non voleva dare ulteriori preoccupazioni, sia perché c'è tanta paura in Ucraina tra la popolazione maschile intrappolata da un divieto di legge marziale ed un esercito motivato ed autorizzato ad usare il pugno duro pur di far rispettare le regole nel paese.
Una foto dall'Ucraina che dimostra la necessità di carne da cannone
Una fonte sul posto, impaurita di essere chiamata a combattere, ci ha inviato una foto inequivocabile dalla parte occidentale dell'Ucraina dove c'è un manifesto pubblicitario stradale del battaglione Azov sempre più decimato dalle perdite sul campo di battaglia e sempre più collegato a rituali di origine celtica che ricordano l'appoggio storico degli ucraini al nazismo, all'olocausto ed allo spirito antisovietico.

Il post su Facebook della fuga dalla guerra
“È tempo di decisioni difficili. Negli ultimi diciotto mesi, l'idea di lasciare il paese è stata una costante riflessione, sperando che la situazione in Ucraina migliorasse. Tuttavia, con l'arrivo del 2023, le speranze di pace iniziano a svanire, e l'estate ha confermato che il conflitto militare durerà per anni”.
La decisione di partire
Vivere in condizioni di emergenza militare, sotto bombardamenti e con un coprifuoco, ha un impatto significativo sulla psiche. In tale situazione, è difficile vivere a lungo. Di conseguenza, è maturata la decisione di lasciare l'Ucraina, probabilmente per molti anni.
La fuga attraverso il fiume Dnestr

A causa del divieto di uscita per gli uomini sotto i 60 anni, l'unico modo per lasciare il paese è attraversare illegalmente il confine. La decisione è stata quella di attraversare il fiume di confine Dnestr a nuoto, una missione riuscita con successo.
Il viaggio
Dopo essere arrivato il più vicino possibile al confine con i mezzi pubblici, un taxi è stato preso per raggiungere un'area remota, seguita da una camminata verso e lungo la riva. Poi, semplicemente, si è entrati in acqua e si è nuotato attraverso, completamente vestiti e senza alcun bagaglio.
La traversata del Dnestr
Nonostante il successo, nuotare attraverso il fiume non è facile e c'è il rischio di annegamento. Questo metodo di attraversamento del confine è imprevedibile e rischioso, motivo per cui molti preferiscono attraversare campi o foreste. Il Dnestr è un fiume abbastanza largo, circa 200 metri, e in quel luogo, il passaggio è ostacolato da numerose alghe, che si estendono dal fondo fino alla superficie dell'acqua. Queste alghe avvolgono braccia, gambe e corpo, rendendo difficile avanzare rapidamente. Nel mezzo del fiume, l'acqua è libera dalle alghe, ma c'è una forte corrente che spinge lateralmente. Nuotare in queste condizioni, vestiti e con un sacchetto di documenti, soldi e telefono in mano, è una sfida. L'acqua a settembre è fredda, ma sopportabile.
Il rischio di annegamento
Il rischio di annegamento è alto, soprattutto per coloro che non sanno nuotare bene o sono fisicamente deboli. Non c'è nessuno a prestare soccorso in caso di problemi, e bisogna fare affidamento completamente sulle proprie forze. Durante la traversata, l'autore si ferma per un momento, guardando indietro verso l'Ucraina e realizzando di trovarsi esattamente a metà strada tra guerra e pace, morte e vita, sventura e felicità. Questa realizzazione gli dà la forza di continuare a nuotare verso la salvezza.
L'arrivo in Moldavia
Una volta raggiunta la Moldavia, l'autore emerge dall'acqua inosservato, accolti solo dalle mucche al pascolo. Dopo essersi riposato tra i cespugli, prosegue a piedi verso un villaggio vicino, con i vestiti che si asciugano direttamente sul corpo.
La decisione di andare da solo e in silenzio
L'autore ha deciso di attraversare il confine da solo, senza l'aiuto di guide o l'acquisto di documenti falsi, nonostante i rischi e le difficoltà. Ha pianificato il viaggio studiando la zona su mappe e immagini satellitari, e ha organizzato la logistica per raggiungere il luogo di attraversamento e uscire dalla Moldavia. Non ha informato nessuno dei suoi piani, per evitare di far preoccupare amici e familiari. Solo una volta raggiunto l'altro lato del fiume, ha contattato i suoi cari per informarli del suo successo.
Il cammino continua
Dopo aver attraversato il villaggio a piedi, l'autore si dirige verso la strada principale. Fortunatamente, il sole moldavo lo asciuga durante il tragitto. Senza denaro moldavo per l'autobus, fa autostop. Un contadino locale lo porta silenziosamente più vicino alla strada principale senza fare domande.
Incontro con un pensionato moldavo
Sulla strada principale, un tipico pensionato moldavo lo raccoglie, credendolo un locale. Durante il viaggio, il pensionato lamenta il governo, la presidente Sandu, e l'ingiustizia economica, specialmente il costo elevato per l'ispezione del suo vecchio veicolo. L'autore ascolta in silenzio, riflettendo sulla relativa banalità di questi problemi rispetto a quelli lasciati alle spalle in Ucraina. Arrivato nella prima città lungo la strada, l'autore cambia i suoi soldi ucraini in lei moldavi. Acquista una nuova maglietta, del pane e beve un litro d'acqua, godendo la semplicità di questi piaceri dopo il suo viaggio senza cibo o acqua. Continua il suo viaggio verso la capitale, Chișinău, riflettendo sulla sua rinascita simbolica attraverso la traversata del fiume. L'autore conclude riconoscendo l'incertezza del futuro. Non ha piani a lungo termine o una destinazione fissa, ma è contento di aver fatto il primo passo verso una nuova vita di pace.
“Tra autostop e riflessioni, l'autore prosegue il suo viaggio in Moldavia, accogliendo la nuova vita con speranza nonostante l'incertezza del futuro.”
Inchieste
La CIA sotto accusa aiutata da NewsGuard nella narrazione sull’origine del COVID-19
Tempo di lettura: 2 minuti. La CIA e NewsGuard sotto accusa: nuove rivelazioni sollevano dubbi sulla narrazione ufficiale dell’origine del COVID-19.

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In una recente rivelazione che potrebbe gettare nuova luce sull'origine della pandemia di COVID-19, un alto ufficiale della CIA ha accusato l'agenzia di aver tentato di manipolare le testimonianze di alcuni analisti per sostenere la teoria della trasmissione del virus dagli animali agli esseri umani, piuttosto che dalla fuga da un laboratorio a Wuhan, in Cina. Questa accusa, riportata dal New York Post, è stata confermata da una lettera inviata al direttore della CIA, William Burns, e ha sollevato nuove domande sulla credibilità delle informazioni fornite dall'agenzia.
Il ruolo di NewsGuard
In questo contesto, è importante sottolineare il ruolo svolto da NewsGuard, una società che si occupa di monitorare e valutare la veridicità delle notizie pubblicate online. Secondo una inchiesta condotta da Matrice Digitale, NewsGuard ha avuto un ruolo significativo nell'avallare la narrazione ufficiale sull'origine del virus, etichettando come false le notizie che sostenevano la teoria della creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan.
Critiche e controversie
La redazione di Matrice Digitale ha criticato aspramente l'approccio di NewsGuard, accusandola di aver creato una lista di proscrizione delle testate giornalistiche che diffondevano notizie contrarie alla narrazione ufficiale, e di aver ignorato altre informazioni false e fuorvianti circolate in merito alla pandemia. Questa situazione ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al diritto all'informazione, con Matrice Digitale che sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle agenzie di controllo delle notizie.
Questioni politiche e di credibilità
L'inchiesta di Matrice Digitale mette in luce anche le divergenze tra le narrazioni politiche negli Stati Uniti riguardo all'origine del virus, con il Partito Democratico che sostiene la teoria della trasmissione zoonotica, mentre il Partito Repubblicano sospetta una creazione artificiale del virus nei laboratori di Wuhan. In questo scenario, la credibilità di NewsGuard viene messa in discussione, con accuse di favoritismo politico e mancanza di obiettività nella valutazione delle notizie.
In conclusione, le recenti rivelazioni sulla possibile manipolazione delle informazioni da parte della CIA, insieme alle critiche mosse a NewsGuard, sollevano seri dubbi sulla veridicità delle informazioni circolate finora riguardo all'origine del COVID-19. È evidente che la questione richiede ulteriori indagini e una maggiore trasparenza da parte delle agenzie coinvolte. Prima della CIA, anche dall'FBI erano giunte indiscrezioni sull'origine artificiale del virus.
Inchieste
Vinted, come ottenere merce e rimborso: “il tuo capo è falso”
Tempo di lettura: 2 minuti. Una lettrice condivide la sua esperienza di truffa su Vinted, evidenziando i rischi delle vendite online e la necessità di maggiore protezione per gli utenti.

Tempo di lettura: 2 minuti.
Le truffe online sono in aumento, e le piattaforme di vendita tra privati come Vinted diventano spesso il terreno di gioco per chi cerca di ingannare. Una lettrice ha deciso di condividere con noi la sua esperienza, sperando di mettere in guardia altri utenti e partecipando attivamente allo spirito di collaborazione che Matrice Digitale ha nei confronti dei lettori e della Pubblica Autorità.
La truffa in dettaglio

Dopo aver messo in vendita una sciarpa autentica di Louis Vuitton, la nostra lettrice ha inviato l'articolo a un'acquirente in Francia. Nonostante avesse fornito prove fotografiche dell'autenticità, l'acquirente ha sostenuto che l'articolo fosse falso, ottenendo un rimborso e trattenendo la sciarpa. La foto dell'acquirente sia da monito per evitare di vendere merce senza ottenere soldi e reso.
La piattaforma Vinted e la sua risposta

Nonostante i numerosi tentativi di contatto, Vinted ha risposto una sola volta, sottolineando la sua politica contro la vendita di falsi. Successivamente, ogni tentativo di comunicazione è stato ignorato, e l'acquirente ha bloccato la nostra lettrice che continua a mandare tre messaggi al giorno di media all'assistenza dell'azienda intermediaria già nota per essere terreno fertile di truffe ai danni di compratori e venditori onesti.
Un modus operandi diffuso
La ricerca online ha rivelato che molti altri utenti hanno subito truffe simili su Vinted. Dichiarare un prodotto come “falso” sembra essere una tattica comune tra i truffatori. Sia chiaro, il lettore non prenda questa strategia come consiglio, ma duole segnalare che è un dato di fatto. Un capo rotto è stato anche oggetto di un'altra truffa simile già raccontata dalla redazione.
L'inerzia delle autorità
La vittima ha cercato aiuto presso la Polizia Postale e la Guardia di Finanza. Tuttavia, le mani delle autorità erano legate a causa della residenza estera sia di Vinted che dell'acquirente.
Il prezzo della giustizia
La nostra lettrice ha valutato anche una opzione legale, ma i costi proibitivi di una causa internazionale hanno reso questa strada impraticabile. Lo stesso motivo che ha fatto desistere Matrice Digitale dal fare una causa a Google dopo l'ingiustificato ban del suo canale YouTube
Riflessioni finali
Questa testimonianza evidenzia la necessità per le piattaforme come Vinted di adottare misure più rigorose per proteggere i propri utenti. Nel frattempo, è fondamentale che gli utenti siano sempre vigili e informati quando operano online: il passa parola non sulle abitudini da osservare, bensì sulle truffe del momento, è fondamentale per anticipare le mosse dei criminali. Ecco tutte le inchieste su Vinted realizzate da Matrice Digitale: i prossimi potreste essere voi.
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