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Polizia Postale sconsiglia Huggy Wuggy. Sciacalli di like lo accostano al dark web

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Il gioco Huggy Wuggy è considerato pericoloso secondo quanto comunicato dalla Polizia Postale italiana. Il pupazzo sta sbancando tra i più piccoli con la sua forma mostruosa ed i denti affilati, ed è un personaggio di un videogioco horror destinato ad un pubblico maggiore di 13 anni.

Secondo gli esperti psicologi della polizia informatica italiana sarebbe proprio il videogioco di Huggy Wuggy responsabile di ansia e paura nei minori che ci giocano senza avere i requisiti anagrafici richiesti. Altro aspetto da non sottovalutare è che si tratta dell’ennesimo fenomeno che nasce da YouTube, dove i creatori di contenuti propongono queste novità ai più piccini che accedono a contenuti inappropriati prima del tempo previsto dalla legge.

Ancora più scandaloso il fatto dal punto di vista sociale italiano. Se in Gran Bretagna i genitori hanno già lanciato iniziative per ridurre il campo di visibilità di Huggy Wuggy, nel Bel Paese si è dovuto attendere l’intervento delle forze dell’ordine per sollevare il problema.

Questa attività della Polizia Postale deve poter trovare un seguito concreto nella restrizione di questa tipologia di contenuti ed incidere sui social network come YouTube, che invece non ha esitato a ridurre la libertà di pluralismo ed espressione sui suoi canali in occasione del conflitto ucraino.

Ci si aspetta una restrizione sui contenuti inerenti questo tema ed altri dedicati agli over 13, soprattutto quelli Horror, da parte del social, a tutela dei bambini. Resta però il problema che pochi, o nessun genitore in Italia, si siano attivati, anzi, non hanno fatto a meno di acquistare i paurosi gadget per i figli under 13.

Una riflessione dovuta in un momento dove è fondamentale ristabilire i principi di educazione, applicandoli al contesto dei dispositivi digitali, dove non basta l’intervento delle autorità preposte, ma una cernita che dovrebbe essere fatta a monte dalla classe genitoriale sempre più distante.

Lo scandalo del Dark Web

Secondo una fonte interpellata da Matrice Digitale, sono emersi dettagli molto inquietanti circa l’utilizzo che se ne fa in giro della storia da parte di chi crea contenuti sulle piattaforme social destinati ai bambini più piccoli.

Quello che è sfuggito alla Polizia Postale, infatti, è che molti youtubers accostano la storia di Huggy Wuggy al dark web, notoriamente conosciuto come un posto sconsigliato addirittura agli adulti, a causa dei suoi traffici illeciti, e soprattutto noto per ospitare contenuti illegali che hanno a tema la violenza sui bambini.

Un accostamento del genere può indurre il minore a cercare contenuti a tema e trovare quello che nemmeno un adulto dovrebbe vedere. Oltre al consiglio della Polizia Postale, c’è bisogno che si attivi il Garante della Privacy proprio per bloccare l’accesso a contenuti per over 13 ai bambini che navigano su YouTube e c’è bisogno che i genitori italiani, invece di comprare i pupazzi e non verificare cosa vedono i figli, si mobilitino allertando loro stessi le autorità preposte al controllo.

La cultura digitale passa per i genitori che sono responsabili dei loro figli ed in questo caso si speri che corrano subito ai ripari.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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