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L'Altra Bolla

Gli influencer e la sinistra: più visibilità e meno voti

Tempo di lettura: 2 minuti. Prima si espongono contro le scelte politiche del pubblico, poi accusano di essere perseguitati dai fascisti.
Gli influencer e le piattaforme social non riescono ancora ad incidere sulla popolazione under 34
Dietro Ferragni e Michelin, c’è l’ombra di Fedez

Tempo di lettura: 2 minuti.

Le ultime elezioni politiche sono state un pericolo per la democrazia e continuano ad esserlo. A lanciare proclami sui social network in tal senso sono stati molti influencer ed altrettanti giornalisti famosi per le loro posizioni politiche che hanno avvelenato la campagna elettorale. Ad opporsi a Giorgia Meloni sono state due donne come Chiara Ferragni ed Elodie seguite a raffica da Damiano dei Maneskin e un’improvvisa Francesca Michielin.

Dal pericolo di censura dell’attuale legge sull’aborto alle capacità nascoste di Meloni che non si vedono, fino ad arrivare alle promesse di lasciare l’Italia da parte di illustri scrittori come Rula Jebreal e Roberto Saviano fino ad arrivare ai rischi dei diritti civili messi in piedi da esponenti illustri del mondo LGBT+ come il divulgatore Andrade e Francesca Micheilin.

Quanto hanno pesato i voti degli influencer sul pubblico?

Milioni di followers, rubinetti aperti da parte dei media ad ogni loro dichiarazione con massima risonanza sui social a botta di condivisioni di attivisti e associazioni sul tema, il mondo degli influencer ha trovato spazio sostituendo in modo virale la politica che non è riuscita a contrastare il successo di Giorgia Meloni. Secondo SWG la fascia di età 18-34 anni ha votato secondo questo schema proposto nel grafico:

La maggior parte degli elettori ha preferito Meloni con il 22% mentre il Partito Democratico ed il Movimento Cinque Stelle seguono, ma la sorpresa è un’altra ed è quella che molti di questi giovani votano per le liste minori “quando decidono di non votare centrodestra“. Analizzando i partiti minori e le fazioni in campo nell’ultima tornata elettorale, la fazione politica che più può aver goduto dell’effetto influencer è certamente quella di più Europa che non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 3% e questo fa intendere il peso effettivo del supporto che le lotte di Ferragni, Elodie, Saviano e Jebreal non ha inciso sull’opinione pubblica.

Dopo il fallimento di Sanremo, Ferragni non sposta voti

Il giorno prima della finale di Sanremo, Chiara Ferragni fece un appello al suo pubblico dicendo di votare per il marito Fedez e Francesca Michielin per portarli alla vittoria. Il risultato? Semplicemente sconfitti, seppur sul podio. In questi giorni, il marito della Ferragni non si è ancora espresso, ma se prima ha parlato la moglie e poi la sua collaboratrice preferita, è chiaro che dietro questa strategia ci sia lui dietro che non può esporsi vista la sua posizione di deus ex machina in XFactor.

Mamma ciccio mi tocca, il vittimismo di Saviano e Jebreal

Roberto Saviano ha sempre utilizzato un linguaggio violento sia con Berlusconi, sia con Salvini ed oggi con Meloni. Sia lui sia Rula Jebreal hanno preso le distanze fermamente dalla Meloni ed hanno annunciato che in caso di vittoria avrebbero abbandonato l’Italia. A chi gli ha chiesto conto delle dichiarazioni nel post elezioni con toni da stadio e commisurati alla provocazione lanciata dai due, Saviano ha denunciato l’esistenza di Liste Nere, note dei tempi fascisti, vestendosi da vittima.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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