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Iraq revoca il divieto su Telegram

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Il ministero delle telecomunicazioni iracheno ha annunciato che il divieto imposto sull’app di messaggistica Telegram sarà revocato il 13 agosto. La decisione segue le preoccupazioni riguardanti la sicurezza nazionale e la protezione dei dati degli utenti.

Motivi del divieto

Il divieto era stato imposto a causa delle preoccupazioni riguardanti la sicurezza nazionale e la protezione dei dati. Il ministero aveva affermato che l’app era spesso utilizzata da gruppi di miliziani e che aveva subito fughe di dati degli utenti, inclusi dati ufficiali dello stato e dati personali dei cittadini. L’obiettivo del divieto era prevenire l’uso improprio dell’app per attività illegali e proteggere la privacy degli utenti.

La risposta di Telegram

Dopo l’annuncio del divieto, Telegram ha rilasciato una dichiarazione chiedendo ai suoi utenti in Iraq di rimanere calmi, assicurando che stava discutendo con il governo per risolvere la questione. La società ha risposto alle esigenze di sicurezza stabilite dal governo iracheno, accettando di implementare misure per prevenire l’uso improprio dell’app per attività illegali e proteggere la privacy degli utenti. Tra le politiche di protezione dei dati già in atto da Telegram, vi è la crittografia end-to-end, che garantisce che solo il mittente e il destinatario del messaggio possano leggerne il contenuto. Altre funzionalità includono messaggi autodistruttivi e autenticazione a due fattori.

Parole finali

Il divieto su Telegram in Iraq era stato imposto a causa di preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, alla fuga di dati e alla sicurezza dei dati personali degli utenti. Il governo iracheno aveva sostenuto che l’app fosse utilizzata da gruppi di miliziani per controllare le loro attività e che potesse essere usata per diffondere informazioni false, incitare alla violenza e destabilizzare il paese. La decisione di sbloccare l’app è arrivata dopo che Telegram ha risposto alle esigenze di sicurezza stabilite dal governo iracheno.

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