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La campagna #OpenToMeraviglia tra polemiche e colpi di scena

Tempo di lettura: 2 minuti. La campagna pubblicitaria italiana che ha scatenato le polemiche non solo per i nove milioni spesi

Tempo di lettura: 2 minuti.

La campagna #OpenToMeraviglia, promossa dal Ministero del Turismo, è finita al centro di un acceso dibattito riguardante l’utilizzo di beni culturali, riprese video straniere utilizzate per promuovere l’Italia e la mancata registrazione del dominio.

Sfruttamento dei beni culturali

Simone Aliprandi ha messo in discussione la corretta autorizzazione per l’utilizzo delle opere d’arte, sottolineando la necessità di una preventiva autorizzazione da parte dell’ente che custodisce l’opera.

Cantina slovena e regista olandese

Selvaggia Lucarelli ha rivelato che alcune scene del video promozionale sono state girate in Slovenia e il regista è olandese, alimentando ulteriormente le polemiche sulla gestione della campagna.

Mancata registrazione del dominio

Un utente sui social media scopre che il nome di dominio italiano della campagna openmeraviglia.it non è stato registrato, dando vita a una serie di colpi di scena e speculazioni possibili grazie al fatto che l’agenzia Testa, beneficiaria del finanziamento da 9 milioni di euro, ha lanciato la campagna pubblicitaria senza registrare il dominio e questo oggi rappresenta un errore strategico di primissimo piano visto che prima di scegliere definitivamente il brand, si cerca un dominio disponibile con il nome da utilizzare per le attività di comunicazione e promozionali. In questo caso è palese che sia stato scelto il marchio senza verificarne la presenza in rete.

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