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L'Altra Bolla

Meta abbandona le notizie: meno priorità per affari correnti e politica

Tempo di lettura: 2 minuti. Meta si sta allontanando dal settore delle notizie, dando meno priorità agli affari correnti e alla politica sulle sue piattaforme di social media e rifiutando di aderire agli sforzi dei governi per far pagare di più alla gigante della tecnologia.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Meta, la società madre di Facebook, sta prendendo le distanze dal settore delle notizie, dando meno priorità agli affari correnti e alla politica sulle sue piattaforme di social media. Inoltre, sta rifiutando di aderire agli sforzi dei governi per far pagare di più alla gigante della tecnologia americana.

Cambiamento di Strategia

Dopo anni di tentativi di placare i potenti editori finanziando progetti di giornalismo no-profit e stipulando accordi con gruppi come News Corp di Rupert Murdoch, Meta sta indurendo la sua posizione verso il settore, secondo persone a conoscenza delle strategie dell’azienda.

Lancio di Threads

L’ultimo rifiuto di Meta è arrivato questo mese con il lancio di Threads, un’app basata su testi per sfidare il suo rivale in difficoltà, Twitter. Threads ha attirato 100 milioni di utenti entro un record di cinque giorni dal lancio, collegando i profili agli account esistenti sulla popolare app di condivisione di foto di Meta, Instagram.

Priorità dei Contenuti

L’algoritmo di Instagram, che dà priorità ai contenuti postati dai creatori e dagli amici rispetto alle notizie o alla politica, è stato in gran parte replicato in Threads, secondo due persone a conoscenza della mossa. Adam Mosseri, capo di Instagram, ha dichiarato che non farà “nulla per incoraggiare” le notizie sulla piattaforma.

Conflitto con il Governo Canadese

Meta è in conflitto con il governo canadese, avendo dichiarato che eliminerà le notizie dai suoi feed nella regione a breve, poiché entra in vigore una legge che impone alle piattaforme di pagare editori e broadcaster per i loro contenuti.

La legge è stata progettata per migliorare le sorti dei gruppi di notizie più piccoli con meno potere di negoziazione. È anche rivolta a Google, che ha dichiarato che introdurrà un blackout delle notizie. Gli editori canadesi che avevano già accordi di licenza di contenuti con Meta sono stati informati che tali accordi saranno terminati all’inizio di agosto, secondo due persone a conoscenza della mossa.

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