Categorie
L'Altra Bolla

Montana e il divieto di TikTok: un’analisi

Tempo di lettura: 2 minuti. Il Montana cerca di giustificare il suo divieto di TikTok, ma gli esperti contestano le sue affermazioni, sottolineando potenziali problemi costituzionali.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Negli ultimi mesi, lo stato del Montana si trova nella posizione di dover dimostrare di avere il potere di fare ciò che il governo federale ha solo tentato senza successo: vietare TikTok.

Il contesto del divieto

Mentre TikTok e diversi utenti dell’app basati nello stato hanno sostenuto che il divieto di TikTok del Montana è incostituzionale e tenta impropriamente di regolamentare le relazioni estere tra Stati Uniti e Cina, Montana ha recentemente presentato i suoi migliori argomenti a sostegno del divieto. In una presentazione giudiziaria della scorsa settimana, Montana ha cercato di convincere un tribunale distrettuale degli Stati Uniti a respingere la richiesta di TikTok di ritardare l’entrata in vigore del divieto in tutto lo stato dal 1° gennaio 2024, fino a quando il caso federale non sarà risolto. Oltre a contestare la rilevanza delle preoccupazioni costituzionali, Montana ha assunto una posizione apparentemente ostile, accusando TikTok di “ipocrisia” e di elusione delle autorità statunitensi che tentano di proteggere i dati degli americani dalla spionaggio estero.

Le argomentazioni di Montana

Montana ha sostenuto che TikTok cattura “fiumi di dati personali e privati da ogni utente TikTok del Montana”, che possono presumibilmente essere accessibili dai membri del Partito Comunista Cinese “in qualsiasi momento, senza chiedere a TikTok”. Montana ha sottolineato che i tribunali dovrebbero rispettare il fatto che “lo Stato del Montana ha il potere di regolamentare prodotti o pratiche che, a suo giudizio, impongono danni ingiustificabili ai consumatori”.

Esperti contestano le affermazioni del Montana

Tuttavia, David Greene, direttore delle libertà civili della Electronic Frontier Foundation (EFF), ha dichiarato che TikTok non sembra ipocrita nei suoi argomenti. Ha anche sottolineato che è “il fatto stesso” che il divieto di TikTok del Montana “stia prendendo di mira solo un canale di espressione che lo rende non neutrale nei contenuti”. Patrick Toomey, vicedirettore del National Security Project dell’ACLU, ha concordato con Greene, sottolineando che “la Corte Suprema è stata chiara nel sostenere che quando una legge ha l’inevitabile effetto di prendere di mira e sopprimere un particolare mezzo di espressione, le protezioni del Primo Emendamento si applicano con piena forza”.

Il dibattito sul divieto di TikTok in Montana continua, con esperti e giuristi che analizzano la costituzionalità e le implicazioni di tale divieto. La situazione rimane in evoluzione e sarà interessante vedere come si svilupperà nei prossimi mesi.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version