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L'Altra Bolla

Rula Jebreal non è iscritta all’Ordine dei Giornalisti

Tempo di lettura: 2 minuti. La Jebreal non è iscritta all’ordine nazionale, ma è considerata una giornalista italo-israeliana dalla stampa seppur sia palestinese

Tempo di lettura: 2 minuti.

La foto riportata di seguito è l’elenco nazionale dell’Ordine dei Giornalisti che ha restituito 0 alla richiesta di capire dove fosse iscritta Rula Jebreal e da quanto tempo esercitasse la professione nell’Italia che l’ha lanciata giornalisticamente.

Al netto di un errore di battitura sull’eventuale nome e cognome, abbiamo anche controllato se anagraficamente avesse altri nomi senza esito positivo, suona strano non leggere nella lista degli iscritti agli albi, professionisti o pubblicisti o speciali, una delle maggiori protagoniste della televisione italiana, soprattutto perché parliamo di una professionista che ha iniziato la professione giornalistica in Italia e non all’estero. Dalla sua biografia autorizzata su Wikipedia, c’è scritto che Rula Jebreal è una giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italo-israeliana di origine palestinese. Leggendo i suoi tweet e le sue campagne di attivismo in Italia e all’estero, possiamo abbondantemente sostenere che è palestinese dove la stessa Wikipedia ci ricorda che la Palestina, ufficialmente Stato di Palestina, è uno Stato a riconoscimento limitato del Vicino Oriente, osservatore permanente presso le Nazioni Unite, de facto occupato in gran parte da Israele. Inoltre è dichiaratamente musulmana laica e più volte è stata osteggiata dalle organizzazioni Israeliane per la promozione del suo film Miral, realizzato dall’ex, il regista statunitense di natali ebraici Julian Schnabel.

Leggendo la biografia della Jebreal nelle voci che riguardano gli studi e la professione risulta che nel 1993 ha ricevuto una borsa di studio dal governo italiano per studiare fisioterapia all’Università di Bologna, dove si è laureata e poi c’è un balzo al 2002 dove in qualità di giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, prende parte a Diario di guerra, una trasmissione televisiva su LA7. La domanda allora è lecita:

  • Perchè la chiamiamo giornalista in Italia quando non lo è ufficialmente?
  • Ha mai sostenuto un esame da professionista?
  • Ha mai avuto il tesserino di pubblicista?

E’ molto interessante comprendere come la Jebreal venga considerata nel nostro paese e le venga data una grande risonanza, davvero ce ne stupiamo se consideriamo che in questi giorni ha fatto da ponte tra Italia ed USA nel diffondere la notizia dell’arresto del padre di Giorgia Meloni tra mille polemiche del mondo accademico, politico ed anche femminile. E’ stata la stessa Meloni a raccontare ancora una volta le difficoltà avute in famiglia anche perché molti giornali hanno omesso nei titoli, tranne il Fatto Quotidiano, che nel periodo dell’arresto, la premier aveva interrotto i rapporti da tempo con il padre.

E’ possibile sapere dove “ha fatto” la giornalista e quali titoli può esibire?

Lo è diventata in Italia, in Israele oppure in Palestina?

Perchè anche su questo c’è una grande confusione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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