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L'Altra Bolla

Substack e la moderazione dei Contenuti sulle questioni Naziste

Tempo di lettura: 2 minuti.

Più di 200 autori di Substack hanno chiesto alla piattaforma di spiegare perché sta “ospitando e monetizzando i nazisti“, e ora hanno ricevuto una risposta diretta dal co-fondatore Hamish McKenzie.

Posizione di Substack sulla Moderazione

McKenzie ha chiarito che Substack non apprezza i nazisti e desidera che nessuno condivida quelle visioni. Tuttavia, ha affermato che la censura, inclusa la demonetizzazione delle pubblicazioni, non risolve il problema, ma anzi lo peggiora. Questa posizione è in linea con l’approccio precedente della società, che tende a una moderazione meno invasiva. In aprile, il CEO di Substack, Chris Best, ha rifiutato di rispondere a domande specifiche sulla moderazione in un podcast, affermando che non avrebbero discusso di questioni specifiche di moderazione dei contenuti riguardanti il razzismo palese sulla piattaforma.

Controversie e Moderazione

La controversia sulla moderazione è emersa dopo che The Atlantic ha riportato su pubblicazioni su Substack con “simboli nazisti evidenti” nei loro loghi, molti dei quali di noti nazionalisti bianchi, e altri post su Substack che supportano tali visioni. La risposta di McKenzie spiega che, in assenza di incitamento alla violenza, l’approccio decentralizzato di Substack alla moderazione dei contenuti consiste nel pubblicare, monetizzare e continuare a trarre profitto da tale materiale.

Critiche e Dibattiti

L’articolo di The Atlantic ha anche evidenziato un episodio del podcast di McKenzie con un ospite, Richard Hanania, che ha pubblicato visioni razziste sotto pseudonimo. McKenzie ha affermato di non pentirsi di aver avuto l’ospite e che non era a conoscenza di quei precedenti scritti al momento dell’intervista. Tuttavia, non ha affrontato i riferimenti ai tweet di Hanania di meno di un mese prima dell’episodio del podcast.

Questioni Non Risolte

La risposta di McKenzie non affronta altre domande degli autori di Substackers Against Nazis, come il motivo per cui le politiche di Substack consentono di moderare lo spam e le newsletter dei lavoratori del sesso, ma non dei nazisti. Tuttavia, cita un altro autore di Substack che descrive il suo approccio all’estremismo come quello che “funziona meglio”, lasciando all’interpretazione del lettore a cosa si riferisca e in base a quale misura.

La risposta di McKenzie riflette la complessa sfida di bilanciare la libertà di espressione e la responsabilità di moderare i contenuti potenzialmente dannosi o offensivi su piattaforme come Substack.

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