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Meta e TikTok Contestano le Tasse dell’UE per il DSA

Tempo di lettura: 2 minuti. Meta e TikTok contestano le tasse dell’UE per finanziare l’applicazione del Digital Services Act, sollevando questioni su equità e calcolo.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Meta e TikTok stanno impugnando le tasse imposte loro dai regolatori dell’UE responsabili dell’applicazione delle nuove rigide regole di moderazione dei contenuti richieste dal Digital Services Act (DSA) come riportato da Reuters. Sebbene la tassa sia limitata allo 0,05 percento dei profitti aziendali, Meta non è soddisfatta che le aziende in perdita non debbano pagare, mentre deve affrontare una tassa segnalata di 11 milioni di euro. TikTok contesta anche il modo in cui sono stati calcolati i suoi numeri di utenti per determinare la sua tassa segnalata di 3,9 milioni di euro.

Le Sfide al DSA

Sotto il DSA, le 20 aziende identificate come piattaforme online molto grandi (VLOP) sono tenute a finanziare l’applicazione delle nuove regole di moderazione da parte del blocco. Meta e TikTok sono state etichettate come VLOP perché hanno almeno 45 milioni di utenti attivi mensili nell’UE. Il DSA suddivide i costi di applicazione in modo che le aziende con più utenti paghino di più, a meno che non fossero in perdita.

Meta e la società madre di Google, Alphabet, dovrebbero pagare circa i tre quarti del conto annuale di applicazione di 45,2 milioni di euro, pari a 11 milioni di euro per Meta e 22,1 milioni di euro per Alphabet. La tassa di TikTok era segnalata come la terza più alta a 3,9 milioni di euro. Tuttavia, dato che la tassa è limitata allo 0,05 percento dei profitti globali annuali di un’azienda nel 2022, si prevede che aziende come Amazon e X non pagheranno nulla nonostante consumino risorse dell’UE richieste per monitorare e applicare la conformità al DSA.

Reazioni e Impugnazioni

In risposta alla sfida legale di Meta, un portavoce della Commissione Europea ha affermato che le aziende hanno il diritto di fare appello, insistendo che la “decisione e la metodologia sono solide” e che difenderanno la loro posizione in tribunale. Amazon e Zalando hanno anche contestato il DSA, ma per le loro designazioni come VLOP, piuttosto che per le tasse specifiche.

Il DSA è entrato in vigore lo scorso anno e le aziende devono essere conformi entro il 17 febbraio. Le aziende che non rispettano le regole potrebbero affrontare multe fino al 6 percento del loro fatturato annuo o addirittura essere bandite nell’UE.

Riflessioni

La sfida di Meta e TikTok alle tasse del DSA solleva questioni significative sul finanziamento dell’applicazione delle regole di moderazione dei contenuti nell’UE, soprattutto in relazione alla distribuzione equa dei costi tra le aziende. Mentre il DSA mira a creare un ambiente digitale più sicuro, la sua attuazione e le relative tasse continuano a essere un punto di contesa per le grandi piattaforme online.

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