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X, Elon Musk risponde all’UE per la disinformazione su Israele e Hamas

Tempo di lettura: 2 minuti. Elon Musk risponde all’ultimatum dell’UE riguardo alle presunte disinformazioni su Israele e Hamas sulla sua piattaforma, X, sottolineando la trasparenza e chiedendo chiarezza sulle violazioni.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Elon Musk, proprietario di X (precedentemente noto come Twitter), ha risposto all’ultimatum di 24 ore dell’UE riguardo alle presunte disinformazioni su Israele e Hamas diffuse sulla sua piattaforma di social media. In un tweet, il Commissario dell’UE Thierry Breton ha postato una lettera indirizzata a Musk datata 10 ottobre 2023, per ricordare al miliardario i suoi obblighi ai sensi del Digital Service Act per fermare la diffusione di contenuti illegali e disinformazione attraverso il servizio.

Musk ha commentato il post di Breton affermando che la loro politica è quella di essere completamente trasparenti, un approccio che, secondo lui, è sostenuto dall’UE. Ha inoltre invitato Breton a elencare le violazioni direttamente sulla piattaforma, rendendole visibili a tutto il pubblico.

Come X affronta i contenuti fuorvianti

Il dialogo tra Musk e Breton è proseguito con ulteriori commenti. Breton ha sostenuto che X è “ben consapevole” delle segnalazioni di glorificazione della violenza e delle fake news a cui fa riferimento. Musk, dal canto suo, ha continuato a chiedere di condividere le precise violazioni di cui la sua piattaforma era accusata. “Agiamo alla luce del sole. Nessun accordo segreto. Pubblica le tue preoccupazioni esplicitamente su questa piattaforma”, ha scritto.

Tuttavia, nella sua lettera, Breton ha anche espresso preoccupazioni riguardo ad alcune modifiche nelle politiche di interesse pubblico di X, che sono avvenute “durante la notte” e hanno lasciato molti utenti europei incerti.

Al 10 ottobre, X ha registrato oltre 50 milioni di post condivisi sulle piattaforme riguardo al conflitto in corso a Gaza in soli tre giorni. La piattaforma ha quindi deciso di reagire applicando alcune aggiornamenti delle politiche man mano che gli eventi si sviluppavano. Ha rimosso le precedenti restrizioni relative alla diffusione di contenuti difficili, credendo che “sia nell’interesse del pubblico comprendere ciò che sta accadendo in tempo reale”, come spiegato dal team di sicurezza di X.

Allo stesso tempo, ha assicurato al pubblico di lavorare duramente per bloccare “nuovi account affiliati a Hamas” ai sensi della sua Politica sulle entità violente e odiose. Ha anche menzionato i suoi continui sforzi congiunti con il Global Internet Forum per contrastare il terrorismo (GIFCT) per prevenire la diffusione di “contenuti terroristici”.

Tuttavia, permangono critiche su come X stia gestendo la situazione attuale, poiché contenuti falsi e manipolati sulla guerra tra Israele e Hamas continuano a proliferare, tweet dopo tweet. Musk avrebbe suggerito agli utenti di seguire due account che presumibilmente “stanno seguendo la guerra in tempo reale” domenica. Successivamente, alcuni giornalisti e utenti di X hanno segnalato di aver condiviso immagini false generate da AI e commenti antisemiti nei mesi precedenti, come riportato da Euronews.

Gli esperti hanno da tempo messo in guardia contro l’approccio assolutista alla libertà di espressione di Musk, ritenuto responsabile di aver reso la piattaforma più vulnerabile alla diffusione di contenuti pericolosi. “La guerra è sempre un calderone di tragedia e disinformazione; Musk l’ha resa peggiore”, ha dichiarato l’analista Emerson Brooking del Atlantic Council.

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